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Punta Massullo e Casa Malaparte a Capri, viste dall'alto |
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Villa Malaparte, la casa "come me" |
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"Una casa come me", coś l'ha definita lui stesso la sua casa solitaria sull'Isola di Capri, su una roccia alta e ripida.
Forse una delle case più belle al mondo. |
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Riesce a comprare quel pezzo di terra inospitale, Punta Massullo, un promontorio roccioso a picco sul mare, inaccessibile e selvaggio, a pochi metri dai famosi "Faraglioni", solo grazie all'interessamento personale di Galeazzo Ciano, genero di Benito Mussolini.
La casa di un uomo straordinario quanto controverso, costruita in un luogo unico del Mediterraneo, sul versante orientale di Capri.
Un sogno divenuto realtà!
Un'amore per l'isola iniziato già nel 1936, quando lo scrittore svedese Axel Munthe lo invita nella sua Villa San Michele ad Anacapri, sullo stesso luogo della villa dell'Imperatore Romano Tiberio nell'antichità.
La Villa Malaparte si inserisce bene nella millenaria fama di Capri, chiamata l'"isola delle dodici ville imperiali", tra cui "Villa Jovis" su Monte Tiberio, la favorita dell'Imperatore Cesare Augusto.
Gli isolani raccontano che l'Imperatore ve ne avesse ben quattro, una villa per ciascuna stagione dell'anno, con un ponte galleggiante per potersi spostare a cavallo da una all'altra...! |
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Scendendo verso "Villa Malaparte" sull'Isola di Capri, dallo stravagante scrittore lasciata in eredità al Governo della Repubblica Popolare Cinese |
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La casa diventa una vera passione, delizia e un po' anche una dannazione per Curzio Malaparte.
Nel 1938 l'architetto Adalberto Libera, uno dei più rappresentativi del moderno movimento del tempo, inizia a progettarla liberamente, ma allo scrittore non piacciono le sue soluzioni, ne richiede continue correzioni, con dispute e tira-e-molla fino a che tra i due non si raggiunga una qualche comune soddisfazione.
Anche la sua costruzione è lunga e tormentata, con numerose ulteriori modifiche in corso d'opera, risultato di nuove discussioni, trattative e compromessi tra architetto e scrittore.
Alla fine comunque, visti i gravi disaccordi, si tratta di costruirla come la vuole Malaparte: lui ne ha una "distinta" immagine in testa, sa come la desidera, tutto meno che "tradizionale".
Se non ci riesce con l'architetto, per realizzare le sue originali e spesso strane idee ricorre all'aiuto molto più accondiscendente di un muratore locale, Adolfo Amitrano, affiancato da suo figlio Ciro...
Fino a che non gliela fa a completarla faticosamente, ma "a modo suo"! |
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"Villa Malaparte" vista - per quel poco che la si pụ vedere, coś arroccata sulla scogliera a picco - dal mare |
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Quando Libera nel 1943 ne firma i disegni definitivi si pụ tranquillamente dire come il lavoro appartenga più a Malaparte che a lui, qualcosa di cui si discute e polemizza ancora oggi.
Anche se in assenza di altra documentazione che lo comprovi, è lecito pensare alla progettazione della villa, come tipicamente ribattezzata à la Mapalarte, "mangiarsi una casa".
Già quando viene commissionata si stabilisce che debba avere una forma allungata che vada allargandosi, adattandosi completamente alla superficie della cresta di Punta Massullo, come un prezioso "lingotto" adagiato su quella roccia che emerge dal mare.
La casa è di fatto un parallelepipedo molto allungato, a coprire tutto il lungo crinale, il classico epipeḍn greco, poliedro le cui facce sono sei parallelogrammi a piani paralleli.
Ma con la particolarità di essere a sua volta costruito su un epipeḍn naturale, un piano orizzontale del suolo roccioso in cui la maggior parte della struttura è stata erosa e distrutta in sedimenti non consolidati - eolici, alluvionali, lacustri o marini, materia organica, detti "saprolite", dal Greco σαπρος, putrido, e λιθος, roccia, alterata chimicamente o, appunto, "roccia marcia" - agli agenti atmosferici in transizione continua a "laterite", roccia consolidata (Malaparte sapeva quello che faceva!...).
