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santo subito! [un altro ma piuttosto subìto... beatificazione laica di un San Pio Tutto sesso dio e potere perché "li sòrdi se pijano 'ndo' ce so'" decisamente non mio luttol'addio all'Unto del(le) Signore!]
Fato Turchino dal traboccante superio manie e megalomanie da uno di noi
simpaticone generosamente spietato in tasca il sole capitali e prestiti illeciti
affabulante narcisista predatore delle sue cadute di gusto fa uno stile a rischio galera politico in campo
tanto mafiointraprenditore da rendere la criminalità quasi di moda ammirabile nella sua sfrontatezza
camaleontico tessitore massonico di vero poco similinverosimili le sue lungimiranti gellireti da piovra
liscio come l'olio d'acqua in vino ogni debito transustanziato in crediti perché certo tal superpotere può
genio della semplicistificazione la sua Mediolanum bibendum se l'è bevuta la sicula Italia intera
lui sa che gl'Italiani non si cambiano esaltandone le ben nascoste virtù ma assecondandone ogni pubblico vizio
pedagogicomoralizzati da Sinistra presi invece per come sono ci stanno nella piena mollezza dei loro difetti
oltretutto a lui fanno comodo così Italianuzzi da battuta su calcio e donne fieri di carenze quasi sintomi di libertà
incalliti peccatori al confessionale insofferenti di Stato tasse e leggi cattodiffidenti di poliprogressismo
adulando la loro stupida furbizia ad altissimo tasso di credul(on)ità vendergli politicume come anti-politica
paese scosceso riasceso al ribasso plasmato a sua imago e similpanza riccomediopoveri à la Gramsci docet
da non-pensare a svago facile lo scivolo manipolazione faziosa d'ogni linguaggio tramonto di un'etica già decadente
nozionismo d'effetto non più conoscenza conflitti d'interesse politica tutta d'affari Divus Silvius leggi si fa ad personam
strisciante l'egemonia dalla culturale alla politica e quasi fosse una sorpresa sdoganati post-neo-sovra-popul-fascisti
BerLusconi-BerSalvini-BerMeloni in rapidissimo declino giù tutto a destra da Paese dei Balocchi a Paese d'Allocchi
superdivisivo Gran Cavalier Caimano nobilissimo Arci-Italiano pater populismi ammaliante magia sua sempre più nera
ma alla fine la piazza(ta) non è la polis suo e di tutti noi il fallimento abissale strafogati nella peggiore panza populi
uno spaccone spaccatutto Papi Patriae quo vadimus in questo horror vacui? piuttosto un ben truccato trans panzarolo
"ci consenta"...
lei di questo Paese non s'è fermato alla pancia ma è sceso ben più giù
appartenenza alla P2 rapporti con la mafia disprezzo della giustizia mercificazione di tutto e tutti dal corpo delle donne al parlamento la menzogna metodo fatto sistema sdoganamento dei fascisti al governo interesse personale unico metro
non il mio tipo di Genio Italico non di quel Bel Paese che amo e voglio Cocci Sparsi d'Italia ricompattatevi! |
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Per 72 ore d'orgia di lutto sfrenato citato - questa volta in TV - ogni 15 secondi 72 h x 60 min x 60 sec = quasi 260.000 sec /15 sec = oltre 17.000 volte RAI Ordine Nuovo peggio delle private
Su altari sacrificali di malgoverno nel suo grande nome e a sua eterna gloria bruciano già nuove leggi bavaglio...
Amnistia e amnesia da geneticamente orbi tutto dimenticato camuffato nascosto manipolato riscritto scusato perdonato assolto santificato i peggiori vizi trasfigurati in virtù elevati ad esempio e modello
Una tragedia morale istituzionale politica culturale ed economica per il Paese un disastro scandalo e vergogna!
Ri-cercato dall'ArcheoVescovo di Milano il Suo nulla dicente Signor Mario Delpini nella ruffiana omelia ai funerali del Fu Stato eccolo quel divo "uomo" nel ritratto della reggia di Arcore |
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Libri La storia dei Marchesi Casati Stampa
Mariateresa Fiumanò |
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"La Marchesa Casati" |
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Edizioni Anordest
di Enzo Merlina |
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La Marchesa Anna Casati, una dei protagonisti di questa tragica storia |
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[Amori e passioni] |
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[Premessa] |
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A quarant'anni dalla strage che avvenne a Roma, ai Parioli, nella lussuosa casa dei Marchesi Casati Stampa di Soncino, è uscito in questi giorni un libro che ripercorre la storia della protagonista della vicenda che, all'epoca, fece versare fiumi d'inchiostro soprattutto quando si scoprirono i torbidi retroscena legati al duplice omicidio-suicidio.
