"Squadra e compasso", emblema della Massoneria dal XVII sec codificato dal XVIII sec,

insieme con il Libro della Legge Sacra, le "grandi luci" della Libera Muratorìa, due

utensili dei muratori - la squadra a rappresentare la materia, la realtà oggettiva, e il

compasso la mente e lo spirito, l'astrazione, il giudizio soggettivo - perché è partendo

dalla Legge che il Massone inizia a costruire...

 

La Loggia Massonica "Propaganda Due" rinnega documentatamente tutto questo quale

organizzazione di carattere criminale ed eversivo al centro dei principali scandali della

storia italiana di trent'anni:

 

- strage del treno Italicus

- strage di Bologna

- strage di Ustica

- strage di Piazza Fontana

- strage del Rapido 904

- omicidio Calvi

- omicidio Pecorelli

- omicidio Olof Palme

- omicidio Semerari

- colpo di stato militare in Argentina

- tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese

- tentativo di colpo di stato dell'organizzazione segreta italiana di stampo neofascista

"Rosa dei Venti"

- caso dei dossier illegali del SIFAR

- operazione "Minareto"

- falso rapimento Sindona

- tentativo di depistamento durante il rapimento Moro

- rapimento Bulgari

- rapimento Ortolani

- rapimento Amedeo

- rapimento Danesi

- rapimento Amati

- rapporti con la banda della Magliana

- rapporti con la banda dei Marsigliesi

- inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo

- riciclaggio narcodollari (caso Locascio)

- caso Cavalieri del Lavoro di Catania

- fuga di Herbert Kappler

- crack Sindona

- crack Banco Ambrosiano

- crack Finabank

- scandali finanziari legati alla Banca Vaticana IOR - Istituto per le Opere di Religione (!?)

- caso Rizzoli-Corriere della Sera

- caso SIPRA-Rizzoli

- scandalo dei Petroli

- caso M. Fo. Biali

- caso Eni-Petronim

- caso Kollbrunner

- cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer

- cospirazione politica di Raffaele Giudice

- cospirazione politica di Pietro Musumeci

- cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna

- finanziamenti FIAT alla massoneria

- "Tangentopoli"...

 

Con una lista di 963 "affiliati" resa pubblica, molte le personalità di altissimo rilievo

politico, giudiziario, storico, economico e culturale:

 

- 59 parlamentari

- 2 ministri

- un segretario di partito

- 12 generali dei Carabinieri

- 5 generali della Guardia di Finanza

- 22 generali dell'Esercito Italiano

- 4 generali dell'Aeronautica Militare

- 8 ammiragli della Marina Militare

- ma in tutto ben 119 alti ufficiali (50 dell'Esercito, 37 della Guardia di Finanza, 32 dei

Carabinieri)

- 22 dirigenti di Polizia

- un giudice costituzionale

- magistrati

- funzionari pubblici

- direttori e funzionari dei vari servizi segreti

- docenti universitari

- 8 direttori di giornali

- 4 editori

- 22 giornalisti

- 128 dirigenti di aziende pubbliche

- diplomatici

- imprenditori...

 

Secondo l'Articolo 1 della "Legge Anselmi" sulla Loggia P2 definita così:

 

"Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall'Articolo 18 della

Costituzione, quelle che, anche all'interno di associazioni palesi, occultando la loro

esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero

rendendo sconosciuti, in tutto o in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono

attività diretta ad interferire sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di

amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche

economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale".

 

Eppure...

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

                                   

 

                                   

Italia nostra - "Tana liberi tutti!"

 

                                   

 

                                   

Il cosiddetto "Piano

 

                                   

di Rinascita Democratica"

 

                                   

della Loggia Massonica

 

                                   

"Propaganda Due"

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Il cosiddetto "Piano di Rinascita Democratica" - o "Programma di

Rinascita Nazionale" o semplicemente "Il Piano" - viene trovato

nel luglio 1982 durante un controllo di sicurezza all'Aeroporto

Internazionale di Roma Fiumicino.

 

È maldestramente nascosto nel "doppiofondo" di una valigia

appartenente a Maria Grazia Gelli, figlia del "Gran Maestro" - già

"Ispettore Nazionale Organizzazione Fascio Combattimento

Estero" - Licio Gelli e sequestrato insieme ad un memorandum

sulla situazione politica in Italia.

 

 

Viene successivamente "pubblicato" nella esatta forma qui di

seguito riportata negli "Atti della Commissione Parlamentare

d'Inchiesta sulla Loggia Massonica P2 - IX Legislatura", Allegati

alla "relazione" serie II.

 

Questa è la documentazione raccolta dalla Commissione "Volume

terzo Documenti citati nelle relazioni Tomo VII-bis, Doc. XXIII n. 2-

quater/3/VII-bis, pp. 611-625".

 

 

Il "Piano" si presenta con evidenza quale parte "essenziale" del

programma della "P2", la Loggia Massonica "Propaganda Due".

 

Descrive in sufficiente "dettaglio" una strategia di completa

"penetrazione" degli apparati democratici italiani, allo scopo di

"assimilarli" in un nuovo sistema di "autoritarismo legale",

sviluppato partendo dal sistematico e progressivo "controllo"

dell'informazione, sia "di Stato" che "di massa".

 

 

Questo "piano" di "golpe soft" formula un chiaro obiettivo

"centrale" nel programmare "azioni" di Governo, 

"comportamento" politico ed economico, "riforme" legislative in

un succedersi che si spinge fino a modificare la stessa

Costituzione della Repubblica Italiana.

 

Tutto ciò al fine di

 

                                   

 

                                   

"rivitalizzare il sistema attraverso la

sollecitazione di tutti gli istituti che la

Costituzione prevede e disciplina, dagli organi

dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai

sindacati, ai cittadini elettori…".

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Lo scioglimento a fine 1981 della P2 da parte del Parlamento con una legge solo un atto

formale, in realtà ne sopravvive il suo sistema di relazioni politiche, finanziarie e

criminali.

 

Lo stesso "gran fascista" Licio Gelli, nonostante una condanna a 12 anni di carcere (ma

solo per bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano!), rimarrà in pratica a piede

libero fino alla morte nel 2015.

 

 

Resterà in detenzione "domiciliare" nella sua Villa Wanda di Arezzo, non più

"Venerabile maestro" della Loggia P2, ma "Commendatore" o "Conte", titolo nobiliare

conferitogli nel 1980 da Umberto II Savoia ultimo Re d'Italia in esilio, con a disposizione

un'enorme patrimonio per potercontinuare a tessere i suoi intrighi.

 

Addirittura "intervistato", "pubblicizzato" e "miticizzato" con la complicità dei mass

media anche pubblici, presenta libri con aria sorniona:

 

"La P2?

