hybris

[dal Greco ὕβρις o΄γβρις hýbris

voglia di emulare o superare gli

dei megalomania eccessiva

autostima arrogante percezione

del proprio posto nell'ordine

universale da cui azione ingiusta

empia delittuosa catastrofica

ricorrente topos di tragedia e

letteratura greche da cui ὑβρίζω

hybrìzō stuprare]

 

 

la poesia è violenta passione

deve far male per farti stare meglio

 

t'obbliga a viverti senza filtri tutto

a pensare da solo a volere agire

 

t'obbliga a rimanerti giovane

vivo rivoluzionario fuoco ribelle

 

 

d'immaginazione immagini creano

nuove immagini nell'immaginario

 

idee realtà confronti rivelazioni

in un ascolto di ricerca profonda

 

a spazio-tempi finora imprigionati

in perdizione insonnia stordimento

 

 

viaggi solitari in paesaggi dello spirito

disperate fughe di liberazione e ritorni

 

da sociali simulazioni della realtà

al più arido deserto del tuo reale

 

dove vuoto rende la realtà incoerente

un enorme vuoto non da colmare

 

 

al labile visibile dimenticabile

preferisco lo sfuggente non visibile

 

il mio imparare a vedere di fatto

un reimparare a non vedere affatto

 

 

duro accettare di non saper vedere

atroce dapprima non poter vedere

 

necessario calvario a ritroso

patita distruzione del confortevole

 

 

ma spirito che non vedrei

agnostico intravedo

 

momenti assaggiati e perduti

pioggia anonima le mie lacrime

 

 

continuo in me stesso a replicarmi

da nascita a morte a nuova vita 

 

poi fulminante perfetto l'impossibile

il possibile solo noioso ormai

 

 

tempi di tutto e contrario di tutto

su misura per dimenticare

 

le nostre storie verosimili

parole non dette non scritte e perse

 

 

in questo vedere senza occhi

nitide si stagliano le cose che contano

 

e la poesia si fa euforica

iconicità sonorità vocalità musicalità

 

 

vuoto nella realtà vuoto della finzione

vuoto fra realtà e finzione

 

realtà rappresentazione terramare

testacoda confine e transito

 

 

agile navigo controcorrente

creo realtà raccontandomele

 

vissuta la notte

vorrei fosse mai giorno