"Scienza" e "religione" sono in realtā la stessa cosa,
entrambe
a cercare di rassicurarci e difenderci
dalle
nostre pių cupe
paure,
insite nella natura umana,
che
fanno di "magia" e
"rito" le prime
forme di "scienza", nel significato primo di "sistema"
di conoscenze, quell'episteme "al di sopra di
ogni ragionevole
dubbio", a cui viene socialmente attribuito
"valore sacro"
di saggezza e sapienza.
Sia religione che scienza sono l'arrogante
espressione e
allo stesso tempo
"salvifica"
manifestazione
di noi umani di voler
controllare
e domesticare tutto ciō che
percepiamo come
incontrollabile e minaccioso,
quindi per noi semplicemente
"svantaggioso".
L'unica vera
differenza tra religione e
scienza
- se differenza c'č -
č che
quest'ultima si č dimostrata uno
strumento di gran lunga
"pių
utile", una volta constatato come i 100.000
anni da noi vissuti
di
religione
non siano mai riusciti a darci
un mondo
"migliore"
perché di minor "sofferenza", almeno e senza troppe pretese
"meno violento" di oggi - anzi...
A riprova, basti guardare alla crescita
della
popolazione umana
che per tutti quei 100.000 anni č
rimasta circa 200 milioni
di individui, ma
dopo Galileo
- dal 1600
ai
nostri giorni - in soli
in 400 anni
č invece aumentata
di
ben 40 volte
fino a 8 miliardi
Ovviamente
non la scienza del "militarismo"
e delle bombe
atomiche, né quella
al servizio del "capitalismo"
con il suo
incontrollato sfruttamento delle
risorse naturali...
Piuttosto
la scienza dei vaccini,
di cui vergognosamente cosė tanti
di noi oggi "si lamentano",
la scienza della
medicina
con i suoi
passi da gigante,
la scienza delle
costruzioni
che ci ospitano,
fanno star bene e
proteggono come mai prima, la
scienza
degli
strumenti
o "ergonomica" delle
macchine
che fisicamente e
mentalmente rendono pių sicura la nostra vita e possibile o
pių
facile il nostro lavoro (sempre
se ben usate!), che ci amplificano
forza
muscolare (Prima
Rivoluzione Ergonomico-"Meccanica"),
sensibilitā di tatto, udito, vista
(Seconda Rivoluzione
Ergonomico-
"Sensoriale")
e capacitā cerebrale
(Terza Rivoluzione Ergonomico-
"Mentale"),
che ci aiutano a
spostare e spostarci, a studiare e
modificare cose a nostro
vantaggio, meglio "interconnetterci",
sia fisicamente che "a distanza".
"A distanza" e non "virtualmente" perché,
a parte che la parola
di per sé sia del tutto errata,
parlando di umani "virtuale"
condurrebbe ad associare a una assurda, graduale o imposta,
perdita di
"fisicitā", anche permanente, o ad una sua assenza
voluta,
anche totale, per scelta individuale, impedendoci
comunque il vero "incontro di scambio" a tutti i
nostri livelli
- fisico, mentale e spirituale - e impoverendoci di
surrogati
le nostre naturali senzazioni, emozioni e
sentimenti in qualitā
di "animali sociali senzienti e
scienti" quali di
fatto siamo e
dovremmo rimanere
anche ai nostri stessi occhi.
La
scienza dell'agricoltura
e dei suoi miglioramenti produttivi,
sia quantitativi che
qualitativi, i quali garantirebbero cibo sano,
nutriente ed
abbondante, a tutti, solo a volerlo condividere
con
i nostri simili.
La
scienza dell'acqua
potabile
che, di nuovo, se solo
imparassimo
a rispettarla e volessimo condividerla con i nostri simili, potrebbe
garantire vita e
benessere a tutti qui e ora su questa Terra, non
su pianeti
alieni,
la scienza delle protesi
di ogni tipo, a restituire
piene abilitā e spettante dignitā "umane" ad amputati, ciechi,
sordi, cardiopatici...