La rifarei tranquillamente.

Ma non ce ne sarebbe neanche bisogno!"

Missione compiuta!

 

"Il mio piano rinascita ha trionfato...

Berlusconi se n'è letteralmente abbeverato, la giustizia e le carriere separate dei giudici,

le tv, i club rotariani in politica...

Già, proprio come Forza Italia.

 

Apprezzo che non abbia mai rinnegato la sua iscrizione alla P2, e del resto come poteva?

Ma anche la bicamerale di sinistra dell'88 ne aveva fatta sua una parte, sposando il

riferimento al presidenzialismo...".

c

                                   

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Il Piano a grandi linee

 

                                   

 

                                   

Lasciato smorzare lo scandalo della scoperta della P2 senza di

fatto altro che plateali giochi di corte, atto di estrema piattitudine

politica, etica e morale da parte delle classi dirigenti italiane in

ogni ambito della società ed in modo particolare dei Governi a

succedersi, il Piano di Rinascita Democratica "sopravvive".

 

Non solo, ma inizia a trovare puntuale, palese attuazione nel corso

degli anni nell'evoluzione o "involuzione", che dir si voglia, della

vita politica del Paese:

a livello istituzionale, economico, imprenditoriale e - soprattutto e

senza possibilità di paragoni con alcun altro Paese"democratico"

al mondo - mediatico.

 

 

Due blocchi, due "partiti" - bipolarismo ovvero "bipartitismo".

 

Si "semplifica" la scena politica al fine di un migliore "controllo":

Partito Socialista Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano,

Partito Repubblicano Italiano, Liberali di sinistra e Democratici

Cristiani progressisti accorpati da una parte e Democratici

Cristiani conservatori, Liberali e Democratici della Destra

Nazionale dall'altra…

 

 

La proiezione futura porterà rispettivamente al Partito Democratico

da una parte e dall'altra il Popolo della (o "delle") Libertà, il cui

leader Silvio Berlusconi risulta documentatamente iscritto alla P2,

con il numero 625, e piduisti in entrambe le formazioni.

 

Interessante notare come l'avvio del "cambiamento" o

"rinnovamento" o come lo si voglia chiamare sia stato dato dagli

"oppositori" di Berlusconi - tutt'un gioco?

 

                                   

 

                                   

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"Libera" informazione pressoché "azzerata" - "scalata" ai mass

media.

 

"Acquisizione" - e, quindi, controllo - dei maggiori quotidiani,

"liberalizzazione" - e, quindi, controllo - delle emittenti televisive,

con quelle private che dilagano nel Paese passando da regionali a

nazionali e quelle pubbliche sistematicamente "smembrate" e

"ricomposte" a proprio tornaconto.

 

Di conseguenza la "formazione" di una qualsivoglia "opinione

pubblica" viaggerà da ora in poi e chissà per quanto su

monorotaia

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

Il testo "integrale" del Piano

 

                                   

 

                                   

Trascrizione ufficiale della Commissione Parlamentare d'Inchiesta

sulla Loggia Massonica P2, i testi evidenziati nel documento

originale attraverso sottolineatura qui riportati in rosso.

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

" P R E M E S S A

 

 

1. L'aggettivo democratico sta a significare che sono

esclusi dal presente piano ogni movente od

intenzione anche occulta di rovesciamento del

sistema.

 

2. Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema

attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la

Costituzione prevede e disciplina, dagli organi

dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai

sindacati, ai cittadini elettori.

 

3. Il piano si articola in una sommaria indicazione di

obiettivi, nella elaborazione di procedimenti -

anche alternativi - di attuazione ed infine nella

elencazione di programmi a breve, medio e lungo

termine.

 

4. Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a

medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi

alla Costituzione - successivi al restauro del libero

gioco delle istituzioni fondamentali - che, senza

intaccarne l'armonico disegno originario, le

consentano di funzionare per garantire alla

nazione ed ai suoi cittadini libertà e progresso

civile in un contesto interno e internazionale ormai

molto diverso da quello del 1946.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

O B I E T T I V I

 

 

1. Nell'ordine vanno indicati:

 

a. i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal

PSDI alla DC ed al PLI (con riserva di verificare

la Destra Nazionale);

 

b. la stampa, escludendo ogni operazione

editoriale, che va sollecitata al livello di

giornalisti attraverso una selezione che tocchi

soprattutto:

Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa,

Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma,

Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di

Sicilia per i quotidiani;

e, per i periodici:

Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi,

Gente, Famiglia Cristiana.

 

 

La RAI-TV non va dimenticata;

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

c. i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia

autonomi, nella ricerca di un punto di leva per

ricondurli alla loro naturale funzione anche al

prezzo di una scissione e successiva

costituzione di una libera associazione dei

lavoratori;

 

d. il Governo, che va ristrutturato nella

organizzazione ministeriale e nella qualità degli

uomini da preporre ai singoli dicasteri;

 

e. la magistratura, che deve essere ricondotta alla

funzione di garante della corretta escrupolosa

applicazione delle leggi;

 

f.  il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al

successo dell'operazione sui partiti politici, la

stampa ed i sindacati.

 

 

2. Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono

oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della

manovra di tipo economico-finanziario.

 

La disponibiltà di cifre non superiori a 30 o 40

miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini

di buona fede e ben selezionati di conquistare le

posizioni chiave necessarie al loro controllo.

 

Governo, Magistratura e Parlamento

rappresentano invece obiettivi successivi,

accedibili soltanto dopo il buon esito della prima

operazione, anche se le due fasi sono

necessariamente destinate a subire intersezioni e

interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio

in sede di elaborazione dei procedimenti.

 

 

3. Primario obiettivo e indispensabile presupposto

dell'operazione è la costituzione di un club (di

natura rotariana per l'etereogenità dei componenti)

ove siano rappresentati, ai migliori livelli,

operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti

delle professioni liberali, pubblici amministratori e

magistrati nonché pochissimi e selezionati uomini

politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità.

 

Gli uomini che ne fanno parte debbono essere

omogenei per modo di sentire, disinteresse,

onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un

vero e proprio comitato di garanti rispetto ai

politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione

del piano e nei confronti delle forze amiche

nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare.

 

Importante è stabilire subito un collegamento

valido con la massoneria internazionale."

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

P R O C E D I M E N T I

 

 

1. Nei confronti del mondo politico occorre:

 

a. selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può

essere affidato il compito di promuovere la

rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte

politica

(Per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi;

per il PRI: Visentini e Bandiera;

per il PSDI: Orlandi e Amadei;

per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e

Bisaglia;

per il PLI: Cottone e Quilleri;

per la Destra Nazionale (eventualmente):

Covelli);

 

b. in secondo luogo valutare se le attuali

formazioni politiche sono in grado di avere

ancora la necessaria credibilità esterna per

ridiventare validi strumenti di azione politica;

 

c. in caso di risposta affermativa, affidare ai

prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con

i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire

il predominio nei rispettivi partiti;

 

d. in caso di risposta negativa usare gli strumenti

finanziari stessi per l'immediata nascita di due

movimenti:

l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-

-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e

l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori,

liberali e democratici della Destra Nazionale).

