Tra i giochi poveri di noi munelli
nel secondo dopoguerra di un'Italia distrutta quello del
"Cucuzzaro", un simpatico
passatempo basato su attenzione, memorizzazione,
prontezza di riflessi e scambio
velocissimo di domande-risposte - con assolutamente
niente divertimento da pazzi
assicurato!
"Il Cucuzzaro e le sue Cucuzze"
necessita un minimo di quattro partecipanti seduti a
terra in cerchio e inizia con una
conta per eleggere il primo capogioco, il "Cucuzzaro",
diventando gli altri automaticamente
le sue "Cucuzze", numerate "Cucuzza numero
uno", "Cucuzza numero due" e viacosì
per quanti i giocatori.
Apre il Cucuzzaro a voce alta con
"All'orto mio mancono..." e un numero, ad esempio
"... tre cucuzze!", al che la
Cucuzza nominata, qui la "tre", dovrà rispondere senza
esitazioni "E perchè tre cucuzze?"
a cui il Cucuzzaro ribatterà altrettanto veloce
"E qquante sinnò?".
A questo punto la Cucuzza chiamata in
causa potrà rispondere o scegliendo una tra le
altre cucuzze, per esempio "Cinque
cucuzze!", le due cucuzze andando a ripetere lo
scambio veloce di domanda e risposta
fra loro, oppure azzardare "Tutto 'r Cucuzzaro!"
richiamandolo così in gioco.
Questa sequenza di domande e risposte
andrà avanti sempre più incalzante fino alla
eliminazione di chi avrà esitato a
domandare o rispondere o avrà nominato una cucuzza
già fuori gioco o avrà risposto senza
venire nominato, facili errori sempre più frequenti
alla progressiva velocizzazione delle
battute.
Se sarà stato il capogioco ad esitare
o cadere in errore, la Cucuzza che lo elimina sarà il
nuovo Cucuzzaro dando inizio ad un
suo giro e il gioco terminerà quando sarà rimasto
un solo partecipante, il vincitore:
attenzione a non sottovalutarne la semplicità, provare
per credere bambini come adulti e...
buon divertimento! |