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"Bracciano... |
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... Stazione di Bracciano!" |
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Vent'anni dopo |
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come cent'anni fa |
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Il problema e il suo contesto |
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Un contributo alla soluzione di una delle "calamità" cittadine, purtroppo valido a tutt'oggi mentre ancora si aspetta di conoscere cosa il mio caro "paesello" pasticcione vorrà fare da "grande"... |
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Il "Contratto con i Cittadini" proposto, stipulato e sottoscritto dall'allora candidato Sindaco, in vista delle Elezioni Amministrative in cui, tra i sette obiettivi s"prioritari", al Punto 1 si legge:
"Eliminazione del passaggio a livello su Via Principe di Napoli." |
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Se si deve crescere male meglio rimanere piccoli (ma non si può) |
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Sotto una brutta facciata solo cosmeticamente riappecettata, Bracciano langue in uno stadio terminale di rapida, bulimica rarefazione e sostanziale degrado.
Non questione di oggi e neppure di estetica, ma di qualità di vita che ormai da troppo tempo va inesorabilmente impoverendosi!
Che un passaggio a livello nel bel mezzo del Centro cittadino sia un fatto "anacronistico", non ha bisogno di riferimenti normativi, basta e avanza la quotidiana esperienza dello strangolamento a singhiozzo, subita per oltre un secolo da generazioni di cittadini, visitatori e turisti.
Nel 2002 l'allora candidato Sindaco Enzo Negri lo includeva come la prima "assoluta priorità" nel suo "Contratto con i Cittadini".
A rendere oggi ancor più preoccupante la cosa, sono i piani ormai avanzati e prossimamente operativi (2008-2010 si dice) della realizzazione di un secondo binario sulla tratta ferroviaria Cesano-Bracciano, che comporterà una raddoppiata frequenza dei collegamenti con la Capitale…
In bene e in male siamo quindi giunti ad un totale assorbimento della Cittadina nel contesto "metropolitano", cosa che però non deve necessariamente tradursi in "subordinata", "periferica" o "di riserva". |
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Originale planimetria di massima della "2a Tratta" della futura ferrovia Roma-Viterbo riguardante l'attraversamento del Centro cittadino di Bracciano, con relativo passaggio a livello, qui denominato "PL. Pr 39 593,00" (al centro del riquadro rosso - NdR), così come pubblicato dall'Ingegnere Capo Espropriatore in Roma il 22 Aprile 1891.
Nel particolare del passaggio a livello, di interesse le particelle catastali da n. 846 a 850, cinque tombe etrusche, due delle quali - n. 849 e 850 - distrutte allo sbancamento per il tracciato, le tre rimanenti sepolte ormai sotto il muraglione della Caserma "Cosenz". |
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Una curiosità molto significativa |
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"Città di Bracciano |
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Gita di piacere durante l'Anno Santo 1900 |
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Questa città situata sulla linea ferroviaria Roma- Viterbo dista da Roma circa un ora di viaggio.
Partendo da Roma coi due treni della mattina, si può ritornare la sera dopo aver fatto una gita piacevole.
Essa è una pulita cittadella posta in amena posizione circondata da ubertoso territorio elevata sul vicino lago omonimo, anticamente chiamato Lago Sabatino il quale offre pesci squisiti: trotte, regine ecc.
Si specchiano nel lago i due paesi di Anguillara e Trevignano; ai quali si può andare in vettura, a cavallo, o in barca.
Varie trattorie e due comode locande, della Posta e del Sabazio provviste di ristorante, di vini scelti provenienti dalle estese vigne e grandiose cantine di S. A. il Principe Odescalchi, della rinomata Acqua Claudia, possono alloggiare e dar vitto a numerose comitive.
L'attrattiva maggiore per i gitanti è lo storico castello medioevale, oggi del Principe Odescalchi, di proprietà degli Orsini che lo edificarono nel secolo XV.