 

Tali movimenti dovrebbero essere fondati da

altrettanti clubs promotori composti da uomini

politici ed esponenti della società civile in

proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi

rappresentino l'anello di congiunzione con le

attuali parti ed i secondi quello di collegamento

con il mondo reale.

 

Tutti i promotori debbono essere inattaccabili

per rigore morale, capacità, onestà e

tendenzialmente disponibili per un'azione

poltica pragmatistica, con rinuncia alle consuete

e fruste chiavi ideologiche.

 

Altrimenti il rigetto da parte della pubblica

opinione è da ritenere inevitabile.

 

 

2. Nei confronti della stampa (o, meglio, dei

giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non

può, in questa fase, essere previsto nominatim.

 

Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3

elementi per ciascun quotidiano o periodico in

modo tale che nessuno sappia dell'altro.

 

L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio,

o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi

che conoscono l'ambiente.

 

Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il

compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici

come sopra prescelti in entrambe le ipotesi

alternative 1c e 1d.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

In un secondo tempo occorrerà:

 

a. acquisire alcuni settimanali di battaglia;

 

b. coordinare tutta la stampa provinciale e locale

attraverso una agenzia centralizzata;

 

c. coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per

la stampa locale;

 

d. dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di

antenna ex art. 21 Costit.

 

 

3. Per quanto concerne i sindacati la scelta

prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura,

seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi

minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per

poi agevolare la fusione con gli autonomi in una

libera confederazione, oppure, senza toccare gli

autonomi, acquisire con strumenti finanziari di

pari entità i più disponibili fra gli attuali

confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di

forza all'interno dell'attuale trimurti.

 

Gli scopi reali da ottenere sono:

 

a. restaurazione della libertà individuale nelle

fabbriche e aziende in genere per consentire

l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive

garanzie di segretezza del voto;

 

b. ripristinare per tale via il ruolo effettivo del

sindacato di collaboratore del fenomeno

produttivo in luogo di quello illegittimamente

assunto di interlocutore in vista di decisioni

politiche aziendali e governative.

 

Sotto tale profilo, la via della scissione e della

successiva integrazione con gli autonomi sembra

preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva

sulla pubblica opinione di un fenomeno

clamoroso come la costituzione di un vero

sindacato che agiti la bandiera della libertà di

lavoro e della tutela economica dei lavoratori.

 

Anche in termini di costo è da prevedere un

impiego di strumenti finanziari di entità inferiori

all'altra ipotesi.

 

 

4. Governo, Magistratura e Parlamento

 

È evidente che si tratta di obiettivi nei confronti

dei quali i procedimenti divengono alternativi in

varia misura a seconda delle circostanze.

 

È comunque intuitivo che, ove non si verifichi la

favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi

brevi sono - salvo che per la

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Magistratura - da escludere essendo i

procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli

relativi ai partiti, alla stampa ed ai sindacati, con la

riserva di una più rapida azione nei confronti del

Parlamento ai cui componenti è facile estendere lo

stesso modus operandi già previsto per i partiti

politici.

 

Per la Magistratura è da rilevare che esiste già una

forza interna (la corrente di magistratura

indipendente della Ass. Naz. Mag.) che raggruppa

oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni

moderate.

 

È sufficiente stabilire un raccordo sul piano

morale e programmatico ed elaborare una intesa

diretta a concreti aiuti materiali per poter contare

su un prezioso strumento già operativo

nell'interno del corpo anche ai fini di taluni rapidi

aggiustamenti legislativi che riconducano la

giustizia alla sua tradizionale funzione di elemento

di equilibrio della società e non già di eversione.

 

Qualora invece le circostanze permettessero di

contare sull'ascesa al Governo di un uomo

politico (o di una équipe) già in sintonia con lo

spirito del club e con le sue idee di "ripresa

democratica", è chiaro che i tempi dei

procedimenti riceverebbero una forte

accelerazione anche per la possibilità di attuare

subito il programma di emergenza e quello a breve

termine in modo contestuale all'attuazione dei

procedimenti sopra descritti.

 

In termini di tempo ciò significherebbe la

possibilità di ridurre a 6 mesi ed anche meno il

tempo di intervento, qualora sussista il

presupposto della disponibilità dei mezzi

finanziari.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

P R O G R A M M I

 

 

Per programmi s'intende la scelta, in scala di

priorità, delle numerose operazioni da compiere in

forma di:

 

a. azioni di comportamento politico ed economico;

 

b. atti amministrativi (di Governo);

 

c. atti legislativi;

 

necessari a ribaltare - in concomitanza con quelle

descritte in materia di procedimenti - l'attuale

tendenza al disfacimento delle istituzioni e, con

essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui

organi non funzionano più secondo gli schemi

originali.

 

Si tratta, in sostanza di "registrare" - come nella

stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna

istituzione e di ogni organo relativo in modo che i

rispettivi confini siano esattamente delimitati e

scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui

derivano confusione e indebolimento dello Stato. 

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

A titolo di esempio, si considerino due fenomeni:

 

1. lo spostamento dei centri di potere reale del

Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati

multinazionali con i correlativi strumenti di azione

finanziaria.

 

Sarebbero sufficienti una buona legge sulla

programmazione che rivitalizzi il CNEL ed una

nuova struttura dei Ministeri accompagnate da

norme amministrative moderne per restituire ai

naturali detentori il potere oggi perduto;

 

2. l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10

anni quale risultante di una giusta politica di

ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non

accompagnata però dalla predisposizione di corpi

docenti adeguati e preparati nonché dalla

programmazione dei fabbisogni in tema

d'occupazione.

 

Ne è conseguenza una forte e pericolosa

disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze

invece nei settori tecnici - nonché la tendenza ad

individuare nel titolo di studio il diritto al posto di

lavoro.

 

Discende ancora da tale stato di fatto la spinta

all'equalitarismo assolto (contro la Costituzione

che vuole tutelare il diritto allo studio superiore

per i più meritevoli) e, con la delusione del non

inserimento, il rifugio nella apatia della droga

oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata.

 

Il rimedio consiste:

nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo:

titolo di studio = posto di lavoro;

nel predisporre strutture docenti valide;

nel programmare, insieme al fenomeno

economico, anche il relativo fabbisogno umano;

ed infine nel restaurare il principio meritocratico

imposto dalla Costituzione.