Muri nudi rosso argilla, senza tetto ma piattamente coperta solo da uno smisurato terrazzo-solario, cui si accede attraverso una monumentale scalinata a prospettiva inversa, da cui si pụ godere a perdita d'occhio una panoramica mozzafiato, con in primo piano i tre blocchi dei Faraglioni a Sud-Ovest e, in lontananza, il Golfo di Salerno.
Un terrazzo nudo della sua pavimentazione di creta su cui spicca soltanto un originale muro bianco di altezza decrescente fino ad annullarsi, con una curva iniziale che ti avvolge protettiva per poi andare a morire verso il mare aperto.
Data la posizione eremitica, l'accesso alla villa è solo possibile a piedi da Capri, attraversando con i dovuti permessi altre proprietà private.
Oppure dal mare, sempre se calmo, a causa dei pericolosi speroni di roccia numerosi nella zona di attracco, e poi sù sù attraverso una ripida infinita scalinata di ben 99 gradini sul lato Ovest della scogliera! |
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Rilievi dell'elevazione di Sud-Ovest e planimetrico, di "Villa Malaparte" ad opera di Cynthia Tang, Lisa Huang, Justine Jones e Kat Fu
Disegni da "Casa Malaparte - A case study" by Kathleen Fu, Lisa Huang, Justine Jones, |
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All'interno la casa si sviluppa tutta su tre piani: un ampio soggiorno con quattro grandi finestre, ad incorniciare ciascuna un diverso "quadro" della selvaggia natura circostante, poi c'è lo studio, la stanza da letto, un piccolo appartamento per gli ospiti, l'"Ospizio", e un'altra camera da letto chiamata "La Favorita", per la compagna del momento.
L'arredamento spartano e molto originale, con la maggior parte dei mobili integrati nella struttura in legno teak sgrossato, pietra e muratura.
La Villa Malaparte ha già problemi quando lo scrittore è ancora in vita, richiede continue riparazioni che lo riducono spesso sul lastrico, per venire poi completamente abbandonata e trascurata dopo la sua morte nel 1957.
Subisce coś ogni sorta di vandalismo, oltre al naturale degrado dovuto negli anni alla sua estrema esposizione agli elementi naturali, soffre gravi lesioni e danni, profanata nei suoi più tipici attributi, asportandone addirittura le maioliche.
"Villa Malaparte" è indirettamente ben documentata nel 1963 nel film del regista Jean-Luc Godard, prodotto da Carlo Ponti, "Le Mépris", "Il disprezzo", interpretato, tra gli altri, da Brigitte Bardot, Jack Palance e Michel Piccoli, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. |
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Due fermi immagine di "Villa Malaparte" dal film "Le Mépris", "Il disprezzo", sopra Brigitte Bardot sul terrazzo-solario e, sotto, Michel Piccoli mentre sale la grande scalinata verso il terrazzo |
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Il primo dovuto restauro comincia, estremamente tardo, solo a fine Anni Ottanta inizio Anni Novanta, facendola finalmente tornare ad essere luogo di recupero di un pezzo della nostra cultura troppo a lungo dimenticata.
Dopo una tremenda burrasca invernale nel 1992 con onde enormi capaci di infrangersi direttamente fin su, sulle facciate e sul terrazzo della struttura, ad oltre ben trenta metri sul livello del mare.
A seguito di uno studio amoroso e un'attenta valutazione di tecniche e materiali, si giunge alla decisione di un suo primo parziale restauro, a cura dell'architetto Gianfranco Pertot, nel 1993, ed un secondo restauro a completamento nel 1996, questo a cura degli architetti Angelo e Marco Broggi, entrambi gli interventi a mantenerne inalterate le caratteristiche.
Qui una descizione dei progetti di conservazione e delle opere eseguite.