La particolarità di questa biografia, "La Marchesa Casati", edizioni Anordest, è che l'autrice, Mariateresa Fiumanò, è una parente della Marchesa (suo padre essendo cugino di primo grado della Marchesa) e che a suo tempo frequentava Anna Fallarino Casati, ricevendone le confidenze.
Confidenze spesso scabrose e che sono raccontate nel libro con dovizia di particolari, ma, allo stesso tempo, rivalutando l'amore e l'intesa che legava i due coniugi ed esaminando la complessa relazione dal punto di vista psicologico.
La Fiumanò è un Medico Chirurgo Specialista in Neurologia, Criminologia Clinica e Psichiatria Forense.
Il romanzo ha una prefazione scritta dal Criminologo Francesco Bruno. |
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[I protagonisti] |
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Rievochiamo a sommi capi la storia per chi non ricordasse o non avesse l'età per farlo, partendo anzitutto da una brevissima biografia dei protagonisti.
Camillo Casati è l'erede di una dinastia lombarda di antico lignaggio: un Gabrio Casati lo troviamo tra le barricate delle Cinque Giornate di Milano nel 1848, e la sorella Teresa era andata in sposa a un altro esponente del Risorgimento, Federico Confalonieri.
Camillo, nato nel 1927, compie i suoi studi in un collegio svizzero e non ha bisogno di guadagnarsi da vivere.
Possiede infatti varie dimore, a Roma, a Milano, e vastissime proprietà dislocate per lo più in Lombardia, tra cui una ad Arcore, oltre all'affitto per suo uso personale dell'Isola di Zannone, di fronte al Circeo.
I suoi hobby preferiti sono la caccia e le parole crociate.
Anna Fallarino, che Camillo sposa in seconde nozze, nasce ad Amorosi, in Provincia di Benevento, nel 1929.
Descritta dalle cronache successive alla sua morte come una "popolana" venuta dal nulla, in realtà proviene da una famiglia della media borghesia locale.
Trascorre un'infanzia travagliata, a causa della separazione dei genitori e dalla successiva poco felice convivenza a casa di una zia paterna.
Molto bella e sensuale, Anna è sicuramente un'arrivista ambiziosa che sgomita per entrare nel bel mondo.
Il terzo protagonista è Massimo Minorenti, una specie di playboy romano di 25 anni che da tempo intrattiene una "relazione" con Anna, della quale Camillo è comunque a conoscenza. |
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Il Marchese Camillo Casati Stampa e sua moglie la Marchesa Anna nata Fallarino |
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[La storia] |
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Il 30 agosto 1970 la Polizia viene chiamata in un lussuoso attico in Via Puccini.
La scena che si presenta è tremenda: molto sangue e tre corpi riversi nello studio, raggiunti da colpi d‘arma da fuoco; accanto al fucile, quello del Marchese, su una poltrona la moglie con le gambe appoggiate su uno sgabello, come se fosse stata ricomposta.
Poco distante, dietro un tavolino, il corpo di Massimo.
In breve, gli investigatori ricostruiscono l'andamento dei fatti: il Marchese ha ucciso la consorte e il giovane amante e si è tolto la vita.
Potrebbe essere un caso di gelosia maturato in un ambiente altolocato, ma anche se i fatti si sono svolti effettivamente così, sono i retroscena che si scoprono successivamente, grazie al ritrovamento del diario del Marchese e delle foto che si scatena l'interesse morboso dei quotidiani e rotocalchi del tempo a raccontare all'opinione pubblica le abitudini sessuali dei Marchesi, in cui Anna aveva rapporti con uomini (in genere giovani e di basso ceto sociale) e donne, quasi sempre procurati da Camillo che poi assisteva agli incontri spesso ritraendoli con la sua macchina fotografica Polaroid. |
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[Il romanzo] |
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L'avvincente romanzo di Mariateresa Fiumanò era nato in origine come un racconto, da inserire in un libro di racconti come mi dice Mariateresa che trascorre quasi tutti i suoi fine-settimana a Trevignano [Romano] con "il cane e il marito" (l'ordine non è mio).
Infatti, i primi due libri, "I peccati del Lago" e "Isole Controcorrente" sono una raccolta di novelle.
"Io prediligo i racconti rispetto ai romanzi, sono più nelle mie corde.
