"'I Giacobini non
sono abbastanza ipocriti per
essere pericolosi'
diceva Talleyrand.
Egli voleva dire senza dubbio che
l'ipocrisia più pericolosa è
quella della legalità giacobina.
Fino ad ora, in Germania, non si è
trattato che di violenze fisiche:
e, sotto tutti i rapporti, la violenza
fisica è la meno grave tra le varie
forme della violenza.
Disgraziatamente, in Europa, si è,
ancora, molto più sensibili ai
delitti contro il corpo che ai delitti
contro la coscienza.
La pubblica opinione di quei Paesi
dove le libertà civili sono
ancora garantite dalle leggi, e dove le
condizioni della vita sociale
e politica sono ancora umane (questi Paesi
sono ormai molto
pochi, almeno in Europa) è assai più impressionata,
oggi, dalle
brutalità delle truppe hitleriane, di quel che sarà, fra
qualche
tempo, dalle violenze morali di cui soffrirà legalmente il
popolo
tedesco.
Un uomo che picchiasse brutalmente un
bambino, sarebbe meno
colpevole se lo trattasse bene, ma ne violasse e
ne deformasse la
coscienza?
Quest'uomo sarebbe ancora meno
colpevole se, invece di un
uomo qualunque, fosse un uomo di Stato e
violasse e deformasse
la coscienza di milioni di bambini?
I genitori, in Italia, hanno paura dei
loro figli, perché
sanno che i
capi delle organizzazioni giovanili
fasciste li spingono, con
promesse di denaro o di galloni, a esercitare
lo spionaggio su ciò
che si dice fra le quattro pareti della loro casa.
Ma le organizzazioni giovanili
fasciste sono legali, l'iscrizione dei
ragazzi nelle scuole in tali
organizzazioni è obbligatoria per legge,
e la corruzione dei bambini
è in conseguenza legale e
approvabile."
[Poveri
bambini tedeschi, siate puri e felici,
finché ne avete ancora il tempo.]
Il giorno in cui Hitler avrà imposto
alla Germania il suo ordine e la
sua legalità, anche i bambini tedeschi non saranno che dei poveri
esseri tristi e tormentati, già rassegnati a
un'esistenza di schiavitù
e d'infelicità:
delle piccole spie piene di
paura e di rimorsi.
Che cosa dirà la gente onesta, quando
Hitler col pretesto di
rialzare la dignità della Germania, avvilirà e
corromperà la
coscienza di milioni di bambini tedeschi,
educandoli alla
violenza,
alla menzogna e all'ipocrisia?
La gente onesta (che, come the
gentlemen who write to the Times,
è la più illogica e la più incline ai compromessi che esista, in
Europa) dirà semplicemente che quello è
'il sistema fascista di
educazione', il più moderno e il più
patriottico di tutti i sistemi
di educazione dell'infanzia.
Fortunatamente per i bambini inglesi,
la situazione politica in
Inghilterra è ancora molto lontana dall'esser matura per introdurre
a Eton, a Harrow e a Rugby il
sistema di
educazione di Mussolini e
di Hitler, questi moderni Dottor Arnold.
Tale generale inclinazione a giudicare
con maggior severità la
violenza fisica che la violenza morale, è uno dei sintomi più
caratteristici della superficialità e dell'artificialità
della
civilizzazione in Europa.
Quando Lord Iddesleigh, nella Camera
dei Lords
(nella
seduta del
30 marzo 1933) si leva a protestare
'not only on my own behalf, but
as a member of the Roman Catholic Church' contro la brutalità di
cui sono oggetto gli Ebrei tedeschi da
parte degli hitleriani, e ad
esprimere la sua 'real sympathy with
those who are the victims
of a movement which has been condemned by
our Bishops', si
pensa naturalmente che egli dà prova di nobilissimi
sentimenti.
Ma quando si riflette che Lord
Iddesleigh non nasconde, in varie
occasioni, la sua personale simpatia
per Mussolini e che non trova
niente da criticare nelle
condizioni di
schiavitù in cui il Fascismo
ha ridotto il popolo Italiano, vien
naturale di domandarsi se Lord
Iddesleigh si renda conto che per un buon
cattolico, se è un uomo
veramente civilizzato, la violenza morale dovrebbe essere almeno
altrettanto esecrabile quanto la
violenza fisica."
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