fascista zero

[farafrasando (im)paziente zero

tre Italiani su quattro antifascisti

storia dopostoria antistoria dello

storico neo-post-a-fascismo]

 

 

da delusione frustrazione e disgusto

a paura risentimento e odio fascisti

 

da Fascio d'Azione Rivoluzionaria

a Fasci di Combattimento

 

 

da rivendicazioni sociali

a piani militari e progetti finanziari

 

da terza via tra due poli politici

a sfacciata illegalità dittatoriale

 

 

la nostra dottrina è l'azione!

adattativa costruzione continua

 

esplicita strategia di dominio

attraverso crescente violenza

 

 

Libertà e liberazione

sono compiti senza fine

 

Umberto Eco

 

 

Nulla è più simile a un fascista

di un borghese spaventato

 

Bertold Brecht

 

 

senza libera azione

nessuna libertà

 

contro fascismi eterni

Resistenza Permanente!

 

 

25 aprile di Liberazione

pace dignità diritti

 

antifascismo come

base di democrazia

 

 

solo chi vive di guerra

non vuole la pace

 

tradizionalismo bellico

il più antico fascismo

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Il Fascismo Eterno

secondo Umberto Eco

in 14 punti

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Al contrario del Nazismo, con una chiara ideologia esplicitamente

codificata nel manifesto "Mein Kampf", il Fascismo non ha una

filosofia o ideologia propria.

 

Si fonda semplicemente sul concetto dello "stato etico assoluto",

una forma istituzionale teorizzata da Thomas Hobbes prima e poi

Georg Wilhelm Friedrich Hegel come "fine ultimo" delle azioni

degli individui per realizzare il cosiddetto "bene universale".

 

Per questo il Fascismo mussoliniano finisce per contraddirsi su

temi fondamentali, come ad esempio il rapporto con la religione,

questa usata strumentalmente solo a fini di consenso politico, pur

considerando il Regime la Chiesa Cattolica Romana un pericoloso

concorrente.

 

 

La seguente descrizione del fenomeno del fascismo in generale o

"fascismo eterno" o "ur-fascismo" di Eco si cristallizza in 14 punti,

tutti rifacentisi emotivamente ad archetipi:

 

  1. Il culto fascista della tradizione, già reazione tardoellenistica

al razionalismo classico e poi controriformista cattolica alla

Rivoluzione Francese, la verità rivelata una volta per tutte non

ammette ulteriori interpretazioni, negazione del progresso

della conoscenza tipico di cattofascismo e fondamentalismo.

 

  2. L'"Irrazionalismo" come rifiuto fascista della modernità, con

l'Illuminismo o "Età della Ragione" definito l'inizio e la causa

della depravazione moderna, da cui - tra gli altri - il rifiuto della

parità di diritti delle persone e del riconoscimento della lotta

di identità oppresse, tutte abominevoli cose da "comunisti".

 

  3. L'"Irrazionalismo" come culto dell'azione fine a sé stessa, da

compiere senza pensare (una "forma di castrazione"), sospetta

la cultura dagli atteggiamenti critici, sospette le università nido

di "comunisti", sospetti gli intellettuali ovviamente meno quelli

fascisti ufficiali quali custodi dei valori tradizionali.

 

  4. Dato che nessuna fede sincretica può resistere ad una critica

analitica, lo spirito critico fa distinzioni, distinguere è segno

di modernità e la moderna comunità scientifica considera il

disaccordo strumento di avanzamento della conoscenza, tutto

questo per il fascismo è alto tradimento.

 

  5. Inoltre, rappresentando il disaccordo un segno di diversità, il

fascismo cerca consenso e cresce alimentando e esacerbando

la paura della differenza alla fobia, confermato questo da quel 

primissimo appello "contro gli intrusi" di un appena nascente

movimento fascista razzista e xenofobo per definizione.

 

  6. Il fascismo nasce da frustrazione individuale o sociale, il che

spiega perché tipico di tutti fascismi storici sia sempre il far

leva in primis su ceti medi o svalutati da una crisi economica

o risentiri da una umiliazione politica, spaventati da crescente

pressione di gruppi sociali fino ad allora subordinati.

 

  7. Per chi privato di identità sociale, il fascismo esalta il Paese, 

origine di un volgare nazionalismo xenofobo con l'ossessione

del complotto, un Paese in cui solo "nemici" esterni o interni -

come ad esempio Ebrei e comunisti - riescono a ricompattare

cittadini psicologicamente sotto permanente assedio. 

 

  8. Chi aderisca al fascismo deve sentirsi umiliato dalla ostentata

ricchezza e potenza del "nemico" ("troppo" forte o debole a

seconda della retorica, ma comunque e sempre "battibile"),

un gioco politico possibile perché il perfetto fascista "acritico"

è di fatto incapace di valutare la reale forza del "nemico".

 

  9. Per il fascismo non c'è "lotta per la vita", quanto piuttosto una

"vita per la lotta", quindi in questa guerra permanente il

pacifismo è collusione con il "nemico", che può e deve essere 

sconfitto con una epica battaglia finale per il controllo del

mondo e la "pace fascista" (fine della "guerra permanente"?!).

 

10. Come per ogni ideologia reazionaria, l'elitarismo aspetto tipico

anche del fascismo come di tutti gli "elitismi aristocratici e

militaristici", quindi disprezzo per deboli e ceti subordinati, il

capo che conquista il potere con la forza, la sua basata proprio 

sulla debolezza delle masse, meritevoli di un "dominatore".

 

11. In questa prospettiva culturale masse e individuo verranno

educati all'"eroismo", nella mitologia cosa "eccezionale" per il

fascismo invece "normale", un culto dell'eroismo strettamente

legato al culto della morte, questa attesa con tale impazienza

dall'eroe fascista da immolare spesso quella degli altri.

 

12. Oltre guerra permanente e eroismo la voglia fascista di potere

viene trasferita anche a questioni sessuali, da cui machismo,

disprezzo per le donne e assoluta intolleranza verso sessualità

anticonformista, da castità a omosessualità, e se non basta il

sesso ecco il surrogato fallico del continuo gioco con le armi.

 

13. Il fascismo si basa su populismo "selettivo" o "qualitativo" ad

evitare la quantitativa maggioranza democratica di un cittadino

un voto, con individui senza diritti e "il popolo" astratta entità

monolitica di "volontà comune", risposta emotiva di cittadini 

selezionati "voce del popolo" e non parlamentarismo "marcio".
 

 

14. Infine il fascismo parla una "neolingua" con elementi comuni

a tutte le dittature, dal lessico povero e sintassi elementare, in

modo da limitare gli strumenti per un ragionamento complesso

critico, poi reinventata da George Orwell nel suo "1984" come

lingua ufficiale dell'"IngSoc", il nazionalsocialismo inglese.