Ma quando l'Editore Mario Tricarico ha letto il canovaccio ha insistito perché io espandessi la storia dei Casati sino a trarne un romanzo di 238 pagine.
E l'ho scritto di getto, completandolo in soli due mesi: evidentemente era una storia che mi portavo dentro da tanto tempo."
L'Editore è certo che da questo romanzo se ne trarrà un film a breve.
Le chiedo chi vedrebbe come possibili interpreti e come regista, ma non ci ha ancora pensato, anche se sembrerebbe una storia tagliata su misura per un direttore del calibro di Tinto Brass. |
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[Particolari inediti] |
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La tragedia dei coniugi Casati Stampa di Soncino e del giovane Massimo, proprio per il rapporto che univa la famiglia dell'autrice con Anna Fallarino svela anche, nell'ultima parte, alcuni retroscena che avrebbero potuto modificare l'andamento dei fatti.
Per esempio, al cugino Ninì Fiumanò, Funzionario di Polizia, conosciuto e rispettato anche dal Marchese, Anna aveva chiesto di andare con lei e Massimo in Via Puccini perché in preda alla paura, dopo una telefonata minacciosa di Camillo la sera precedente.
Il padre dell'autrice, non essendo a conoscenza di tutti i fatti, la sconsigliò di andare a parlare con il marito in presenza di terze persone, ma, sempre per questo motivo, si rifiutò di accompagnarla. |
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La Marchesina Annamaria con il suo Avvocato Cesare Previti si reca dal Sostituto Procuratore Dott. Franco Scorza per essere interrogata sulla vicenda dei Marchesi Casati Stampa di Soncino rispettivamente suo padre e matrigna |
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[L'eredità] |
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Infine, viene raccontata nel libro, ma con un particolare inedito, anche la curiosa appendice, già abbastanza nota, dell'eredità.
Titolare dell'ingente patrimonio dei Casati è la figlia di primo letto del Marchese, Annamaria, minorenne al tempo dei fatti.
Per questa ragione deve essere nominato un tutore.
Si fa avanti una zia materna, rifiutata da Annamaria, la quale preferirebbe (ed è questo il particolare
inedito) il cugino di Anna, dicendogli:
mio tutore". responsabilità, soprattutto per non dar adito a pettegolezzi e congetture che avrebbero potuto ripercuotersi sulla sua carriera in polizia.
Così la scelta, alla fine, cade sul Senatore Liberale Giorgio Bergamasco e come protutore viene scelto l'Avvocato Cesare Previti.
Annamaria lascia l'Italia per il Brasile, dove si sistemerà in modo permanente.
Emancipatasi dal tutore dopo aver raggiunto la maggiore età, Annamaria si affida comunque all'Avvocato Previti per la cura dei suoi interessi in Italia, tra i quali una certa Villa San Martino ad Arcore…
Nel 1973, Annamaria chiede a Previti di vendere villa e parco, ma con l'esclusione degli arredi, della pinacoteca, della ricchissima biblioteca e dei terreni circostanti.
Ciononostante, Previti le comunica l'anno successivo di aver concluso "un affarone", cedendo per 500 milioni (di lire) l'intera proprietà.
Annamaria, dal Brasile, non si rende conto dell'esiguità della cifra che oltre tutto non viene neppure pagata subito.
E che il costo fosse irrisorio, lo si scopre pochi anni dopo, quando il subentrato proprietario, tale Silvio Berlusconi, riesce a ottenere dei finanziamenti dalle banche proprio grazie alla Villa di Arcore che viene valutata oltre sette miliardi di lire.
E, conclude sorridendo Mariateresa Fiumanò:
"Se mio padre avesse accettato di essere il tutore di Annamaria, chissà chi vivrebbe adesso a Villa San Martino?". |
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Approfondimento #1 |
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L'imponente complesso della Villa San Martino ad Arcore con l'annesso parco |
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La "Villa San Martino" ad Arcore |
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L'articolo che segue viene ripubblicato dal blog speradisole.wordpress.com, lì originariamente pubblicato il 2 ottobre 2009, fonti "Inchiesta sul signor tv" di Guarino e Ruggieri, Edizioni Kaos, Corriere della Sera e l'Unità. |
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"Un furbesco acquisto e furbastri truffatori: Villa San Martino di Arcore" |
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[Le modalità "politiche" di fare soldi del grande maestro] |
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Io non apprezzo Berlusconi, non lo stimo, non condivido nulla della sua vita, della sua politica di governo.