 

Sotto molti profili, la definizione dei programmi

intersecherà temi e notazioni già contenuti nel

recente Messaggio del Presidente della Repubblica

- indubbiamente notevole - quale diagnosi della

situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare

terapie più che a formulare nuove analisi.

 

Detti programmi possono essere resi esecutivi

- occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti

legge).

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

a) Emergenza e breve termine.

 

Il programma urgente comprende, al pari degli

altri, provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a

"registrare" le istituzioni) e provvedimenti di

indole economico-sociale.

 

a1) Ordinamento giudiziario:

 

le modifiche più urgenti investono:

 

- la responsabilità civile (per colpa) dei

magistrati;

 

- il divieto di nominare sulla stampa i

magistrati comunque investiti di procedimenti

giudiziari;

 

- normativa per l'accesso in carriera (esami

psico-attitudinali preliminari);
 

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

- a modifica delle norme in tema di facoltà di

libertà provvisoria in presenza dei reati di

eversione - anche tentata - nei confronti dello

Stato e della Costituzione, nonché di

violazione delle norme sull'ordine pubblico,

di rapina a mano armata, di sequestro di

persona e di violenza in generale.

 

a2) Ordinamento del Governo 

 

   i legge sulla Presidenza del Consiglio e sui

Ministeri (Cost. art. 95) per determinare

competenze e numero (ridotto, con

eliminazione o quasi dei Sottosegretari);

 

  ii legge sulla programmazione globale (Costit.

art. 41) incentrata su un Ministero

dell'economia che ingloba le attuali

strutture di incentivazione (Cassa Mezz. -

PP.SS. - Mediocredito - Industria -

Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale

punto d'incontro delle forze sociali

sindacali, imprenditoriali e culturali e su

procedure d'incontro con il Parlamento e le

Regioni;

 

 iii riforma dell'amministrazione (Costit. articoli

28-97 e 98) fondata sulla teoria dell'atto

pubblico non amministrativo, sulla netta

separazione della responsabilità politica da

quella amministrativa che diviene personale

(istituzione dei Segretari Generali di

Ministero) e sulla sostituzione del principio

del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-

consenso;

 

iiii definizione della riserva di legge nei limiti

voluti e richiesti espressamente dalla

Costituzione e individuazioni delle aree di

normativa secondaria (regolamentare) in

ispecie di quelle regionali che debbono

essere obbligatoriamente limitate

nell'ambito delle leggi cornice.

 

a3) Ordinamento del Parlamento

 

   i ripartizione di fatto, di competenze fra le

due Camere (funzione politica alla CD e

funzione economica al SR);

 

  ii modifica (già in corso) dei rispettivi

Regolamenti per ridare forza al principio

del rapporto (Costit. art. 64) fra

maggioranza-Governo da un lato, e

opposizione, dall'altro, in luogo della

attuale tendenza assemblearistica;

 

 iii adozione del principio delle sessioni

temporali in funzione di esecuzione del

programma governativo.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

b. Provvedimenti economico-sociali

 

b1) abolizione della validità legale dei titoli di

studio (per sfollare le università e dare il tempo

di elaborare una seria riforma della scuola che

attui i precetti della Costituzione);

 

b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore

e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni

necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore,

obbligatorio per tutte le attività pubbliche e

private;

 

b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e

dei relativi ponti (salvo 2 giugno - Natale -

Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un

forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali

di diritto;

 

b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di

Stato, i turni di festività - anche per sorteggio -

in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare

l'attività dell'industria turistica, sia per evitare

la "sindrome estiva" che blocca le attività

produttive;

 

b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti

direzioni:

 

   i revisione delle aliquote per i lavoratori

dipendenti aggiornandole al tasso di

svalutazione 1973-76;

 

  ii nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi

e i salari della P.A. (onde evitare gli enormi

costi delle relative partite di giro);

 

 iii inasprimento delle aliquote sui redditi

professionali e sulle rendite;

 

iiii abbattimento delle aliquote per donazioni e

contributi a fondazioni scientifiche e

culturali riconosciute, allo scopo di

sollecitare indirettamente la ricerca pura ed

il relativo impiego di intellettualità;

 

   v alleggerimento delle aliquote sui fondi

aziendali destinati a riserve, ammortamenti,

investimenti e garanzie, per sollecitare

l'autofinanziamento premiando il

reinvestimento del profitto.

 

 vi reciprocità fra Stato e dichiarante

nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori

dichiarati ed accertati;  

 

b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari

per ridare fiato al mercato azionario e

sollecitare meglio l'autofinanziamento delle

aziende produttive;

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di

Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in

sede di giro conti reciproci che si risolvono

- nel gioco degli interessi - in passività inutili

dello stesso Stato;

 

b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali

stranieri per agevolare il ritorno dei capitali

dall'estero;

 

b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi

sociali (case - ospedali - scuole - trasporti) da

alimentare con:

 

   i sovrimposta IVA sui consumi voluttuari

(automobili - generi di lusso);

 

  ii proventi dagli inasprimenti ex b5) iii;

 

 iii finanziamenti e prestiti esteri su programmi

di spesa;

 

iiii stanziamenti appositi di bilancio per

investimenti;

 

  v diminuzione della spesa corrente per

parziale pagamento di stipendi statali

superiori a L. 7.000.000 annui con speciali

buoni del Tesoro al 9% non commerciabili

per due anni.

 

Tale fondo va destinato a finanziare un

programma biennale di spesa per almeno

10.000 miliardi.

 

Le riforme di struttura relative vanno rinviate

a dopo che sia stata assicurata la

disponibilità dei fabbricati, essendo ridicolo

riformare le gestioni in assenza di validi

strumenti (si ricordino i guasti della riforma

sanitaria di alcuni anni or sono che si

risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti

di consigliere di amministrazione e nella

correlativa lottizzazione partitica in luogo di

creare altri posti letto).

 

Per quanto concerne la realizzabilità del piano

edilizio in presenza della caotica legislazione

esistente, sarà necessaria una legge che

imponga alle Regioni programmi urgenti

straordinari con termini brevissimi surrogabili

dall'intervento diretto dello Stato;

per quanto si riferisce in particolare all'edilizia

abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori

obbligatori sul modello svedese ed al sistema

francese dei mutui individuali agevolati

sembra il metodo migliore per rilanciare

questo settore che è da considerare il volano

della ripresa economica;

 

b10) aumentare la redditività del risparmio postale

elevando il tasso al 7%;

 

b11) concedere incentivi prioritari ai settori:

 

   i turistico;

 

  ii trasporti marittimi;

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 iii agricolo-specializzato (primizie-

zootecnica);

 

 iv energetico convenzionale e futuribile

(nucleare - geotermico - solare);

 

  v industria chimica fine e metalmeccanica

specializzata di trasformazione;

 

[erroneamente numerato come "iv" - NdR]

 

in modo da sollecitare investimenti in settori

ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori

di valuta;

 

b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi

incentivi per impianti di raffinazione primaria

del petrolio e di produzione siderurgica

pesante.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

c. Pregiudiziale è che ogni attività secondo quanto

sub a) e b) trovi protagonista e gestore un

Governo deciso ad essere non già autoritario

bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare

le leggi esistenti.