Dal 1994 poi "Villa Malaparte" è a ragione dichiarata "di interesse nazionale ai sensi della Legge 1 giugno 1939", cioè bene culturale immobile "registrato e vincolato", soggetto quindi a tutte le disposizioni di tutela ivi contenute.
Entra coś ufficialmente fra i monumenti più famosi al mondo, un patrimonio che deve poter essere pienamente goduto da tutti, ma che al tempo stesso richiede un profondo rispetto, data la dignità del luogo e la sua sacrale esposizione a mare, sole, elementi e tempo, nella mitica Capri. |
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"Malaparte - A House Like Me", "Malaparte - Una casa come me", di Michael McDonough |
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La casa resta a perenne ricordo di un uomo particolare, Curzio Malaparte, delle sue particolari esperienze in tempi storici molto particolari, del suo percorso di vita, delle sue idee e della sua concezione di sé stesso e del mondo, un uomo che su un'aspra roccia lascia traccia del suo buon lavoro.
Allo stesso tempo resta a duraturo riconoscimento anche del buon lavoro quell'umile Adolfo Amitrano, muratore capomastro, che, per lunghi mesi silenzioso compagno di viaggio e saggio interprete dello scrittore, insieme ad altri abili artigiani riesce testardamente a plasmare su quella roccia inaccessibile tanto meravigliosa opera, sapendovi incastonare tutti i sogni di un genio... |
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Genio ś! Coerente in vita come nella morte.
Sempre e solo gelosamente sé stesso nella sua casa come nella sua tomba. |
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L'Italia e gli Italiani |
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visti da Malaparte et Alteri |
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"Il bizantinismo della Politica Italiana è favorito anche dalla spasmodica attenzione che noi giornalisti dedichiamo a ogni alito che soffi dal Palazzo [...].
intorno al nulla.
notizia."
Francesco Adornato |
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"Come spesso in Italia, l'importante è 'ottemperare agli obblighi di legge', non ottenere un risultato concreto.
[...] dirigenti che fanno il loro lavoro in modo burocratico, legalista, poco fantasioso, più attaccati al rispetto dei regolamenti che ai bisogni delle persone."
Antonella Agnoli |
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"In Italia farsi largo sulla base del talento è diventata un'impresa da alpinisti.
Sulla competenza trionfa per lo più l'appartenenza, la tessera di Partito, la spintarella di cricche e camarille.
Sarà per questo che 9 Italiani su 10 pensano che per trovar lavoro serva la raccomandazione giusta."
Michele Ainis, "La Stampa" |
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran [tempesta, non donna di province, ma bordello!"
Durante Alaghieri detto "Dante" |
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"[...] a Mosca nessuno sa cosa succede, ma tutti lo capiscono.
non lo capisce nessuno."
Luigi Barzini Junior |
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"Ci sono tutte le piccole, infinite, innumerevoli Città-Stato delle quali si compone l'Italia; e quindi è un Paese unico al mondo, di una bellezza e di una molteplicità e varietà incredibile.
L'Italia è il Paese che ha consentito al mondo, che era antico, di diventare moderno.
L'Italia è il Paese dove è accaduto il Rinascimento, cioè il ripensamento critico del mondo antico; quindi attraverso una operazione di questo tipo, il mondo che era antico è diventato moderno.
L'Italiano [moderno] chi è?
È quello rappresentato da Alberto Sordi: oltre alla sua macchina e alla sua famiglia, non va."
Giorgio Bassani |
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"Il linguaggio astruso è uno strumento di potere per mantenere il Cittadino in stato di inferiorità."
Franco Bassanini |
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"Il nostro - diceva Flaiano - è un Paese di giocatori del totocalcio."
Enzo Biagi |
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"L'Italia non ha mai avuto una borghesia moderna, che si ponesse come guida e modello di vita e di democrazia.
Una classe che fosse maestra di gusto, e insieme attenta all'amministrazione e alla cultura, alla conversazione e all'educazione dei figli."
Giulio Bollati |
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"Viviamo in un Paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti."
Italo Calvino |
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"Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo.