A tutti è permesso per gentil concessione del Ecc.mo proprietario la visita al detto Castello mediante il biglietto di permesso che l'amministrazione Odescalchi rilascia gratuitamente in Bracciano oppure col biglietto comulativo ferroviario.
Per le escursioni nei paesi vicini si trovano in Bracciano tutti i mezzi di trasporto a prezzi economici. [...]" |
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Le parole marcate in rosso a commento da parte della Redazione |
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Tanto per capirci, a fine 1800 inizio 1900 per arrivare con il treno a Bracciano ci vuole circa un'ora, cioè meno di oggi, ma quando il testo della locandina sopra viene scritto è un'epoca in cui i turisti provenienti da Roma sono attesi alla Stazione Ferroviaria ed portati in "sightseeing" agro-culturale a visitare tra l'altro il Castello Orsini-Odescalchi a bordo di questi tassì - le catteristiche "barrozze" della campagna romana con tanto di classica "vetta" di buoi maremmani... |
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Coronas Metropolitanas la chiama "mobilità" |
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Il Programma di iniziativa comunitaria "Interreg IIIC Sud" si propone di confrontare le strategie di sviluppo locale che Comuni e Enti locali possono adottare per sfruttare le opportunità offerte dalla vicinanza di grandi aree urbane, superandone le condizioni di svantaggio.
Vi partecipano selezionate aree metropolitane di Madrid (capofila), Roma, Berlino e Atene.
Nell'ambito del progetto "Coronas Metropolitanas" (Area tematica Ambiente-Territorio), l'8 giugno 2006 BIC Lazio e la Direzione Regionale Trasporti organizza a Bracciano un convegno nel quale si intende illustrare strategia e obiettivi della "sperimentazione" in corso nella Tuscia Romana.
14 i Comuni coinvolti in un'area a cavallo delle Province di Roma e Viterbo: Allumiere, Anguillara Sabazia, Barbarano Romano, Bassano Romano, Blera, Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Oriolo Romano, Tolfa, Trevignano Romano, Vejano, Villa S. Giovanni in Tuscia. |
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Il progetto pilota realizzato da BIC Lazio si dà una doppia finalità:
- favorire la programmazione congiunta tra le diverse istituzioni, attraverso uno strumento strategico di supporto (cosiddetto modello di "riequilibrio")
- promuovere la conoscenza e l'uso sostenibile del territorio da parte della "popolazione di Roma e dell'Area Metropolitana".
La Regione Lazio contribuirà ad una sperimentazione con studio di fattibilità per un "sistema di trasporto pubblico integrato della Tuscia Romana".
Prevede la creazione di una linea circumlacuale del Lago di Bracciano (inaugurata in occasione dell'evento e attiva ogni domenica di giugno e luglio 2006). |
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Il programma è promettente e ci si aspetta molto.
DI fatto però questo costoso Convegno al Castello Odescalchi, più che "giornata di lavori" non offrirà che una serie di monologhi e "misere" presentazioni su maxi-schermi multimediali utilizzati esclusivamente per sfagiolare titoli di illustri sconosciuti, del tipo "Direttore tal dei tali della Direzione questa e quella".
Molti degli invitati, portati in "tour ecologico" intorno al lago, al ritorno rimarranno addirittura senza il buffet di prodotti tipici locali loro offerto, saccheggiato nel frattempo da "autoctoni non invitati", contribuendo a rovinare il clima alla "tavola rotonda" del pomeriggio, dove relatori - guarda caso portatori di opinioni critiche - non saranno neppure lasciati intervenire, a dire degli organizzatori "per mancanza di tempo"...
Rimarrà comunque impresso lo slogan (vuoto e propagandistico) lanciato fino a noia e a nausea dei pochi mentalmente presenti: |
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"Non stiamo parlando di trasporti, ma di 'mobilità'!" |
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In altre parole:
- noi politici continueremo a non fare un bel niente per il territorio, non creandovi reali e permanenti occasioni di lavoro, ma anzi lasciando che, al contrario, se ne impoverisca sempre di più, ancora più schiavo del maledetto fenomeno del "pendolarismo" verso la Capitale, già oggi una ottava piaga d'Egitto...