 

Così è evidente che le forze dell'ordine possono

essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti

ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali

direttive soltanto alla condizione che la

Magistratura li processi e condanni rapidamente

inviandoli in carceri ove scontino la pena senza

fomentare nuove rivolte o condurre una vita

comoda.

 

Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze

di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio

d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di

eversione e tentata eversione dell'ordinamento,

nonché di violenza e resistenza alle forze

dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine

pubblico, di sequestro di persona, di rapina a

mano armata e di violenza in generale.

 

d. Altro punto chiave è l'immediata costituzione di

una agenzia per il coordinamento della stampa

locale (da acquisire con operazioni successive

nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a

catena in modo da controllare la pubblica

opinione media nel vivo del Paese.

 

È inoltre opportuno acquisire uno o due periodici

da contrapporre a Panorama, Espresso ed

Europeo sulla formula viva del "Settimanale".

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

M E D I O   E   L U N G O  T E R M I N E

 

 

Nel presupposto dell'attuazione di un programma di

emergenza a breve termine come sopra definito,

rimane da tratteggiare per sommi capi un programma

a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre

per quanto riguarda i problemi istituzionali è

possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in

materia di interventi economico-sociali, salvo per

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario

rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi

rimedi.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

a. Provvedimenti istituzionali

 

a1) Ordinamento giudiziario

 

   i unità del Pubblico Ministero (a norma della

Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M.

è distinto dai Giudici);

 

  ii responsabilità del Guardasigilli verso il

Parlamento sull'operato del P.M. (modifica

costituzionale);

 

 iii istruzione pubblica dei processi nella

dialettica fra pubblica accusa e difesa di

fronte ai giudici giudicanti, con abolizione

di ogni segreto istruttorio con i relativi e

connessi pericoli ed eliminando le attuali

due fasi d'istruzione;

 

 iv riforma del Consiglio Superiore della

Magistratura che deve essere responsabile

verso il Parlamento (modifica

costituzionale);

 

  v riforma dell'ordinamento giudiziario per

ristabilire criteri di selezione per merito

delle promozioni dei magistrati, imporre

limiti di età per le funzioni di accusa,

separare le carriere equirente e giudicante,

ridurre a giudicante la funzione pretorile;

 

[erroneamente numerato come "iv" - NdR]

 

 vi esperimento di elezione di magistrati

(Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di

funzioni in possesso di particolari requisiti

morali;

 

[erroneamente numerato come "v" - NdR]

 

a2) Ordinamento del Governo

 

   i modifica della Costituzione per stabilire che

il Presidente del Consiglio è eletto dalla

Camera all'inizio di ogni legislatura e può

essere rovesciato soltanto attraverso

l'elezione del successore

 

  ii modifica della Costituzione per stabilire che

i Ministri perdono la qualità di parlamentari;

 

 iii revisione della legge sulla contabilità dello

Stato e di quella sul bilancio dello Stato

(per modificarne la natura da competenza

in cassa);

 

 iv revisione della legge sulla finanza locale per

stabilire - previo consolidamento del debito

attuale degli enti locali da riassorbire in 50

anni - che Regioni e Comuni possono

spendere al di là delle sovvenzioni statali

soltanto i proventi di emissioni di

obbligazioni di scopo (esenti da imposte e

detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche

da finanziare, secondo il modello USA.

 

Altrimenti il concetto di autonomia diviene

di sola libertà di spesa basata sui debiti;

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

  v riforma della legge comunale e provinciale

per sopprimere le provincie e ridefinire i

compiti dei Comuni dettando nuove norme

sui controlli finanziari.

 

[Erroneamente numerato come "iv" - NdR]

 

a3) Ordinamento del Parlamento

 

   i nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo

misto (uninominale e proporzionale

secondo il modello tedesco), riducendo il

numero dei deputati a 450 e, per il Senato,

di rappresentanza di 2° grado, regionale,

degli interessi economici, sociali e

culturali, diminuendo a 250 il numero dei

senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei

senatori a vita di nomina presidenziale, con

aumento delle categorie relative (ex

parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e

imprenditori pubblici - ex militari ecc.);

 

  ii modifica della Costituzione per dare alla

Camera preminenza politica (nomina del

Primo Ministro) ed al Senato

preponderanza economica (esame del

bilancio);

 

 iii stabilire norme per effettuare in uno stesso

giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali,

regionali e comunali (modifica

costituzionale);

 

 iv organiche (come in Francia) riservata ai

codici, alle norme in materia di

organizzazione dell'esecutivo, del pubblico

impiego e degli ordinamenti giudiziario e

militare, da approvare in Aula e con

maggioranza qualificata;

 

  v stabilire che i decreti-legge sono

inemendabili.

 

[Erroneamente numerato come "iv" - NdR]

 

a4) Ordinamento di altri organi istituzionali

 

   i Corte Costituzionale:

sancire l'incompatibilità successiva dei

giudici a cariche elettive od in enti pubblici;

sancire il divieto di sentenze cosiddette

addittive (che trasformano la Corte in

organo legislativo di fatto);

 

  ii Presidente della Repubblica:

ridurre a 5 anni il mandato, sancire

l'ineleggibilità ed eliminare il semestre

bianco (modifica costituzionale);

 

 iii Regioni:

modifica della Costituzione per ridurre il

numero e determinarne i confini secondo

criteri geoeconomici più che storici.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

b. Provvedimenti economico sociali

 

b1) Nuova legislazione antiurbanesimo

subordinando il diritto di residenza alla

dimostrazione di possedere un posto di lavoro

od un reddito sufficiente (per evitare che

saltino le finanze dei grandi Comuni);

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

b2) nuova legislazione urbanistica favorendo le

città satelliti e trasformando la scienza

urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti

veloci suburbani;

 

b3) nuova legislazione sulla stampa in senso

protettivo della dignità del cittadino (sul

modello inglese) e stabilendo l'obbligo di

pubblicare ogni anni i bilanci nonchè le

retribuzioni dei giornalisti;

 

b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti

previdenziali ed assistenziali in un unico ente

di sicurezza sociale da gestire con formule di

tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi

attuali;

 

b5) disciplinare e moralizzare il settore

pensionistico stabilendo:  

