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res publica [cosa pubblica cosa in comune cosa che appartiene a tutti a cui tutti hanno diritto e di cui tutti hanno responsabilità]
non c'è 2 giugno senza 25 aprile
lacerata ma cesura fra un prima e un dopo
non ricucibile da non rattoppare |
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Res publica
"... res publica res populi, populus autem non omnis hominum coetus quoquo modo congregatus, sed coetus multitudinis iuris consensu et utilitatis communione sociatus".
"... la 'cosa pubblica' [o stato] è un affare di popolo, un 'popolo' che non è in alcun modo qualsiasi gruppo di persone che si assemblino, ma un raggruppamento di moltitudini che si associano, legate e tenute insieme dalla condivisione del diritto, cioè il consenso [dei valori e quindi] della legge, e per la comune utilità, cioè la tutela del proprio interesse [e, conseguentemente, anche nel rispetto di quello degli altri]".
M. Tullius Cicero, Marco Tullio Cicerone "De Re Publica", "Della Cosa Pubblica" Liber Primus, Libro I, 25 [39]
Le fasi della storia di Roma, scarsamente documentate, vengono inoltre falsate dalla sacralizzante "tradizione" tardo-repubblicana e imperiale, che tende esageratamente a caricare le origini delle proprie istituzioni e della propria cultura di valenze che non hanno dall'inizio.
La seconda fase o "repubblicana" segue alla caduta della tarda monarchia o res privata etrusca 509-507 aC fino alla "res publica restituta" o "in statu rei publicae felicissimo" di Augusto, di fatto la nascita dell'Impero nel 31 aC.
Il grande pensatore d'età repubblicana esprime bene nel suo trattato politico il rapporto cruciale fra res publica e populus in senso "patrimoniale", cioè lo Stato come res populi, o "cosa posseduta dal popolo", che ne esercita la titolarità come un buon pater familias sulla sua domus.
Molto chiaro quindi il riferimento ad un tipo di possesso "materiale", e cioè una "organizzazione giuridica della proprietà", patrimonio "collettivo del popolo" incentrato sull'ager publicus e radicato nel possesso della terra e nell'economia agraria ab origo.
Tornando alla sacralizzante "tradizione" tardo-repubblicana e imperiale accennata prima, questa ne trasformerà presto la concezione materialista facendo la res publica sinonimo di "Stato", naturalmente non l'ente astratto, persona giuridica come il nostro Stato moderno autonomo dai cittadini, anzi macchinario di loro controllo e sfruttamento, ma come l'insieme fisico dei cives, in cui pubblico e privato sono un tutt'uno.
Per molti versi una concezione migliore della sua moderna attuazione, nonostante la sua limitazione storica sui diritti della persona, come espressa nella "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani" due millenni più tardi, molti di quei diritti per la maggior parte degli umani ancora miseramente e ipocritamente rimasti sulla carta! |
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