- noi politici stiamo pensando di rendere "meno invivibile" Roma, evitando costosi interventi sulla città malsana ed esportando le sue problematiche di "bulimia metropolitana" ad una sempre più ampia zona del finora risparmiato territorio limitrofo, oggi saturato a Sud e quindi ora anche a Nord...
- noi politici renderemo questo territorio più "fruibile" ai Romani, la sua pace e bellezza ancora pressoché incontaminate a orde di "fagottari", che vi dilagheranno come una marea le domeniche e altre feste (rac)comandate tutto prendendo, niente lasciando se non il peggio del peggio da ripulire voi e a spese vostre...
- noi politici cementificheremo colline, valli, macchie e boschi, il vostro unico patrimonio ancora rimasto, con sempre nuove "borgate" o "ghetti-dormitorio" per la massa e "pseudo-villaggi griffati" dai nomi "culturali" per la bassa e media borghesia romana in cerca di soluzioni abitative a portata delle loro tasche
- per noi politici la "terza colonizzazione" dell'Etruria Meridionale, dopo quelle delle sempre gloriose Legioni Romane prima e del peggiore Papato accaparratore poi, regalando in cambio a voi, "retrogradi popolazioni indigene isolate e statiche" della Tuscia Romana, giammai migliorati trasporti ma allodole di 'mobilità'!
Grazie, grazie di cuore e scusateci per non averlo capito prima!
Come un nostro collaboratore, il professor Pietro Barlesi, usa dire |
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"la sveglia che molti di noi ancora si intestardiscono a portare tradizionalmente al collo" |
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faceva troppo rumore per potervi sentire distintamente - ma ora che ci avete finalmente aiutato a toglierla, tutto è molto più chiaro. |
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I "quattro" Comuni lacustri |
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sono "tre" |
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Come per il Pierino delle barzellette "i sette re di Roma furono cinque, Romolo e Remo" (e a dire il vero otto, incluso Tito Tazio Re dei Sabini, co-reggente con Romolo!), così i Comuni che si affacciano sul Lago Sabatino "tendono a diminuire" a seconda delle circostanze.
Quando si tratta di problemi da affrontare sono sempre e solo tre: Anguillara Sabazia, Bracciano e Trevignano Romano.
Anche se però in effetti Anguillara stranamente non confini con Trevignano e tra loro ci sia un quarto Comune, quello della grande assente - Roma la "lupa", antico e pienamente meritato epiteto!
Assente quando si tratta di "dare", ma non quando si tratta di "prendere" - come sfruttare le risorse naturali del bacino Sabatino per sopperire ai propri bisogni e compensare la perdita di una malgestita qualità della vita con "prestiti" da quella sopravvissuta, sfruttata e altrimenti dimenticata "colonia" più che Provincia.
Prima fra tutte l'acqua, poi l'aria, la natura e il paesaggio, se non proprio integri almeno non ancora del tutto distrutti.
La superficie del lago è divisa in tre spicchi per quanto riguarda la pesca, ma sotto la superficie Roma controlla le bocche di presa degli acquedotti, lo storico Paolino e il nuovo, a smisurata doppia conduttura, così mentre ai Comuni lacustri manca l'acqua da bere e per irrigare, Roma bulimica, marcia e prepotente, matricida e ladra, sempre più assetata, si sta letteralmente bevendo il Lago di Bracciano senza neppure un contatore per fargliela pagare!
In cambio... borgate e dormitori cui garantire servizi, villette, appartamenti e seconde case a buon prezzo per "poveri e stressati Romani", che non possono permetterseli nella ormai proibitiva Capitale?
