"Manipolare"
- dal Latino
manus,
mano, e
plère,
riempire
- letteralmente
"far cambiare forma con la
pressione della mano",
vale a dire
"impastare",
come si fa scaldando
la
cera
per renderla
"modellabile".
In
senso figurato
"alterare",
"rielaborare",
"rimaneggiare",
o
"mettere
mano" a qualcosa, se per
scopi
"non buoni"
"contraffare",
"influenzare",
"condizionare", magari in maniera
"sottile", ma
determinante.
La
"manipolazione" da pura
"riedizione"
può diventare
"macchinazione" e anche
"imbroglio",
qualora si
rielaborino
"realtà", "verità" e "fatti"
tendenziosamente, per riproporli, così
"alterati" o
"fuori contesto", al fine
di
"manovrare" gli altri.
Lo si fa ovviamente per i
proprî interessi, in
politica
e
religione
secondo
netti "orientamenti" sociali e morali,
quando con
informazioni,
se non
false
però
"falsate",
si
manipolano le
"conoscenze"
per poi manipolare
le
"coscienze".
La manipolazione è una
tecnica
a "doppio"
impatto con
cui il
"manipolatore", fornendo insieme
due messaggi,
uno "aperto"
e
l'altro "in codice",
induce il "manipolato" a creare nella sua mente
predeterminate
"associazioni".
Una
tecnica raffinata,
basata sulla "suggestione"
ed
esercitata dai
"potenti"
sulla gente "comune"
con
grande successo,
riuscendo
spesso nell'intento di
farsi "credere"
e, quindi, "obbedire" o di
confondere semplicemente le idee.
È inoltre una
tecnica estremamente "subdola",
perché non
colpisce la
mente
del manipolato
"direttamente",
quanto piuttosto
"suggerisce" alla sua mente quel che
si
vuole raggiungere
facendo presa sui suoi
"sentimenti".
Quei
profondi e
potenti
"modi di sentire",
"provare",
"riconoscere",
"accettare",
"apprezzare",
presenti nella
psiche
umana dagli albori della nostra evoluzione,
emersi molto prima
del pensiero
"analitico".
"Manipolazione"
ha quindi nella sua
accezione più
comune
valore
negativo,
creazione e diffusione di
informazione
deliberatamente
"scorretta"
per eludere le capacità "critiche" di chi la
riceva,
distorcendola e falsificandola.
In un
sistema "democratico"
la comunicazione
può "migliorarne"
o "sabotarne"
il buon funzionamento
e, quindi l'esistenza
stessa,
a seconda della quantità
e
qualità di informazioni
"disponibili",
"acquisibili"
e "utilizzabili"
dai Cittadini.
Il
fenomeno
diventa molto più
grave qualora la
comunicazione
proponga
sistematicamente
"stereotipi" o
"visioni" distorte
della
realtà sociale,
con lo scopo di esercitare un'influenza
"occulta"
sulla popolazione.
I questo i cosiddetti
"mass media"
sono mezzi di "comunicazione"
di massa
ma anche di
manipolazione
"collettiva" e
chi
li possiede
ne "controlla"
"canali",
produzione
materiale e intellettuale dei
"contenuti", "tempi" e
"modalità" di
distribuzione.
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