 

   i il divieto del pagamento di pensioni prima

dei 60 anni salvo casi di riconosciuta

inabilità;

 

  ii il controllo rigido sulle pensioni di

invalidità;

 

 iii l'eliminazione del fenomeno del cumulo di

più pensioni;

 

b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della

Costituzione regolando la vita dei sindacati

limitando il diritto di sciopero nel senso di:  

 

   i introdurre l'obbligo di preavviso dopo avere

espedito il concordato;

 

  ii escludere i servizi pubblici essenziali

(trasporti; dogane; ospedali e cliniche;

imposte; pubbliche amministrazioni in

genere) ovvero garantirne il corretto

svolgimento;

 

 iii limitare il diritto di sciopero alle causali

economiche ed assicurare comunque la

libertà di lavoro;

 

 b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei

lavoratori alla proprietà azionaria delle

imprese e sulla cogestione (modello tedesco)

 

 b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio

(ecologia, difesa del suolo, disciplina delle

acque, rimboschimento, insediamenti umani);

 

 b9) legislazione antimonopolio (modello USA);

 

b10) nuova legislazione bancaria (modello

francese);

 

b11) riforma della scuola (selezione meritocratica

- borse di studio ai non abbienti - scuole di

Stato normale e politecnica sul modello

francese);

 

b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello

tedesco.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

c. Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative

dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del

pubblico erario ed abolire il monopolio RAI-TV.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

O R G A N I G R A M M A

 

 

ECONOMIA E FINANZA

 

- Governatore Banca d'Italia

- Direttore Generale B.ca It.

 

- Presidente IRI (e finanziarie dipendenti)

- Dir. Gen. "

 

- Presidente ENI (e finanziarie dipendenti)

- Dir. Gen. "

 

- Presidente

e Dir. Gen. Enti di gestione PP.SS.

(EGAM - EFIM - Cinema - Terme)

 

- Presidente Cassa Mezzog.

- Dir. Gen. "

 

- Presidente IMI

- Dir. Gen. "

 

- Presidente Mediobanca

- Dir. Gen. "

 

- Presidente Italcasse

- Dir. Gen. "

 

- Presidente Mediocredito Centrale

- Dir. Gen. "

 

- Presidente ICIPU

- Dir. Gen. "

 

- Presidente INA

- Dir. Gen. "

 

- Presidente INPS

- Dir. Gen. "

 

- Presidente INAM

- Dir. Gen. "

 

- Presidente INADEL

- Dir. Gen. "

 

 

MAGISTRATURA

 

- Primo Pres. Corte Cass.

- Proc. Gener. " "

- Avv. Gener. " "

   

 

                                   

 

 

- Pres. C.A.

- Proc. Gen. C.A.

- Pres. Trib.

- Proc. Repubbl.

- Cons. Istrutt.

 

(Roma

(Milano

(Torino

(Venezia

(Bologna

(Firenze

(Napoli

(Bari

(Catanzaro

(Palermo

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

- Presidente Consiglio di Stato

- Presidente Corte dei Conti

- Procuratore Generale Corte dei Conti

- Ragioniere Generale dello Stato

- Segretario Generale Ministero Affari Esteri

- Segretario Generale Programmazione

- Capo della Polizia

- Direttore Generale FF.SS

- Direttore Generale PP.TT

- Direttore Generale ANAS

- Direttore Generale Tesoro

- Direttore Generale II.DD.

- Direttore Generale II. Indir.

- Direttore Generale UTE

- Direttore Generale fonti d'energia

- Direttore Generale produzione industriale

- Direttore Generale valute

   

 

                                   

 

 

- Direttori Generali

istruzione

 

elementare

secondaria 1° grado

superiore

tecnica

professionale

universitaria

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

CORPI MILITARI

 

- Capo S.M. Difesa

- Capo S.M. Esercito

- Capo S.M. Marina

- Capo S.M. Aeronautica

- Com.te Arma CC.

- Capo S.M. Guardia Fin.

- Com.ti Regioni Territoriali Eserc.

- Com.ti Zone Aeree

- Com.ti Dipartim. Mil. Maritt.

- Com.te Guardie PS

- Com.te Guardie Forestali

- Com.te Guardie Carcerarie

- Com.te Sid."

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Chi è Licio Gelli

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Pistoiese classe 1919, già "Maestro Venerabile" della Loggia

Massonica segreta "Propaganda Due" o "P2", imprenditore e

"faccendiere".

 

Fascista, volontario franchista con le Camicie Nere nella guerra di

Spagna, con la sola licenza "elementare" coordinatore del GUF -

Gruppo "Universitario" Fascista di Pistoia, repubblichino convinto

nella Repubblica di Salò, legato all'Internazionale nera e ai regimi

militari sudamericani.

 

 

In contatto con il nazista Göring durante la Seconda Guerra

Mondiale e dopo la guerra con la CIA - Central Intelligence

Agency.

 

Complice nel cosiddetto "Golpe Borghese", protagonista

nell'affare "Operazione Gladio", organizzazione "paramilitare"

clandestina italiana promossa dalla NATO e organizzata appunto

dalla CIA per contrastare una "ipotetica" invasione dell'Europa

Occidentale da parte dei Paesi del Patto di Varsavia.

 

 

Sempre grazie ai contatti con la CIA da Direttore Generale della

"Permaflex" fornisce le Forze Armate NATO, nel 1974 in

collegamento con gruppi "eversivi" neri.

 

Già nel 1976 segnalato dall'"Ispettore Antiterrorismo" per aver

formulato prima delle Elezioni Amministrative

 

                                   

 

                                   

un documento "decisamente antimarxista con cui

si invita la Democrazia Cristiana ad uscire dalla

grave crisi in cui versa il Paese, attuando un

vasto piano di riforme:

 

- controllo radio-televisivo

 

- revisione della Costituzione

 

- soppressione dell'immunità parlamentare

 

- riforma dell'ordinamento giudiziario

 

- revisione delle competenze delle Forze

 

dell'Ordine 

 

- sospensione per due anni dell'azione dei

 

Sindacati e

 

- il blocco dei contratti di lavoro".

 

                                   

 

                                   

Dal 1962 ambizioso "massone" nella Loggia "Gian Domenico

Romagnosi" a Roma, poi "Maestro Venerabile" della Loggia

segreta "Propaganda Due" o "P2" finanziata dai Servizi Segreti

statunitensi.

 

 

Indagato nel 1981 nell'inchiesta Sindona gli viene trovata la lista

dei 953 iscritti alla Loggia, tra cui alti politici, militari, finanzieri e

giornalisti (guarda caso neppure una donna!) di tutte le

appartenenze politiche ad eccezione dei Comunisti.