T'investe la lava bollente del brutto, del rumore, strade sopra strade, tremendi ponti di ferro, treni, camion, tir, corsie con sbarramenti, impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra.
È gente impazzita d'automobilismo che usa le strade con inciviltà spaventosa."
Guido Ceronetti |
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"Ci sono Paesi dove il progresso ha cambiato solo i consumi, non la mentalità."
Vincenzo Consolo |
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"L'Italia del Settentrione è fatta.
Non vi sono più Lombardi, né Piemontesi, né Toscani, né Romagnoli, noi siamo tutti Italiani.
Ma vi sono ancora i Napoletani.
[...]
V'è molta corruzione nel loro Paese.
Non è colpa loro, povera gente. Sono stati coś mal governati..."
Camillo Benso Conte di Cavour |
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"Gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina.
[...]
Pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro.
L'Italia è l'antica terra del Dubbio.
[...]
lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano."
Massimo d'Azeglio |
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"Adda passa' 'a nuttate!..."
Eduardo De Filippo |
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"In Italia c'è un cinismo che fa paura, altro che storie."
Giorgio De Rienzo |
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"L'Italia è fatta, ora facciamo gli affari nostri."
Federico De Roberto |
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"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.
E lui si dice: 'Il mio fiore è là in qualche luogo'."
Antoine Marie Roger de Saint-Exupéry |
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"In Italia prevalse la rettorica, la cui prima regola è l'orrore del particolare e la vaga generalità."
Francesco De Sanctis |
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"[Il nostro è] un popolo di santi, poeti, navigatori, nipoti e cognati."
Ennio Flaiano |
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"Gli Italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
Una difficilissima elaborazione e costruzione morale fatta di incredibili sforzi e autoinibizioni individuali e puri e leganti entusiasmi, darà una più perfetta socialità di quella in cui siamo oggi immersi...
Una lentissima costruzione morale, una grande cultura, una chiara visione di infiniti problemi tecnici, sociali, igienici, economici, morali, fisiologici, ecc., una calda passione per l'ordine e per il benessere generale e soprattutto una volontà tenace ed eroica potrà avviarci ad una migliore socialità.
comodo letto della vanità ciarliera è come farsi smidollare da una cupa e sonnolenta meretrice.
Le 'parole' sono ancelle d'una Circe bagasciona, e tramutano in bestia chi si lascia affascinare dal loro tintinńo."
Carlo Emilio Gadda |
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"Perché in Italia l'impiego pubblico è un intreccio di diritti acquisiti che nessuno riesce (e per la verità nessuno si propone) di ridimensionare?
Perché in Italia gli Ordini Professionali sono una roccaforte di privilegi corporativi che né la Destra né la Sinistra hanno mai provato a smantellare?
E perché nel nostro Paese quasi tutti coloro che non esercitano un lavoro manuale - dai commercianti ai tassisti - possono agevolmente proteggersi dietro un sistema di licenze, di concessioni e permessi, utili solo a far pagare più cari ai consumatori beni e servizi?
In altre parole: perché gli interessi costituiti (tra i quali, dimenticavo, ci sono anche a uno dei primissimi posti le cosiddette pensioni di anzianità) da noi sono sempre vincenti?
La risposta è scontata: perché essi ricevono una tutela costante da parte di tutti gli schieramenti politici e a tutti i livelli, dal più piccolo Comune fino allo Stato centrale.
Nessun partito, infatti, è coś sciocco da volersi alienare l'appoggio elettorale dei gruppi sociali che stanno dietro quegli interessi e, dunque, che esso sia al Governo o all'Opposizione, cerca di non inimicarseli."
Ernesto Galli della Loggia |
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"L'Italia è un Paese pronto a piegarsi ai peggiori Governi.
È un Paese dove tutto funziona male, come si sa.
È un Paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione.
E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue.
È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla.
Essa non è spesa a beneficio di alcuna Istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana.
Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d'un ingannevole, e forse insensato, conforto."
Natalia Ginzburg |
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"Senza Conservatori e senza Rivoluzionari, l'Italia è diventata la Patria naturale del costume demagogico."