La
religione invece si č
miseramente dimostrata mera
volontā
di potere,
instancabile tentativo di "pre-valere" su tutti e tutto,
addirittura di dominare la scienza, per imbrigliare l'umana ricerca
della
conoscenza, se non addirittura proibirla, sempre e soltanto
ai
propri scopi manipolativi sulle masse.
La scienza cerca ad aiutarci a
comprendere la realtā delle cose
per utilizzare questa conoscenza
a vantaggio comune
per tutti
gli umani, mentre la
religione
cerca di
accentrare il suo
giā cosė
disastrosamente bulimico
potere
su di sé,
ad esclusivo proprio
vantaggio.
Per assoggettarci la
religione usa irrazionali
"credenze"
del tutto
"interpretabili" per far
accrescere le nostre paure
innate, piuttosto
che
"concretezza"
scientifica "ininterpretabile", ma
utilizzabile
a
migliorarci la vita, sempre
che libera ed usata al suo scopo.
Oggi
l'obsoleto limite tra materiale e
"non materiale" č
svanito
proprio
grazie alla scienza, sappiamo
tutti come
il pių resti
a noi
"impercettibile" - impulsi,
radiazioni, onde - e andiamo scoprendo
sempre nuovi fenomeni
senza o a bassissimo coinvolgimento
della materia,
come la materia "normale", la sola conosciuta,
costituisca comunque un minimo
5% del "nostro
Universo", che
"forse"
altrettanto ci sia di
"anti-materia", ma che il
25%
rimanga
"materia oscura" e per il
restante 70% si tratti di
"energia oscura",
sola responsabile
dell'espansione di questo Uni-verso (o piuttosto
"Multi"-verso?)...
Tutta l'indagine della
psiche umana č
scientifica, solo grazie
alla psicologia,
l'antropologia,
la psichiatria,
la medicina di corpo,
mente e spirito, mai ottenuta
e non certo ottenibile con "credenze"
da parte di autoproclamati intermediari
tra questo mondo e "altri"
-
maghi, stregoni, classici o
reinterpretati sciamani
et ceteri.
Porsi domande
č peculiare della natura umana, ma allora dove
pių
naturale e proficuo
cercare risposte
vere
e valide a legittime
domande su mondi
immateriali, che perō tutti nascono
dalla
coscienza umana individuale e collettiva di sé e del prorio
contesto,
ambiente e habitat, se non nella coscienza della persona
e della societā stessa?
La fanatica ricerca dei
"metafisici" religiosi
viene solo dalla
patologica convinzione
di essere loro la chiave dell'Universo,
cercando
disperatamente
in quell'una sola direzione,
che credono
o millantano gli sia stata indicata e concessa da "qualcuno".
Gli scienziati cercano a 360 gradi
in tutte le possibili
dimensioni,
oggi immaginabili o quasi
inimmaginabili,
e
la direzione se
la creano da soli
al bisogno,
perché alla fine
il meraviglioso "dio"
che
l'umano cerca di costruirsi altro non sembra che (la costruita
immagine di un onnipotente) sé stesso.
Presupposti profondamente umani ed
"opinabili",
tutti relativi
a seconda di
"chi " e "come", "verso chi" o "contro chi" vengano
poi applicati nella
vita reale attraverso i
comportamenti sociali
- vedi i concetti
di "amore", "terrore", "bontā", "crudeltā",
"giustizia", "pena",
"estasi", "gioia", "fede", "spiritualitā" -
hanno
tutti fondamento religioso.
Perché l'obiettivo umano
č da sempre
la conoscenza
di tutto ciō
che ci spaventa, illudendoci
sempre pių di
riuscire a
difendercene
"controllandolo"
anche se
per millenni il metodo religioso non ha
funzionato,
semplicemente perché non possiamo indagare su ciō
che č fantasia o
alienazione e, conseguentemente, esperienza ed
interpretazione personali di ciascuno individualemente.
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