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La cometa "67P |
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/Churyumov-Gerasimenko" |
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Viene scoperta il 20 settembre 1969 da Klim Ivanovič Čurjumov e Svetlana Ivanovna Gerasimenko, con un periodo orbitale di 6,45 anni terrestri, delle dimensioni di 3,5 × 4 chilometri, una massa di 10 miliardi di tonnellate e una densitŕ media di 470 chili/metro cubo, un periodo di rotazione di 12,761 ore.
Quindi una cometa periodica del nostro Sistema Solare, appartenente alla famiglia delle "gioviane", raggiunta e "agganciata" nell'agosto 2014 dalla sonda spaziale "Rosetta", dell'Agenzia Spaziale Europea - ESA, la quale nel novembre dello stesso anno fa poi "atterrare" o "accometare" sul nucleo il modulo lander Philae per studiarne la "superficie", i "processi" che portano alla formazione e alla evoluzione della chioma e della coda e della cometa. |
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La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, su cui č atterrato il modulo lander Philae della sonda spaziale europea Rosetta, e la cometa Siding Spring comparate in scala con lo skyline della cittŕ californiana di Los Angeles, USA.
Soltanto cosě č possibile rendersi conto delle reali dimensioni di questi "piccoli" corpi celesti... |
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Il logotipo ufficiale della Missione Rosetta.
Un lungo, scrosciante applauso liberatorio e poi saltelli, sorrisi, abbracci, lacrime, quando sullo schermo e negli altoparlanti si materializza il tanto atteso segnale di "bip" da Philae, il lander che 7 ore prima si č staccato dalla sonda Rosetta per andarsi a posare dolcemente sulla superficie del nucleo della cometa 67P/Churyumov- Gerasimenko.
Un semplicissimo segnale elettronico ma che equivale a "Sono appena atterrato!" o, meglio "Sono appena 'accometato'!", perché per la prima volta e dopo un viaggio di oltre dieci anni nel Cosmo un oggetto artificiale costruito da appartenenti alla specie umana scende sul nucleo di una cometa.
Il segnale di Philae arriva dopo una lunga sequenza di manovre in differita durante le quali il lander viene sganciato dalla sonda principale e raggiunge in automatico la superficie del nucleo cometario di cui invierŕ immagini e dati da ora fino alla prossima primavera, descrivendone dettagliatamente non solo struttura e composizione ma mappandone anche tutti i cambiamenti man mano che la cometa si avvicinerŕ al Sole. |
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La missione |
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Il Comitato Scientifico dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, approva la Missione internazionale "Rosetta" a fine 1993, come pietra angolare del proprio Programma Spaziale "a lungo termine", originariamente impostata per un incontro con la cometa 46P/Wirtanen, ma dopo il rinvio del lancio verso un nuovo, la cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko.
L'obiettivo principale di "Rosetta" rimane comunque di "incontrarsi" con la cometa ed entrare "in orbita" intorno al suo "nucleo", per eseguirne "osservazioni" ed "analisi", soprattutto attraverso l'atterraggio "morbido" di un modulo "laboratorio" sulla sua superficie.
Il progetto della sonda spaziale "Rosetta" o "orbiter" si basa su una struttura centrale "scatolata" delle dimensioni di 2,8 × 2,1 × 2 metri, su cui vengono poi montati tutti i "sottosistemi", le attrezzature e la strumentazione di rilevamento, il tutto alimentato da due pannelli solari a braccio autoestendibile, ciascuno dei quali lungo 14 metri per una superficie totale di 64 metri quadrati, il che raggiungendo da punta a punta i 32 metri.
Il modulo lander "Philae" invece, tolta l'estensione del suo carrello di atterraggio aperto, č un piccolo "cubo" di circa 1 × 1 × 1 metro, "agganciato" sul lato della sonda opposto a quello dell'antenna rotante ad alta potenza di 2,2 metri di diametro. |
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Il "nome" della missione |
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Il nome dato dagli scienziati dell'ESA alla missione spaziale, "Rosetta", deriva da e allude a la cosiddetta "Stele di Rosetta", ritrovata nel 1799 durante la Campagna d'Egitto di Napoleone Bonaparte, la cui iscrizione nelle tre grafie - "geroglifico", "demotico" e "Greco".
