Libertà
Pensiamo subito a quella di pensiero, di opinione,
di parola
- espressione/informazione/divulgazione,
non limitati, costretti,
vincolati da arbitrari "obblighi" impostici da autorità
o gerarchie.
Quindi libertà da restrizioni oppressive sul nostro modo di vivere,
pensare e
comportarci, contro il naturale diritto fondamentale di
esistere, pensare, parlare,
agire "come ciascun individuo vuole".
Già franco-anglosassoni "freedom" e
"liberty"
ne sfaccettano però
il significato e, comunque, cosa poi davvero
sia "libertà" rimarrà
"personale" e "culturale", influenzato da educazione e istruzione...
Diverse convinzioni dovranno convivere
esprimendosi in opinioni
e azioni senza timore di giudizi o
stigmate e, a garantito reciproco
rispetto, la mia libertà non potrà mai
usare violenza contro l'altrui.
Negare all'altro il diritto di libertà polarizza
a confrontazioni che
generano conflitti piuttosto che "scambi"
di una civile cultura di
discussione, accesso a nuove idee, percezioni, prospettive.
Solo la mia "indipendenza" non nuoccia al
"benessere" comune
o degli
altri, tutti sostenuti dalla società per vivere ciascuno
la propria libertà nella garanzia di giuste interazioni
sociali.
Le capacità personali di pensare, ragionare, scegliere e valutare
situazioni diverse,
come di assumerci ciascuno la responsabilità
individuale di noi stessi, delle nostre decisioni e azioni.
Questo unirà autogoverno e autodeterminazione
a
pensiero
critico, rispetto reciproco, trasparenza e tolleranza.
In conclusione nulla di irraggiungibile o
intentato nel realizzare
uno
stato di piena libertà, basta volerlo, anche se può sembra
irrealistico e utopico.
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