La barca ha bisogno di aiuto
"Sì, sfortunatamente io ero lì e ho visto tutto e non
posso mai
dimenticare
quel bambino
che annegava
molto lentamente, dopo
essere stato messo giù da
un adulto in stato di panico.
Non posso dimenticare
mai il numero di persone in
diminuzione dopo ogni giro che abbiamo fatto
con
l'aereo.
Non dimentico mai che alla mia prima chiamata radio
avevo
detto che la barca sembrava molto instabile e
aveva bisogno di aiuto
immediato.
Loro ci avevano visto immediatamente ed era ovvio,
tutti facevano segnali con le loro t-shirt e altre cose.
Dopo un'ora e quattro minuti
[di sorvolo],
la barca si
è capovolta
e non siamo stati noi a provocarlo.
In quel momento l'aereo stava in autopilota in orbita
sopra
la barca a chissà quale quota.
Con il nostro apparecchio a bordo non c'è più
bisogno
di volare basso a osservare".
Quel pomeriggio, quel volo, quei bambini che
scompaiono sott'acqua sono
un punto di non
ritorno nella vita di George Abela.
"Questo evento", continua nella sua testimonianza,
"è stato uno dei tanti fattori che
mi
ha fatto decidere
di lasciare il mio lavoro.
Ho realizzato che io sono
soltanto una pedina su una
scacchiera e Frontex e la
collaborazione tra
Paesi
sono soltanto uno
scherzo pieno di merda".
Il comandante del King Air B200, uno dei più bravi
piloti istruttori
delle Forze Armate di Malta, è stato
coerente con il suo disgusto.
Si è congedato ed è diventato l'ex
Maggiore George
Abela:
"Non dimentico mai
la sensazione di disperazione e
il senso di non poter fare qualcosa in più durante
l'evento.
Ma", confida ora, "devo vivere con questo incubo.
Noi abbiamo fatto il nostro meglio.
La nostra motovedetta stava a due
ore
quando
abbiamo trovato il target
[il peschereccio],
la Libra
era
soltanto a circa trenta, quaranta minuti.
Ho chiamato la Libra sul
canale 16 tantissime volte,
ma nessuna risposta.
Allora, io mi fermo qui.
Risponderò soltanto al mio Governo che
tiene le
prove di tutto questo".
Non è stato semplice far parlare il più importante
testimone della fuga
degli Ufficiali italiani davanti al
loro dovere.
Lo abbiamo rintracciato
con l'aiuto di un suo ex
collega.
Gli abbiamo chiesto di rispondere alle
nostre
domande.
Ma in quei giorni di inizio estate l'ex
Maggiore
Abela
ha paura.
Sa che lui, il Capitano Carabez, il loro equipaggio e
tutte le
Forze Armate di Malta hanno risposto alla
richiesta di emergenza in modo
impeccabile.
Hanno fatto di tutto per convincere le
Autorità
Italiane a
rispettare la legge del mare e a inviare Nave
Libra.
Ma tutti i militari
a Malta sanno anche che
i politici
sull'isola non la pensano come loro.
Il Governo Maltese ha indirettamente
ricavato i suoi
benefici dal
naufragio dell'11 ottobre:
da fine 2013, dall'operazione di salvataggio
"Mare
nostrum", l'Italia si è fatta
carico di tutti i barconi che
hanno attraversato il Mediterraneo.
E a Malta non è sbarcato più nessuno,
tranne rare
eccezioni.
Perché rovinarsi i rapporti con il
Governo Italiano
mettendo a disposizione documenti, registrazioni
video,
comunicazioni radio del più grande massacro
di civili di cui è accusata
la nostra Marina Militare?
E così il muro del silenzio ha retto quattro
anni.
Un silenzio rotto oggi dal film prodotto da
"L'Espresso", "Repubblica", "Sky" e
realizzato da
"42° Parallelo".
Se un magistrato italiano volesse indagare fino in
fondo, a Malta
troverebbe ciò che è necessario
sapere.
Le Forze Armate conservano
scrupolosamente
i
rapporti dell'operazione, le registrazioni delle
comunicazioni, le videoriprese del King Air.
Ci sono perfino le
fotografie fatte scattare dal
comandante Abela a Nave Libra mentre si sta
allontanando, con la prua puntata in una direzione
diversa da quella del peschereccio sovraccarico e
molto instabile.
Foto che "L'Espresso" ha
potuto vedere.
All'inizio, però, George Abela non ha proprio voglia
di parlare.
"Non ho ucciso
nessuno", si confida con un amico,
"ho fatto del mio meglio per
chiedere aiuto, ho
lanciato il battellino gonfiabile di bordo e ho
osservato in preda alla disperazione.
Abbiamo anche pianto.
Ma non potevamo fare altro che gettare
l'unico
battello che avevamo.
Ho chiuso,
mi sono congedato.
Se parlo, nessuno mi difenderà.
Risponderò soltanto al mio Governo". |