Si tratta di un decreto tolemaico del 196 aC in onore del faraone Tolomeo V Epifane, appena tredicenne, nel primo anniversario dell'incoronazione: proprio la grafia greca si rivelerŕ una "chiave di lettura" decisiva per la fino ad allora fallita comprensione degli elementi "ideografici", "sillabici" e "alfabetici" dei geroglifici.
"Rosetta" č quindi il nome dato fin dall'inizio alla sonda "madre" o orbiter, mentre per quanto riguarda il suo modulo "lander" per la discesa sul nucleo della cometa, nel 2003 viene bandito un concorso internazionale poi vinto da una quindicenne studentessa italiana - Serena Olga Vismara, di Arluno in Provincia di Milano - con il nome "Philae".
Č un'isola sul Fiume Nilo che, prima di venire sommersa nel Lago di Nasser creato nel 1970 dalla diga di Assuan, restituisce un obelisco con l'iscrizione bilingue tra l'altro contenente "Cleopatra" e "Tolomeo", uno degli importanti indizi che nel 1822 permetterŕ allo storico francese Jean-Francois Champollion di "interpretare" i geroglifici della Stele di Rosetta, contribuendo cosě a svelare i segreti dell'Antica Civiltŕ Egizia.
Entrambi i nomi sono "greco-latinizzati" - "Rosetta" da Rashid e "Philae" da Pi-laq.
Come la stele di "Rosetta" e l'obelisco di "File" hanno fornito ad archeologi e storici le chiavi di interpretazione di un'importantissima civiltŕ antica, la sonda "Rosetta" e il lander "Philae" aiuteranno gli scienziati a svelare uno dei piů antichi "misteri" del nostro Sistema Solare - le comete. |
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Quali le "domande" e quali le "risposte"? |
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L'incontro ravvicinato, anzi "intimo", con la cometa 67P /Churyumov-Gerasimenko permetterŕ agli scienziati di studiare un corpo celeste nato 4 miliardi e mezzo di anni fa, quando cioč intorno al Sole orbitano soltanto miriadi di asteroidi e comete e ancora nessuno dei Pianeti del nostro Sistema Solare si č formato.
Il modulo lander "Philae" č un laboratorio "a domicilio" che, posatosi sulla durissima superficie ghiacciosa del "nucleo" della cometa, antico quanto il Sistema Solare stesso e, a differenza della Terra, ancora del tutto incontaminato, sarŕ in grado di analizzarne la composizione sia "chimica" che "fisica" ed inoltre le proprietŕ "elettro-magnetiche".
Le ultime teorie scientifiche formulano la probabilitŕ che le comete, essendosi formate all'origine del Sistema Solare, ne siano di fatto i "mattoni" e le tuttora esistenti altro non rappresentino che quelli "avanzati", i pochi rimasti perché non utilizzati nella formazione dei Pianeti e degli altri corpi celesti minori.
La Missione "Rosetta" č la prima che si propone lo studio specifico del "nucleo" di una cometa, del suo "cuore" solido, dato che la sua cosiddetta "coda" non č che un fenomeno temporaneo di variabile intensitŕ dovuto al diverso "sublimarsi", cioč il trasformarsi direttamente in gas, del materiale solido degli strati piů esterni del nucleo piů o meno intensamente riscaldati dai raggi solari all'avvicinarsi o all'allontanarsi dalla stella.
Poter raccogliere "informazioni" cosě inedite e preziose sulla nascita del Sistema Solare attraverso lo studio dei suoi "originari" componenti servirŕ a decodificare il segreto dell'"origine" della vita stessa!
Una delle primarie "conferme" cercate dagli scienziati sulla cometa č infatti la presenza di molecole "organiche", infatti dal punto di vista scientifico, analizzando "spettralmente" la composizione delle comete, si sono evidenziati composti organici, ovvero contenenti "catene" di atomi di carbonio, come tra gli altri "formaldeide", "metano" e "metanolo".
