Il motto orwelliano in "1984"
racchiude la quintessenza del Partito
in illo tempore in carica e la
filosofia a cui aderisce, manipolatore
del genere umano, il Grande Sorello
tenta di annichilire ogni tipo
di emozione e libertà.
Lo fa imponendo (permettendo)
all'individuo il solo sentimento
della devozione allo Stato, chi
aderisce alla dottrina deve infatti
credere senza riserve ai tre motti
"la guerra è pace", "la libertà è
schiavitù" e l'"ignoranza è forza".
"La guerra è pace" si realizza negli
sforzi bellici, i quali richiedono
ingenti risorse da sottrarre alla
produzione, quindi la guerra come
valvola di sfogo della produzione e
l'isolamento come scudo di
difesa e sicurezza.
L'odio per il nemico non permette al
Cittadino contatti con l'altro,
impossibile fare confronti tra
società e stili di vita, la società per
sopravvivere ha bisogno di guerra,
perenne perché "necessaria",
quella che non potrà mai permettersi
un vincitore .
"La libertà è schiavitù", paradosso
spiegato con l'umano libero
sempre dannato a sconfitta e morte
che solo quando si sottomette
all'eterna entità collettiva Partito
diverrà onnipotente e immortale.
Anche questo concetto un'inversione
di "bi-pensiero", vale a dire
tutto può divenire il suo contrario,
non solo in senso logico ma
anche grammaticale, con una semplice
inversione dei termini "la
schiavitù è libertà"!
"L'ignoranza è forza" si grunda sui
tre archetipi umani degli Alti,
i Medi e i Bassi, e le rivoluzioni
sono sempre guidate dalla classe
scontenta dei Medi, fattasi paladina
d'uguaglianza agli occhi dei
Bassi, salvo poi rinnegarsi per
mantenere il potere con la forza.
Un ciclo continuo in cui per i Bassi
l'unico cambiamento è il nome
dei padroni e ogni ascesa al potere
porterà gli Alti a perderlo,
quindi scopo del Partito è
preservarsi una posizione dominante
distraendoli e impedendo alle loro
menti di prenderne coscienza.
"2024" è una rieditata storia di
grande resistenza, resilienza, forza,
schiettezza e crudezza, inno alla
vita da godere anche circondati
da tristezza, amarezza e sconforto.
Ciascuno di noi può farlo rimanendo
protagonista, umano, fedele
all'unico appiglio che rimane, il
cuore, nascondendolo - costi quel
che costi fino alla fine - al Mostro
Uniformatore. |