Poveri Romani un cazzo, poveri noi piuttosto! quando fra dieci o vent'anni saremo noi, come sempre da sempre di nuovo noi a pagarne il salatissimo conto, ecologico, economico, turistico e culturale, di questa arrogante Terza Colonizzazione dell'Etruria!
"Politiche" locali di svendita suicida, se non cieca miope, da parte di intere generazioni di manipolabili, manipolati e manipolanti amministratori del bene pubblico, vuoi incolti, vuoi incompetenti e vuoi corrotti traditori della propria terra e della propria gente.
Tutto per il solito squallido "piatto di lenticchie" (Genesi 25,29-34). |
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E dov'è finito il PRUSST? |
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Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti |
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Dipartimento per il Coordinamento dello Sviluppo del Territorio, delle Politiche del Personale e gli Affari Generali |
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Il Ministero dei Lavori Pubblici, con decreto dell'8 ottobre 1998 pubblicato sulla G.U. n° 278 del 27 novembre 1998, ha approvato un bando nazionale finalizzato a promuovere, formare e finanziare programmi innovativi in ambito urbano denominati "Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio" - PRUSST.
I programmi devono interessare vaste aree che comprendano "sistemi metropolitani caratterizzati dal deficit infrastrutturale relativo alla gestione dei grandi bacini di mobilità e dalla criticità delle interconnessioni tra nodi dei sistemi di trasporto internazionali, nazionali e interregionali" e "distretti insediativi che richiedono una migliore articolazione infraregionale, rafforzando le relazioni di complementarità e sinergie tra i singoli centri".
I PRUSST sono rivolti al potenziamento dei sistemi infrastrutturali di livello territoriale, alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, al recupero edilizio e urbano, allo sviluppo delle attività produttive. |
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Nella Tuscia Romana il Comune di Civitavecchia si è fatto promotore del PRUSST interregionale "Patrimonio di San Pietro in Tuscia ovvero il Territorio degli Etruschi", invitandovi come copromotori gli altri Comuni dell'area al fine di individuare un insieme integrato e coordinato di interventi pubblici e privati.
Questo partendo dalla convinzione che Civitavecchia rappresenti ancora oggi la porta marittima di accesso ai territori dell'antica Etruria e che su questo tema possa essere impostato un ampio programma di sviluppo turistico, sociale e di recupero del nostro immenso patrimonio naturale, paesaggistico, archeologico, architettonico, storico e monumentale, in grado di competere con le altre iniziative territoriali pianificate, in atto o già realizzate nella Regione Lazio. |
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A questo PRUSST partecipano 93 Amministrazioni locali e provinciali:
- nella tutti i 60 Comuni in Provincia di Viterbo, l'Amministrazione provinciale di Viterbo e 15 Comuni della Provincia di Roma;
- nella Regione Toscana 3 Comuni in Provincia di Grosseto;
- nella Regione Umbria 14 Comuni in Provincia di Terni.
Su una superficie di quasi 6.000 kmq il PRUSST interessa una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti ed il suo ambito territoriale comprende paesaggi naturali estremamente vari - mare, Maremma, colline e laghi di origine vulcanica, aree archeologiche, palazzi, borghi, chiese e castelli, riserve e parchi naturali.
Con il PRUSST il territorio della Tuscia Romana può trovare un vero riequilibrio alle oggi sbilanciate tendenze gravitazionali della "regione romana", nel quadro d'una nuova politica di sviluppo produttivo e di valorizzazione turistica in cui tutela e valorizzazione del patrimonio storico e naturale abbiano assoluta preminenza, abbandonando le indiscriminate urbanizzazioni per inutili espansioni residenziali che hanno finora depauperato il territorio della sua millenaria ricchezza: l'armonia tra uomo e natura. |
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Per scaricare l'intera e dettagliata presentazione del PRUSST della Tuscia Romana in formato stampabile (5.61 MB), cliccare qui o sull'icona |
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