L'irrisolta
Questione Palestinese continua
a irrompere sui nostri schermi...
Ma
perché?
Beh, nasce da un'ingiustizia e una negazione di
diritti
umani
che persiste da oltre
100 anni
con implicazioni globali.
Questa
in
breve
la sua storia.
Dopo la Prima Guerra Mondiale
la Società
delle Nazioni mette la Palestina, già
per 400 anni
parte
dell'Impero Ottomano, sotto l'Amministrazione
Britannica
decisa nel
1916
e
questa
vi avallerà nel 1922 la
creazione
di una "Jewish National Home in Palestine" o "Sede
Nazionale Ebraica",
mossa politica che piace ai leader "sionisti", i quali
considerano
quel territorio e molto più (Cis- e Transgiordania)
come
propria "Patria
antica".
Contro
la crescente immigrazione di Ebrei,
i Palestinesi,
su quella terra
vissuti sotto
dominio straniero
per secoli, mettono in atto
una
rivolta
dal 1936 al 1939,
provocando
dura
repressione da parte delle Forze Britanniche
e la Milizia Ebraica.
Per questo
nel
1947
l'ONU
decide di dividere la Palestina
in due
Stati indipendenti
con
Gerusalemme
amministrata dalle Nazioni Unite.
Però
Israele dichiara
l'indipendenza nel
1948
e
occupando contestualmente molto più della Palestina
rispetto al
piano di ripartizione territoriale assegnatagli ad
eccezione
della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est,
tenuta
dalla Giordania, e della Striscia di Gaza tenuta
dall'Egitto,
espellendo
più della metà degli abitanti
palestinesi
e costringendoli così in
fuga
ad abbandonare
le
loro case
e finire come rifugiati in campi profughi
in
Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e nei paesi
confinanti.
I palestinesi chiameranno questo evento il "al Nakba"
o "la Catastrofe", a causa della quale saranno condannati a
rimanere rifugiati
fino ai nostri giorni, facendo principale affidamento
all'Agenzia dell'ONU
per i Rifugiati Palestinesi, organo
appositamente creato a questo fine
umanitario
durante
la cosiddetta "Guerra dei Sei Giorni" del
1967
combattuta tra
Israele e i vicini Stati Arabi,
conflitto in cui
mezzo un ulteriore milione di Palestinesi
verranno
costretti a fuggire dalle aree ora occupate da
Israele,
Striscia di Gaza,
Cisgiordania
e l'annessa Gerusalemme Est compresa
la storica "Città
Vecchia".
Negli anni successivi l'Assemblea Generale dell'ONU
ribadirà
ripetutamente i diritti
dei Palestinesi all'autodeterminazione,
la
sovranità, l'indipendenza e il ritorno dei rifugiati
alle
proprie terre.
Nel 1974
l'ONU riconoscerà anche
l'"Organizzazione per la Liberazione della Palestina"
-
O.L.P. come unico legittimo
rappresentante del Popolo Palestinese.
I Palestinesi si ribellano di nuovo contro
l'occupazione israeliana del
1987,
a cui si fa riferimento
come la Prima "Intifada" o Rivolta,
che porterà a un'intensa diplomazia
e
la firma degli accordi provvisori di Oslo
tra Israele e l'OLP
nel
1993.
I Palestinesi vi riconoscono lo Stato di Israele e
vi
viene
istituita l'Autorità Palestinese
a
governare parti della Cisgiordania e
la Striscia di Gaza, mentre ulteriori negoziati falliscono
nel
risolvere rimanenti problemi dato che
Israele espropria altra terra palestinese e
continua a trasferire una propria popolazione di coloni
in
insediamenti illegali nelle zone occupate
del
Territorio Palestinese.
Durante la Seconda
"Intifada"
del
2000, con scontri armati e bombardamenti,
seguono attacchi
ad
Israele che sta costruendo una
separazione fisica
della Cisgiordania
con l'enorme attuale
muro, gran parte
all'interno
del residuo Territorio Palestinese, sequestrando terre e
limitando
la
libertà di movimento degli abitanti, nonostante
la Corte Internazionale
di Giustizia sancisca
inequivocabilente che
il muro sia illegale perché all'interno del Territorio
Palestinese.
Nel 2005
Israele ritirerà le sue truppe
ed i propri coloni dalla Striscia di Gaza dopo un'operazione
armata
e
presa di potere da parte di Hamas, il Movimento di
Resistenza
Palestinese
islamico.
Per
ripicca nel 2007
Israele
impone a Gaza (ora separata dalla
Cisgiordania) un blocco
totale,
aprendovi una crisi umanitaria sempre più profonda
insieme al rafforzarsi della resistenza palestinese.
La Palestina diventerà Paese non membro dell'ONU
nel
2012
e qualche anno
dopo
il Consiglio di Sicurezza
richiede a Israele di porre fine
a
tutte le
attività illegali
di nuovi insediamenti colonici,
senza
tuttavia impedire che tali insediamenti continuino ad
espandersi.
Nonostante l'ampio sostegno internazionale,
ad oggi
non è stata ancora raggiunta la soluzione a due
Stati,
sola
possibile per risolvere in modo equo le problematiche
relative al fondamentale
status finale in conformità con le
risoluzioni
delle Nazioni Unite,
ed è per questo che, fino a quando
non
prevarranno la giustizia e il diritto internazionale
e Israele non porrà fine alla sua illegale occupazione, noi
continueremo
a vedere i Palestinesi
lottare
per i loro legittimi diritti sui
nostri schermi.
Questo alla radice del nuovo conflitto e degli orrori odierni,
A.D.
2023!
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