Nutro un disprezzo profondo verso di lui.
La sua persona mi procura un disagio fisico.
L'origine di tutto questo risale agli anni 1970-1980 e fu il modo con cui venne in possesso della Villa San Martino di Arcore.
Per capire il personaggio, un breve accenno alle modalità "politiche" di fare soldi, ovvero la parte finanziaria del grande maestro, quella che forse è comune anche ad altri imprenditori, più o meno furbi o spregiudicati:
- Fare il costruttore senza soldi, ma con i soldi della Banca Rasini di Milano, diretta da suo padre.
- Costruire case e palazzi fuori dai piani regolatori, più alti tanto che si costringe persino l'autorità preposta a deviare le vie aeree, deviate anche per valorizzare le nuove costruzioni di Segrate (Milano2).
- Usufruire di una piccola banca, quella di Piazza Mercanti a Milano, che diventa una fonte "miracolosa" di soldi.
In relazione a questo fatto, in quegli anni, la Lega tuona, dai suoi giornali, le famose 10 domande, che dovevano chiarire i rapporti tra Berlusconi e la Mafia, sospettata, forse a ragione, di essere l'origine nascosta dei soldi misteriosi che crescevano a vista d'occhio in quella micro banca milanese.
A queste domande, naturalmente Berlusconi non ha mai risposto.
- Creare un labirinto di società, intricate l'una nell'altra con a capo persone tipo casalinghe, zie e zii, cugini vari, svizzeri e svizzere di sua conoscenza, per cui qualsiasi ricostruzione sulla loro origine, di quanto valessero, dove fossero collocate, divenne problematica.
Un intrigata faccenda, quelle delle società a scatole comunicanti, che neppure il Pubblico Ministero, Antonio Di Pietro, è riuscito a ricostruire completamente, anche se ha capito benissimo che servivano a moltiplicare i soldi, in modo miracoloso.
Soldi, a valanghe, della cui provenienza, nulla è dato a sapere.
Mistero dei misteri.
E fin qui, si parla di soldi, il piatto dolce di Berlusconi imprenditore, che intanto, con i favoritismi, le corruzioni e gli scambi di mazzette, fra lui, Craxi e Mammì, è diventato anche proprietario di tre reti televisive. |
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La settecentesca Villa San Martino già dei Marchesi Casata Stampa di Soncino |
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[L'"acquisto" della Villa San Martino di Arcore] |
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Ma l'episodio che, secondo me, ha svelato il vero modo di agire di questo uomo, la sua assenza di moralità, la sua spregiudicatezza e la sua cattiveria, è stato "l'acquisto" della Villa San Martino di Arcore.
Un acquisto che è rimasto un giallo irrisolto e soprattutto una ingiustizia feroce.
La villa di Arcore è un ex convento rinascimentale, per secoli appartenuto alla Famiglia Casati Stampa Soncino.
Una villa con 145 stanze, arredi antichissimi, collezioni pregiate di quadri e libri, ettari di parco pieno di fiori ed alberi molto rari.
Il Marchese Casati, Camillo, il 30 agosto 1970, uccide la moglie, Anna Fallarino, sorpresa con l'amante e poi si toglie la vita.
Passata la curiosità dell'omicidio-suicidio del Marchese e della moglie, il patrimonio passa alla figlia Annamaria Casati Stampa di 19 anni, minorenne.
In quegli anni la maggiore età si acquistava a 21 anni.
La ragazza si trova un'eredità di due miliardi e 403 milioni, che al netto delle tasse diventano 1 miliardo e 965 milioni di lire.
Annamaria decide di lasciare l'Italia e lo scandalo della morte dei suoi genitori e va a vivere in Brasile.
Il 27 settembre 1972 affida i suoi beni, senza limitazioni di mandato, ad un avvocato, di nome Bergamasco, suo ex tutore che, nel frattempo, era diventato un Ministro del Governo Andreotti.
Tra i vice di questo avvocato diventato ministro, c'è Cesare Previti e a lui, Annamaria, nell'autunno del 1973, affida l'incarico di vendere Villa San Martino, "con espressa esclusione degli arredi, della pinacoteca, della biblioteca e delle circostanti proprietà terriere".
L'acquirente si materializza nella persona di Silvio Berlusconi, che ha appena costruito Milano 2 e vuole smettere i panni del palazzinaro per indossare quelli di "Sua Residenza" ed è in cerca di una dimora "adeguata" per rappresentare se stesso nella elite della imprenditoria.
