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corsaro anch'io [pirata ci sarai!]
poesie piccoli sassi scagliati allegati stretti alla mia vita anche su cose da sembrare banali di cui mi eccito o scandalizzo
di per sé chi si scandalizza sempre banale è e così sia io se ho torto ho torto oppure c'è di che scandalizzarsi
mali e angoscie sociali continueranno a oscurare sempre più destini vite e coscienze di così tanti umani
chiaro io senza fraintendimenti spirito critico pensiero libero a sacrosanti scontri frontali cruenti su guerre donne LGBTQIA+ migranti
parole sgradevoli dure aspre senza indulgenze o approssimazioni da analisi solitaria n'escono anticonformiste forti sincere crude
polemico com'ogni pensante senza compromessi contro il peggiopeggiore dilagante degrado culturale
posizioni difficili scomode provocazioni contestabili contestate controcriticato per dire il vero (e chi lo fa lo sa!)
neofiti di nuovantica borghesia pseudointellettuali al soldo politicanti e clero ciarlatani ultracapitalista circo mediatico
antidoto contro tossica assuefazione a opinioni usi comportamenti avulsi politicamente socialmente asfaltanti con inganno fatti maggioritari
senza presunzione senza immotivato imbarazzo senza peli filtranti su lingua o altrove la mia natura e cultura questa è |
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Pier Paolo Pasolini 1922-1975
Il miglior intellettuale, non-politico altamente politico, scrittore, poeta, poeta dialettale, romanziere, drammaturgo, giornalista, regista, attore - un "gigante".
Nel suo intervento "Verso il genocidio" al Festival Provinciale dell'Unità di Milano 7 settembre 1974 , uno dei "documenti allegati" degli "Scritti corsari", racconta di aver sognato come monumenti, edifici, chiese in città e cascine in campagna, stiano morendo in Italia, non più amati dal popolo - proprio come un bambino che non si senta più amato dai genitori "decida" di morire - quindi tutte "cose" che degradano, non per colpa della politica ma degli Italiani stessi, dopo il "boom economico" non dandogli più dovuta importanza in una "nuova" società capitalisticamente reimbarbarente, che li vuole in modo solo all'apparentenza contraddittorio "passivi e asserviti" ma "iperattivi consumisti", un vero "genocidio" culturale il quale come profondo fuoco sottoprato - invisibile, nessuna fiamma viva nessun fumo, proprio per questo difficilissimo da spegnere senza una capillare bonifica, lento ma micidiale consuma e uccide ogni tipo di radice - dilaga inavvertito attraverso tre "modelli di comportamento" artificialmente imposti e fatali:
- l'"edonismo", giovani che cercano di omologarsi alla società come rapprentata dalla televisione (i nuovi mass media informatici e telematici e i social media nel 1974 ancora da venire!) perdendo così gran parte dei valori basilari di una società democratica
- la "falsa tolleranza", subdolamente inculcata da un potere che vuole farci credere che noi come "consumatori" acquistiamo nuove "libertà" illusorie potendo "autonomamente" scegliere di fare quello che vogliamo, cioè comprare senza sosta o limite ma "scegliendo" fra tutto il superfluo e l'inutile
- l'"afasia", perdità della capacità di "parlare", soprattutto da parte dei giovani, non esprimendosi più con "sentimento" ciascuno nel proprio dialetto, la lingua madre del luogo di nascita o appartenenza, riducendosi all'appiattimento di linguaggio di un qualsiasi libro scritto, al peggio solo capaci di inventare metafore e movimenti linguistici "reali" - inglesismi, mugolii, urla, spintoni e sghignazzi - senza più una vera e propria lingua "articolata" con cui manifestare stati emotivi o pensieri profondi, né più argomentare opinioni proprie e farsele valere. |
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