 

Un elenco tenuto segreto per ben due mesi dai magistrati e

dall'allora Presidente del Consiglio Forlani giungendo alla fine

alla "Commissione Sindona" e, pur a spezzoni, ai mezzi di

comunicazione e creando così "panico" e "terrore".

 

 

La lista comprende tra gli altri tre Ministri - Foschi, Manca e Sarti,

il Segretario di un Partito di Governo - Longo del PSDI, così che

Forlani è costretto a dimettersi.

 

La pubblicazione darà luogo a ben cinque inchieste con gravi

conseguenze - "sostituzioni" e "rimozioni" - soprattutto nelle sfere

militari - anche se la "farsa" dei tardi "processi" si chiuderà con

eclatanti "assoluzioni" di gente che si salva semplicemente

affermando di "non saperne niente"...

 

 

Tra i nomi più noti solo due ammettono di far parte della Loggia

Massonica segreta, Fabrizio Cicchitto, politico socialista, e

Maurizio Costanzo, giornalista e presentatore.

 

La stragande maggioranza degli adepti non solo non ne

subiranno alcune conseguenze - à l'italiana! - ma anzi reagiranno

con arroganza alle accuse.

 

 

Il "vero" scandalo è come Gelli e i "Piduisti" siano

documentatamente implicati in una serie in(de)finita di "scandali".

 

Un insospettato e insospettabile "calderone" coinvolge Deputati,

Assessori e Consiglieri Regionali, i Generali Giudice e Lo Prete

(scandalo petroli con 2.000 miliardi di lire truffati allo Stato),

contendenti come l'ex Presidente dell'ENI Giorgio Mazzanti e il

suo avversario Leonardo Di Donna (affare ENI-Petromin, 100

miliardi di lire), avversari politici il citato Fabrizio Cicchitto,

socialista, e Giulio Caradonna, neofascista missino, Vito Miceli e

Gian Amelio Maletti, Capi Controspionaggio del SID, il Corriere

della Sera con l'Editore Angelo Rizzoli, il braccio destro Bruno

Tassan Din e il Direttore Franco Di Bella, i giornalisti e i veri

padroni del giornale, leggi Umberto Ortolani e Roberto Calvi,

Presidente dell'Ambrosiano con il 40% della Rizzoli...

 

 

Il terremoto di Via Solferino mostrerà come molti siano in realtà

diventati "ostaggi" della Loggia, poi l'omicidio di Roberto Calvi

mascherato da suicidio, lo scioglimento del Banco Ambrosiano, il

nome di Silvio Berlusconi...

 

Gelli viene arrestato a Ginevra nel 1982, lì evade nel 1983 e vi si

costituisce nel 1987, ne viene concessa l'estradizione nel 1988,

ma, detenuto a Parma, già lo stesso anno ottiene la libertà

provvisoria per motivi di salute, finché nel 1994 la Corte di Assise

di Roma assurdamente non decreti che

 

                                   

 

                                   

la P2 "non fu una struttura che cospirò contro lo

Stato".

 

WOW !?

 

                                   

 

                                   

Condannato comunque a 17 anni di reclusione, di cui 5 condonati,

ma per "millantato credito, calunnia e procacciamento di

documenti contenenti notizie riservate" (!?).

 

Gelli è di nuovo latitante dal 1998, questa volta per evitare le

conseguenze della sentenza definitiva per il "crack" Ambrosiano,

ancora una volta arrestato lo stesso anno in Francia e riportato in

Italia per scontare 5 anni.

 

 

Nelle fioriere di Villa Wanda, residenza aretina di Gelli, verranno

ritrovati ben 164 chili di lingotti d'oro, ciascuno di un chilo e 300

grammi e marchiato "Lingotto della felicità".

 

Verranno in parte dati come "risarcimento" alla "Asociación Civil

Abuelas de Plaza de Mayo", cioè le Nonne argentine di Plaza de

Majo, e all'"Associazione Familiari delle Vittime della Stazione di

Bologna" (in entrambi i casi comprovato il coinvolgimento della

P2) e nel 2007 ai giudici Gherardo Colombo e Giuliano Turone

dopo aver vinto la causa per calunnia intentata contro Licio Gelli.

 

 

Dei suoi 4 figli:

 

- Maurizio, arrestato nel 1999 in Austria per riciclaggio

 

- Maria Rosa, giornalista, pubblicista, scrittrice, poetessa

 

- Raffaello, fino al 2001 membro della "Commissione Permanente

per i Diritti Umani delle Nazioni Unite" (!), poi indagato per

contrabbando con la Serbia e condannato nel 2011 a 2 anni, poi

condonati, per bancarotta fraudolenta

 

- Maria Grazia, sua attiva collaboratrice, deceduta in un incidente

stradale nel 1988...

 

 

Il "Gran Burattinaio" Gelli morirà a 96 anni nel 2015 ancora in

detenzione domiciliare nella sua casa storica alle porte di Arezzo,

"Villa Wanda".

 

                                   

 

                                   

"Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei

mass media"

 

 

"Ho una vecchiaia serena...

 

Guardo il Paese, leggo i giornali e penso:

ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo

a pezzo.

 

 

Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore.

 

La giustizia, la tv, l'ordine pubblico.

 

Ho scritto tutto trent'anni fa".

 

                                   

 

                                   

Il faccendiere "fascista" manipolatore del potere italiano si farà

seppellire in camicia nera...

 

Sull'annuncio mortuario il suo nome verrà fatto precedere

dall'arcaico "N. H." - quel Nobil Huomo di fatto riservato ai patrizî

veneti, nonché il titolo di "Conte", dimenticando tutto il ben

"altro" che avrebbe dovuto essergli detto:

 

                                   

 

                                   

R.I.P2!

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Il progetto politico di Licio Gelli

 

                                   

diventerà di Silvio Berlusconi

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Nel febbraio 1996, a due anni dalla "discesa in campo" di Silvio

Berlusconi sulla scena politica italiana, in una intervista

all'Indipendente Licio Gelli rivendicherà la paternità di quel "Piano

di Rinascita Democratica" ricalcato in tutto e per tutto dal progetto

politico di "Forza Italia".

 

 

Il "Piano" o "Programma di Rinascita Nazionale", un documento di

quindici pagine con una premessa, la dettagliata decrizione di

obiettivi, procedimenti, programmi a medio e lungo termine e un

organigramma, risale in effetti già in prima stesura al 1974.

 

È parte "integrante" del progetto "piduista" di progressivo

controllo di tutti gli apparati democratici italiani verso un

auspicato ordine sociale di "autoritarismo legale", in altre parole

un quasi "impercettibile" colpo di Stato, un "golpe" in piena

regola ma senza spargimento di sangue.

