Questi
aspetti di estrema sensibilità iniziale
ed alta
imprevedibilità evolutiva
della teoria sono intimamente
legati alla famosa cosiddetta “Teoria della farfalla”,
meglio
conosciuta come
Butterfly Effect
o “effetto
farfalla”, in nuce già nel 1963 per
un intervento alla
New York Academy of Sciences, poi
presentata nel 1979
dal fisico Edward Lorenz
ad una Conferenza annuale
della American Association for the Advancement of
Science.
Ipotizza
come il
battito delle ali di una farfalla
nelle
foreste
amazzoniche del Brasile attraverso una catena
di eventi
possa
arrivare ad ampliarsi fino a provocare
una
tromba d’aria
nel
Texas o
cicloni
in altre parti del
mondo o un
uragano
addirittura ai suoi
antipodi!
È anche legata alla
“Teoria delle Casualità”,
cioè
piccole
singole azioni
vanno a determinare imprevedibilmente il
futuro.
Ad
esempio, dovrei fare
una cosa,
ma per un minimo ed
accidentale disguido
non riesco a farla,
ne faccio
conseguentemente
un'altra
e questa mi comporta, a sua
volta e a poco a poco, a lungo
termine
decisivi, non
pianificati,
anche
drastici
cambiamenti nella mia vita.
A riscontro
della Teoria della Farfalla,
ridicolizzata da un
meteorologo il quale
fa ironicamente notare come
in tal
caso
un battito d'ali
di gabbiano basterebbe ad
alterare
le tendenze
climatiche globali per
sempre...
Un sofisticato
programma informatico di
simulazione
del clima conferma
come, ripetendo la medesima
simulazione
con i valori di
ben
dodici variabili,
semplicemente
“arrotondati”,
prima
a sei decimali e via
via
successivamente
fino a tre,
il computer
elabori di
fatto evoluzioni
climatiche drammaticamente
diverse,
crescendo le differenze in
modo esponenziale
e quindi
producendo
radicali cambiamenti dei
risultati.
Proprio partendo da queste osservazioni si arriverà allo
sviluppo della
“Teoria del Caos”,
la quale pone
limiti
definiti alla prevedibilità dell'evoluzione
di sistemi
complessi non
lineari,
ad esempio,
il movimento
altrimenti assolutamente regolare di un
pendolo
che,
fissato questo ad un
sostegno elastico,
diventa
altrettanto
incontrollabilmente casuale.
Se è impossibile quindi “prevedere il comportamento di
un sistema caotico” anche a breve distanza di tempo, in
tal caso la
stessa
“dinamicità”
della vita
rende tutto
caotico, quindi di fatto
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