Il mediatore di questa compra-vendita è Cesare Previti, figlio di Umberto che negli stessi anni in cui Berlusconi costruisce il suo labirinto societario, compare in quel "busillis" di Berlusconi.
Pochi mesi dopo il prezzo che Silvio Berlusconi riesce a "pattuire" con Previti per la Villa San Martino è di 500 milioni di lire.
Cioè riesce a comprare una villa di quel tipo, settecentesca, del valore di 1 miliardo e 965 milioni di lire, pagandola un quarto del valore.
Notare che con questi soldi 500 milioni, include anche la pinacoteca, il parco, gli arredi e la biblioteca, espressamente esclusi, su richiesta della venditrice, ma lui prende tutto lo stesso, se ne frega
delle volontà della venditrice. complice ovviamente il fido Previti. |
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[Un delitto perfetto ben remunerato] |
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Gli scrittori Guarino e Ruggeri, hanno scritto un libro a tal proposito intitolato "Inchiesta del signor tv" (Editore Kaos), nel quale indagano a fondo su quella vendita, che io chiamo furto vero e proprio.
Come al solito sono stati querelati da Berlusconi per diffamazione, ma nel 2000, hanno vinto la causa: nessuna diffamazione era stata scritta, solo verità supportate da centinaia di documenti.
500 milioni di lire sono nulla, per una villa settecentesca di 3.500 metri quadri con tutti gli annessi.
L'acquirente ha commesso un vero e proprio "raggiro" nel confronti della ragazza, ancora sconvolta, presumo, dalla morte violenta dei suoi genitori.
Ma i raggiri nei confronti di Annamaria, non si limitano a pagare la villa e tutto il contorno un quarto di quello che vale, infatti Berlusconi, mette in atto altri raggiri.
- Il primo raggiro: Berlusconi dilaziona il pagamento di questa cifra ridicola, fino al 1980 (l'atto di cessione è del 2 ottobre 1980), ma, quel che è peggio, Annamaria continua a pagare le tasse.
- Il secondo raggiro si attua il 4 maggio 1979, quando nasce l'Immobiliare Idra, una SpA nella già affollata galassia societaria di Berlusconi, società che ancora oggi gestisce almeno 12 tra le dimore berlusconiane, tra cui Villa Certosa, Arcore e Macherio.
Nel Consiglio di Amministrazione della Società Idra siedono i Previti, padre e figlio e la società riesce ad ottenere dalle banche due superfinanziamenti sulla Villa di Arcore, appena pagata solo mezzo miliardo di lire: e sono 7 miliardi di lire, subito rigirati alla Cantieri Riuniti (altra società berlusconiana), più altri 680 milioni di lire.
È stato compiuto un delitto perfetto, ben remunerato. |
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[Dimora vincolata dal Segreto di Stato] |
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Arcore è poi diventata quello che sappiamo: il rifugio di Berlusconi, la cabina di regia del Governo, una dimora vincolata dal Segreto di Stato, un mausoleo che custodisce grandi segreti.
Siamo nel 1980, l'anno del terremoto in Irpinia, della strage di Bologna, delle partite di calcio truccate e della "Milano da bere".
Si apre la stagione dell'edonismo, della crescita del debito pubblico, dell'era craxiana e della apertura, a scatola chiusa, delle televisioni private a Berlusconi, alla sua visibilità e quindi alla sua voglia di potere politico, che da oltre 15 anni sta imperando.
Comunque sia quell'episodio di furberia, di tradimento di una ragazza che meritava il suo patrimonio, e averglielo rubato letteralmente, mi ha fatto schifo, letteralmente schifo e da allora Berlusconi potrà anche vivere centinaia di anni, diventare papa, o fare tutto quello che vuole, ma per me rimarrà un uomo privo di scrupoli, privo di coscienza, con la moralità ed il comportamento etico sotto le suole delle scarpe.
Un uomo che, tra l'altro, ha messo sotto la suola delle scarpe anche la donna che è diventata una merce da comprare e da vendere, al pari delle sue società finanziarie.
È questa la moralità che lui dice, ora, di avere introdotto nella politica italiana?
Povero Paese, Povera Italia.
Infine, nel 2008, il Comune di Arcore ha concesso a
Berlusconi, l'ampliamento della
Villa San Martino.
