Prete e
teologo cattolico progressista e
riformista,
Svizzero
di
nascita muore a Tübingen, Tubinga, in
Germania, nella cui
Universitŕ insegna, anche dopo
essere stato ostracizzato dalla
Chiesa di Roma, fino a
raggiunti limiti di etŕ, nel
1996, e dove crea
la sua fondazione "Weltethos"
o Etica Mondiale.
Famose le sue dispute teologiche con
Joseph Ratzinger, giŕ
compagno di studi e poi
"delatore", da molti accademici e fedeli
seguito con forte convinzione, apertamente contrastato dalla
Gerarchia
Romana perché, appassionato sostenitore delle riforme
mai
attuate del Concilio Vaticano II, uno fra i
principali critici sia
del dogma dell'infallibilitŕ
papale che del culto mariano, ritenute
semplici "invenzioni umane".
Avversato dai tradizionalisti e bollato
come "relativista", il suo
pensiero teologico
č oggi piů che mai
in sintonia con quello di
un'ampia area
cattolica, e non solo
tedesca, venuta fortemente alla
luce durante l'attuale
pontificato di Francesco.
Richiamato nel 1975 dalla Congregazione
per la Dottrina della
Fede, ex Sant'Uffizio o Inquisizione che dir si
voglia, nel 1979
viene revocata la missio canonica che lo
autorizza
all'insegnamento della teologia cattolica, pur
mantenendo la
cattedra separata dalla Facoltŕ Cattolica.
Le sue aspre critiche rivolte prima
contro Giovanni Paolo II, sotto
cui il Cardinal Ratzinger č custode
dell'ortodossia in qualitŕ di
Prefetto della Congregatio pro doctrina fidei, e il suo successore
Benedetto XVI,
sempre il medesimo Joseph Aloisius Ratzinger, la
cui
gestione del Vaticano ricorda piů quella di una corte
medievale che di una Chiesa al passo con i tempi...
Accusa entrambi di "restaurazione
dello status quo ante
Concilium, a impedire le riforme, al
rifiuto del dialogo intra-
ecclesiastico e al
dominio assoluto di Roma",
in una battaglia
contro la
"megalomania e arretratezza vaticana",
per l'ammissione
delle donne ad ogni ministero, la partecipazione dei
laici,
il dialogo ecumenico e interreligioso, l'apertura al mondo senza
esclusivismi teologici né eurocentrismi.
Non risparmia neppure ai due papi accuse ancora piů severe
quali diretti responsabili dei silenzi della
Chiesa sulla piaga della
pedofilia e definisce il rientro degli Anglicani nella Chiesa
Cattolica una
"tragedia".
Nel 2013 dirŕ comunque di Francesco
come con la sua elezione
gli rinasca
"speranza nella Chiesa", anche se non si aspetti
"un nuovo risveglio della Chiesa come sotto Giovanni XXIII".
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