Poesia
-
il greco ποίησις,
poiesis, letteralmente
"creazione" - una
"forma d'arte" che dą vita a parole in
fraseggi detti "versi",
nei
quali
significato "semantico"
e suono "musicale"
dei fonemi si
fondono,
musica fatta di parole e di silenzi.
Potente
musica "mentale"
vocalmente evocativa di concetti
ed
emotivitą,
frutto di stupore,
d'"intelligenza amorosa",
passionale,
compassionevole,
ribelle
nelle sue sempre crescenti
"licenze
poetiche", aperta a modi di essere
"letta" in totale interpretabilitą,
a tutti i livelli.
Ma poi
"arte" cos'č?
Ogni attivitą umana
"creativa" - di singoli come di
gruppi e
collettivitą intere -
espressione non solo
"estetica" ma fortemente
"etica",
trasmessa sģ
attraverso
"tecniche",
vale a dire
abilitą
umane
innate
e culturalmente sviluppate.
Cristallizzata
infine in
"disciplina",
solidamente basata su norme
"comportamentali",
distillate da generazionali analisi di
"esperienzialitą"
sociale, in un
linguaggio "sensorio-emotivo"
variamente codificato ed altrettanto variamente decifrabile.
Solo molto pił tardi
trasfigurata in "espressione di interioritą"
dello spirito
umano
-
"pensieri",
"convinzioni",
"credenze",
"opinioni",
"sentimenti" di
natura sociale, culturale, morale, etica
e religiosa - l'arte nasce di fatto molto pił
"povera",
come
antichissima professione "tradizionale".
Attivitą quindi di
"conservazione"
di
originarie "innovazioni"
identitarie, una produzione artigianale
materiale e immateriale sia
di varia utilitą che
simbolico-iconica, secondo
"canoni" via via
normati nel
tempo fino
a "regola d'arte", cui l'artiere/artista deve
conformarsi.
Che l'arte sia poi figlia del suo tempo viene pił che
dimostrato
dalla
progressiva trasformazione
che
"concetto" e
"parola"
subiranno nella storia:
*are,
"mettere in ordine" in Sanscrito,
τέχνη,
"tecnica"
in
Greco,
ars,
"artigianato"
(lavoro sģ di braccio, "arto",
ma con una
sinergica mente) in Latino...
Questa
"capacitą di fare",
conoscenza "procedurale"
basata su
regole e metodi, oggi diremmo
"know-how",
include agli inizi
anche astronomia, storia, musica, architettura, arti
visive, mimica,
commedia, tragedia,
eccetto perņ proprio la
poesia, in quanto
considerata
parte dell'umano "sapere"
(non del
"saper fare").
La
"poesia"
rimane
a lungo non "scritta" ma "recitata" e
"cantata",
non una produzione
"materiale"
quindi secondo canoni
prestabiliti, quanto piuttosto
"astratta" e
"libera" invenzione
individuale, al contrario delle "arti" cosģ definite, irrazionalmente
affascinante all'incanto,
"seduttrice" delle mente, del
tutto
superiore
ad ogni altra produzione umana perché
"ispirata dalle
Muse".
Dalle
prime classificazioni
"ellenistiche" delle arti fino a
quelle
"medievali" - la partizione in
"arti comuni" o
"meccaniche"
(dell'"utilitą" o che richiedano uno sforzo fisico) e
"arti liberali" o
"belle arti" (che migliorino
la
vita dell'uomo, nutrendone lo spirito
attraverso la
"piacevolezza"),
la poesia dunque mai vi rientrerą,
per via di quella ispirazione della divinitą.
Salvo poi scoprire nel
Cinquecento,
con la traduzione in volgare
della
"Poetica" - la Περί ποιητικης
di
Aristotele,
prima analisi
occidentale dell'arte
distinta da etica e
morale
- come la poesia gią
vi risulti annoverata quale
"una" delle arti!...
Sarą di fatto il
"Rinascimento"
a (ri)lanciare l'Arte "con
la A
maiuscola",
migliorando la
condizione sociale degli
"artisti",
separandoli definitivamente da
"artigiani" e "scienziati".
Il
"Settecento"
eleggerą infine gli
artisti
ad
"esteti"
(il nuovo
sistema delle
"Belle Arti"
riunirą pittura,
scultura,
poesia,
musica
e
danza,
con connesse eloquenza e architettura).
Esteti
perché creatori
dediti a tutte quelle attivitą
umane
di
"imitazione della realtą"
finalizzate a generare "il Bello", concetto
questo gią in crisi perņ a fine secolo insieme al concetto stesso di
"Arte".
Fotografia, architettura industriale, oggettistica
della
civiltą
industriale dell'"Ottocento",
costringeranno il
Novecento ad una
inedita
definizione
"onnicomprensiva" di "Arte" ed "opera
d'Arte",
con una
concezione lata,
"intimista", significativa
dell'innovazione tecnica dei
"nuovi materiali".
Questi
ultimi ora "segno di
rinnovamento culturale e
sociale", da
cui il
"Modernismo"
e, al suo interno le
cosiddette
"Avanguardie",
dichiarato obiettivo "evolvere" modalitą e finalitą dell'Arte, questa
volta Poesia compresa.
|