Piero Gobetti |
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"[...] uno degli antichi vizi della classe dirigente italiana: quello di affrontare i problemi uno alla volta, senza chiedersi quali siano gli effetti di certe misure nello spazio e nel tempo."
Riccardo Illy |
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"Mi dicono pignolo, come in Italia chiamano chiunque faccia il proprio dovere."
Piero Jahier |
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"Gl'Italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze."
Giacomo Leopardi |
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"Gli Italiani non vogliono un dittatore: attendono un impresario.
Non è la libertà che manca in Italia. Mancano gli uomini liberi.
Due stupidi sono due stupidi, diecimila stupidi sono una forza storica.
La fantasia è la figlia diletta della libertà.
In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio.
La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: 'Ho famiglia'.
Distratta, indolente, prudente, la nostra borghesia ama i suoi figli viziati e ribelli.
Il tempo di trascorrere il tempo, è l'arte di non inseguirlo.
Fra Facta e Mussolini, il Paese aveva già fatto la sua scelta: il primo è un onest'uomo, con due baffi bianchi, ignoto a tutti, incapace di uscire dalla tutela giolittiana; il secondo ha due occhi autoritari, il passo spedito, la voce risoluta.
Il primo spera, il secondo vuole, e tutti gli Italiani vogliono.
I buoni sentimenti promuovono sempre ottimi affari.
Nulla si difende con tanto calore quanto quelle idee a cui non si crede.
Il contrario di quel che dico mi seduce come un mondo favoloso.
L'ironia è il pudore della mia coscienza."
Leo Longanesi |
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"La Legge in Italia, è come l'onore delle puttane.
E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più Toscani e meno Italiani."
Curzio Malaparte |
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"La società sembrava malata di un cancro che le impedisse di rinnovarsi.
Nei torbidi sociali, nella violenza di piazza e nell'arretratezza, avvizziva e moriva.
Le costruzioni pubbliche erano uno dei simboli di quello spegnimento e di quell'abbandono.
Cadenti e vetuste annerivano nelle piazze.
Caserme e tribunali, scuole e ospedali si sgretolavano come il potere che rappresentavano.
Tutto quel che era pubblico imputridiva e gli unici segni di grandezza e prosperità rimasti erano quelli indegni del Ventennio.
Dilagavano invece il sotterfugio, il provvisorio, la ricchezza sconcia e volgare, l'accaparramento, il secondo mestiere, la prosperità costruita sulla pensione di invalidità di un parente scomparso, le liquidazioni milionarie, il traffico delle licenze commerciali."
Diego Marani |
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"Per me i Partiti sono come i taxi: li utilizzo, pago il dovuto, e scendo."
Enrico Mattei |
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"Ognuno di noi, con la complicità di un Sistema Istituzionale in gran parte sbagliato, tende a soddisfare il proprio 'particulare',
salvo poi indignarsi quando vede l'effetto della sommatoria di tutti gli egoismi individuali."
Gianfranco Miglio |
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"Lei ha semplicemente scoperto una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza sospetta."
Indro Montanelli |
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"Governare gli Italiani non è difficile, è inutile."
Benito Mussolini |
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"[...] nefasto prevalere arrogante dei diritti sui doveri."
Geno Pampaloni |
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"[In Italia] l'accesso alle persone, i contatti, le entrature valgono più delle capacità e delle regole."
Penati |
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"Se in tanti secoli un Governo Italiano degno del nome non c'è stato, vuol dire che gl'Italiani sono individui straordinari (come dimostrano le arti e il pensiero), ma che l'Italia non esiste.
È una brutta invenzione, perché è una illusione.
L'Italia è balcanica, è levantina.
Per pranzare, andare a letto insieme, far un viaggio nulla di meglio dell'Italiano; ma come compagno di società, come concittadino, meglio gli Zulù.
La vita della politica attiva, alla quale il momento tragico ci chiamerebbe, ci costringerebbe per forza all'abbandono di tutte quelle cautele dello spirito, di quelle abitudini di pulizia ed elevazione, di quelle regole di onestà intellettuale, che la generale grossolanità, violenza e mala fede rendono più che mai necessario mantenere [...].