Rinnovamenti, ampliamenti, miglioramenti, cambiamenti costosi, effettuati in una dimora "coperta da Segreto di Stato" e quindi tutte spese a carico del "solito" contribuente, vale a dire: a carico nostro! |
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Approfondimento #2 |
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Silvio Berlusconi - Un ritratto "amico" |
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Nell'articolo sopra vengono puntualmente citate le ormai sepolte famose 10 domande della prima Lega, quella "Nord" e separatista.
Diamogli una riletta, tanto per non dimenticare in questo giorno di "lutto nazionale" per la scomparsa del "grande statista"... |
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L'annuncio a tutta pagina su "La Padania" "Prima il Nord!" - quotidiano politico 1997-2014 organo ufficiale della 'Lega Nord per l'indipendenza della Padania', un territorio tutto inventato - mercoledì 19 agosto 1998, pagina 2.
Di seguito la pura trascrizione dei 10 punti: |
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"Berlusconi |
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sei un mafioso?" |
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Punto "1 |
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Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal Conte Bonzi l'intera area dove lei, Signor Berlusconi, edificherà Milano 2.
Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire.
Questa somma, nel '68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata.
Oggi, tabelle ISTAT alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire.
Dopo l'acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l'area abitativa di Milano 2.
Tutto questo denaro chi gliel'ha dato, Signor Berlusconi?
Chi si nascondeva dietro le Finanziarie di Lugano?
Risponda." |
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Punto "2 |
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Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8 miliardi di oggi. Fonte ISTAT).
Il 22 luglio 1975 - un anno dopo - la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi (14 miliardi di oggi. Fonte ISTAT).
Anche in questo caso, che è solo l'esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, Signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti.
Se lei non lo spiega, Signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dall'orribile odore." |
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Punto "3 |
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Il 2 febbraio 1973, lei, Signor Berlusconi, fondò un'altra società: la Italcantieri Srl.
Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni.
In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi.
Nell'arco di nemmeno tre anni, una sua societa forte di un capitale di 20 milioni, appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per 100 il suo patrimonio.
Come fu possibile?
Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, Signor Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti?
Risponda.
Lo spieghi." |
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Punto "4 |
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Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, Signor Berlusconi, cedette alla neo-costituita Milano 2 Spa tutto il costruito di Milano 2 più alcune aree an cora da edificare.
Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente.
Infatti l'impresa Milano 2 Spa cominciò a chiamarsi così proprio da quella data.
Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre '74, rispondeva al nome di Immobiliare San Martino Spa, "forte" di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell'Utri, il suo "segretario".
Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi.
Un'altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?" |
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Punto "5 |
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Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissisma Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe.
Il 21 marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, venti milioni di capitale, che l'11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano.
L'8 giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare.
Il 30 giugno 1978, quei venti milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi (81 miliardi di oggi).
Il 26 gennaio 1979 le due "Fininvest" si fonderanno.
Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, Signor Berlusconi?" |
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Punto "6 |
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Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato.
Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni, quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo e Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano.
Perché la Par.Ma.Fid.?" |
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Punto "7 |
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È universalmente noto che lei, Signor Berlusconi, come imprenditore è nato col "mattone" per poi approdare alla tivù.
Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare.
Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro Retesicilia Srl.
Soltanto che Giuseppe Inzaranto, neo-socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta, che nel 1979 non è un "pentito", è un boss di prima grandezza.
Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi?
Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?" |
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Punto "8 |
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È certo che a lei, Signor Berlusconi, il nome dell'Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto.
Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società, 12 milioni di capitate, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri.
Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano 3.
Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel '76 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a un miliardo.
Inoltre lei modificherà anche il nome a quest'impresa, che diventerà la notissima "Cantieri Riuniti Milanesi Spa".
Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì 1.988 milioni (5 miliardi d'oggi) per quest'ennesima iniezione di soldi?" |
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Punto "9 |
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Lei, Signor Berlusconi, certamente rammenta che il 14 maggio 1977 a Roma fondò l'Immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione.
Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo - era il 1978 - aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti.
Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza?
E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all'Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi?
Dica la verità, signor Berlusconi.
Sveli anche questo mistero impenetrabile." |
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Punto "10 |
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Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato - vedi l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio - la finanziaria di Chiasso denominata Fimo.
Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid., ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse.
La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia, e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent'anni di reclusione.
Ebbene, la transazione per l'acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992.
Perché la Fimo, signor Berlusconi?" |
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"Rispondi!" |
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Mai ricevuta risposta, però... poi all'assaggio anche la Lega s'innamorò del magna-magna di Roma così "ladrona" solo quando ne stai fuori ma tanto "bbona" da dentro! |
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