 

 

Nel 1982 questi appunti e un memorandum verranno trovati nel

"doppiofondo" della valigia di Maria Grazia Gelli, figlia del

"Maestro Venerabile", sequestrati all'Aeroporto di Fiumicino e

infine pubblicati negli "Atti della Commissione Parlamentare

d'Inchiesta" sulla Loggia.

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Giulio Andreotti, DC, e Licio Gelli, P2 - "mafiosi che più mafiosi non si può" (! o ?)

 

                                   

 

                                   

 

                                   

A fine Anni Settanta l'allora "astro nascente" dell'imprenditoria

italiana Silvio Berlusconi scrive "editoriali" sul Corriere della Sera,

sponsorizza ed è sponsorizzato da Craxi, promuove Andreotti (da

molti additato come capo "occulto" della Loggia Massonica P2) e

Forlani quali unici antidoti contro la "deriva comunista"...

 

Con capitali di "accertata dubbia" provenienza, per lo più

"illegale" o addirittura "criminale" e "mafiosa", crea tra il 1970 e il

1979 "Milano 2", nel 1974 "Telemilano" la prima tv "via cavo" per i

residenti della nuova zona residenziale, poi nel 1978 trasformata in

"Telemilano 58", dichiarando guerra alla RAI, nel 1979 "Publitalia",

la gallina dalle uova d'oro di un vero e proprio "impero"

multimediale...

 

 

Il fascista Gelli organizza il suo gruppo "eversivo", il mafioso

Berlusconi ne entra a far parte e diventa "inarrestabile".

 

Ha a disposizione "inspiegabili" capitali, quasi illimitati, godendo

di "incredibili" crediti bancari, quasi "assurdi", soprattutto presso

BNL e Monte dei Paschi di Siena, i cui dirigenti si ritrovano

- guardacaso - proprio fra i soci della P2.

 

 

Il millantato "successo" imprenditoriale di Berlusconi è piuttosto

risultato della fitta rete di "canali privilegiati" garantitigli dalla

Loggia di Gelli!

 

Della BNL risulteranno infatti iscritti alla P2 quattro membri del

CdA, il Direttore Generale, tre Direttori Centrali e un Segretario di

Consiglio, che concedono a Berlusconi cospiscui

 

                                   

 

                                   

"appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito

creditizio"

 

                                   

 

                                   

secondo la "Commissione Anselmi".

 

L'inchiesta dei Sindaci MPS, il sindacato ispettivo del Monte dei

Paschi, dal suo canto nel 1981 descriverà al di là di ogni

ragionevole "dubbio" come

 

                                   

 

                                   

"la posizione di rischio verso il Gruppo

Berlusconi ha dimensioni e caratteristiche del

tutto eccezionali e dimostrano l'esistenza di un

comportamento preferenziale accentuato"

 

                                   

 

                                   

(due giorni dopo il Direttore Generale si dimetterà!).

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

Di fatto tutte le scelte "politiche" dei Governi Berlusconi, a partire

dal 1994, sono una fotocopia degli "obiettivi", "procedimenti" e

"programmi" dell'oggi ben noto "Piano di Rinascita Democratica"

e del meno noto cosiddetto "Schema R".

 

Lo "Schema di Massima per un Risanamento Generale del Paese",

in 58 punti, risale al 1975, scritto da Licio Gelli insieme a Randolfo

Pacciardi del Partito Repubblicano Italiano, il "Piano di Rinascita"

invece, a dire dello stesso Gelli personalmente commissionatogli

(!) dall'allora "Presidente Giovanni Leone", sarà terminato nel

1976.

 

 

Certo è che nel 1971 Leone diventa Presidente della Repubblica

anche grazie alla "mobilitazione" della P2

 

E Gelli parla del proprio "Piano R", una revisione della

Costituzione del 1948 per trasformare l'Italia da Repubblica

"Parlamentare" in Repubblica "Presidenziale", come risposta al

"piano insurrezionale di stampo comunista" di Napolitano, Arrigo

Boldrini e ad altri, sempre del 1975:

in pratica un "contro piano".

 

 

Vi prevede di

 

                                   

 

                                   

"usare gli strumenti finanziari per l'immediata

nascita di due movimenti l'uno sulla sinistra e

l'altro sulla destra" "fondati da altrettanti club

promotori"

 

                                   

 

                                   

(vedi "Forza Italia").

 

                                   

 

                                   

"Con circa 10 miliardi di lire è possibile

acquistare un partito come la Democrazia

Cristiana"

 

e "con altri 5-10 miliardi si può provocare la

scissione e la nascita di una libera

confederazione sindacale" per "limitare il diritto

di sciopero".

 

                                   

 

                                   

La stampa la si controlla "piazzando"

 

                                   

 

                                   

"almeno due o tre elementi per ciascun

quotidiano e periodico, in modo tale che nessuno

sappia dell'altro"

 

                                   

 

                                   

e questi giornalisti dovranno

 

                                   

 

                                   

"simpatizzare per gli esponenti politici di cui

sopra".

 

                                   

 

                                   

E poi per assicurarsi il cruciale "monopolio" dell'informazione

bisognerà anche:

 

                                   

 

                                   

"acquisire alcuni settimanali di battaglia"

 

"coordinare tutta la stampa provinciale e locale

attraverso un'agenzia centralizzata"

 

"coordinare molte tv via cavo con l'agenzia per

la stampa locale"

 

 

"dissolvere la RAI in nome della libertà

d'antenna"

 

costituire immediatamente una rete di "TV via

cavo da impiantare a catena in modo da

controllare la pubblica opinione"...

 

                                   

 

                                   

Insomma già i primi obiettivi del Piano sono "realistici" e

"raggiungibili":

 

                                   

 

                                   

"30 o 40 miliardi sembrano sufficienti a

permettere a uomini ben selezionati di

conquistare posizioni chiave necessarie a

controllare stampa, partiti e sindacati".

 

                                   

 

                                   

Poi obiettivi a "medio" termine saranno la "modifica"

dell'ordinamento del Governo, del Parlamento,

della Costituzione e della Corte Costituzionale, e dell'intera

Magistratura (la Giustizia è "eversiva" e va "raddrizzata"!).

 

 

Inoltre c'è da

 

                                   

 

                                   

"sfollare le università"

 

e nelle scuole in generale bisogna "combattere

l'equalitarismo assoluto che provoca una

pericolosa disoccupazione intellettuale con gravi

deficienze invece nei settori tecnici"...

 

                                   

 

                                   

È di qui che passa la via per un futuro "felice".

 

 

E in effetti, "Destra" o "Sinistra" non fa ormai "differenza" più di

tanto, quasi tutto è già stato realizzato o sta per esserlo!

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Un giovane "boss" Silvio Berlusconi, con sguardo da guappo e tanto di revolver sulla

scrivania (il resto è purtroppo una lunga triste storia)...