Da questo lato Fascisti e Comunisti, Liberali e Socialisti, Popolari e Democratici, appartengono ad un solo massimo comune denominatore: quello della media italianità attuale.
I loro gesti e le loro gesta, le loro idee e le loro complicità, i loro silenzi e le loro grida, i loro programmi aperti e quelli taciti, i loro sistemi di lotta, non variano molto; e quello che gli uni fanno, gli altri magari lo rimproverano, ma lo farebbero se ne avessero la possibilità e segretamente lo invidiano e se lo propongono per un'altra volta.
Di gente che vuole agire, di gente dotata, per una tradizione passata quasi nel sangue, delle qualità che occorrono per riescire, il nostro Paese ne ha in abbondanza.
Dove difetta, è nel resto: la coltura, la vera intelligenza (da non confondersi con la furberia), la conoscenza degli altri Paesi e della vastità del mondo e dei suoi problemi, la educazione intellettuale e morale, il senso profondo e largo dell'umanità.
È un Paese di possibilità rozze, di possibilità chiuse, di fioriture senza frutto utile, che ha soprattutto bisogno di innesti, di potature, insomma di educazione."
Giuseppe Prezzolini |
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"Il buonismo non è apertura al diverso, ma indulgenza verso il prepotente."
Luca Ricolfi, La Stampa |
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"Un programma [...] che dia una risposta al grande problema che l'Italia ha di fronte, quello di riavviare un processo di crescita che ci tiri fuori dal preoccupante ristagno in cui indugiamo da parecchi anni, ma senza compromettere le sorti dei più deboli.
Un messaggio che infonda al Paese ottimismo, sicurezza e fiducia, ma soprattutto dosi massicce di serietà, senso del dovere, gusto del lavoro ben fatto, onore al merito."
Michele Salvati |
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"Qui si dice che sono stato Fascista, Monarchico, Socialista, Azionista, Comunista, Demitiano...
Ed il bello è che è tutto vero."
Eugenio Scalfari |
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"In realtà questo Paese è invece il più governabile che esista al mondo:
le sue capacità di adattamento e di assuefazione, di pazienza e persino di rassegnazione sono inesauribili.
Basta viaggiare in treno o in aereo, entrare in un ospedale, in un qualsiasi ufficio pubblico, avere insomma bisogno di qualcosa che abbia a che fare con il governo dello Stato, con la sua Amministrazione, per accorgersi fino a che punto del peggio sia governabile questo Paese, e quanto invece siano ingovernabili coloro che nei Governi lo reggono:
ingovernabili e ingovernati non dico soltanto nel senso dell'efficienza; intendo soprattutto nel senso di un'idea del governare, di una vita morale del governare."
Leonardo Sciascia |
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"Mangiar bene, comprar qualcosa, mostrarsi molto ed eccitarsi un po': potrebbe essere il motto nazionale."
Beppe Severgnini |
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"Gli Italiani sono in Europa il popolo più fedele alla Chiesa e più dedito alle pratiche religiose: ma sono anche il popolo che osserva meno degli altri i doveri e le virtù Cristiani.
Grazie all'educazione che hanno ricevuto dalla Chiesa, gli Italiani sono diventati maestri nell'arte di mettere a tacere la voce della coscienza e di coprire con una superficiale devozione la mancanza di vero senso morale:
tutti hanno imparato non a ubbidire alla coscienza, ma ad ingannarla, e tutti sono maestri nell'arte di assecondare le passioni con le indulgenze, le riserve mentali, il proposito di una penitenza e la speranza dell'imminente assoluzione.
Il grande fervore religioso degli Italiani, in definitiva, non è affatto uno stimolo alla probità;
anzi, è bene non fidarsi soprattutto dei più devoti."
Jean-Charles-Leonard Simonde de Sismondi |
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"Almeno la smettessimo d'ammirare, in Italia, i disonesti e gli immorali: sarebbe già un passo avanti!"
Maurizio Viroli |
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