Se dunque queste sostanze si sono formate in modo "naturale" nelle comete, queste devono aver offerto le condizioni "necessarie" per lo "svilupparsi della vita", addirittura proprio le comete potrebbero dimostrarsi le "responsabili" dello "inseminamento" della Terra, cioč, i "mattoni" base per l'avvio della vita sul nostro pianeta si sarebbero prima formati sulle comete, le quali poi, cadendovi, l'avrebbero "fecondata"! |
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La scheda della missione |
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Data di inizio della missione |
2 marzo 2004 |
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Data di termine della missione |
Prolungata a fine settembre 2016 |
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Razzo propulsore |
Ariane 5 G+ |
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Massa totale di lancio della sonda |
Oltre 3.000 kg, propellente incluso |
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Massa specifica dell'Orbiter |
2.900 kg, di cui 1.670 kg di propellente e 165 kg di carico utile scientifico |
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Massa specifica del Lander |
Circa 100 kg |
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Obiettivo fisico della missione |
Cometa 67P/Churyumov- Gerasimenko, scoperta nel 1969 da Klim Churyumov, translitterazione anglosassone di Klim Ivanovič Čurjumov, che la identifica analizzando una fotografia di Svetlana Ivanovna Gerasimenko presso l'Istituto di Astrofisica di Alma-Ata, entrambi ucraini dell'allora Unione Sovietica:
- cometa periodica del nostro Sistema Solare
- appartenente alla famiglia delle comete cosiddette "gioviane"
- periodo di rivoluzione orbitale 6,45 anni terrestri
- periodo di rotazione circa 13 h
- dimensioni circa 3,5 × 4 km
- massa stimata pari a circa 10 miliardi di tonnellate
- densitŕ media circa 500 kg/mł |
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Rotta della sonda |
Traiettoria molto complessa prima di potersi lanciare alla caccia della cometa, con tra l'altro ben 4 manovre propedeutiche di vere "fiondate" di accelerazione gravitazionale, 3 con l'aiuto della Terra ed 1 di Marte |
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Metodo della missione |
Raggiunta la cometa, la sonda entra in orbita intorno al suo nucleo e la accompagna nella sua rivoluzione intorno al Sole fino al rilascio da parte dell'orbiter del modulo lander che discende sul nucleo |
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Obiettivo scientifico della missione |
Studiare l'origine delle comete, cioč il rapporto tra materiale cometario e quello interstellare con tutte le sue implicazioni per quanto riguarda l'origine del Sistema Solare, analizzandone in particolare i processi che conducono alla formazione ed evoluzione di "chioma" e "coda" |
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Studi/misurazioni necessarie |
Caratterizzazione di nucleo cometario:
- proprietŕ dinamiche, morfologia e composizione di superficie
- chimica, mineralogica, composizioni isotopiche di volatili e refrattari
- proprietŕ fisiche ed interrelazione volatili-refrattari
- sviluppo attivitŕ cometaria e processi strato superficiale nucleo e chioma interna, interazione gas-polveri
Caratterizzazione di asteroidi:
- proprietŕ dinamiche
- morfologia di superficie
- composizione |
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La strumentazione di bordo |
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Gli strumenti dell'"Orbiter" |
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Alice |
Ultraviolet imaging spectrometer |
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CONSERT |
Comet Nucleus Sounding Experiment by Radio wave Transmission |
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COSIMA |
Cometary Secondary Ion Mass Analyser |
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GIADA |
Grain Impact Analyser and Dust Accumulator |
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MIDAS |
Micro-Imaging Dust Analysis System |
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MIRO |
Microwave Instrument for the Rosetta Orbiter |
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OSIRIS |
Optical, Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System |
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ROSINA |
Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis |
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RPC |
Rosetta Plasma Consortium |
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RSI |
Radio Science Investigation |
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VIRTIS |
Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer |
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Gli strumenti del "Lander" |
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APXS |
Alpha Proton X-ray Spectrometer |
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ÇIVA e ROLIS |
Panoramic and microscopic imaging system |
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CONSERT |
Comet Nucleus Sounding Experiment by Radio wave Transmission |
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COSAC |
Cometary Sampling and Composition experiment |
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PTOLEMY |
Evolved gas analyser |
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MUPUS |
Multi-Purpose Sensor for surface and subsurface sciencet |
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ROMAP |
Rosetta lander Magnetometer and Plasma monitor |
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SD2 |
Sample and Distribution Device |
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SESAME |
Surface Electric Sounding and Acoustic Monitoring Experiment |
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Il "canto" della cometa |
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Rosetta's Plasma Consortium o RPC, uno dei due "analizzatori" principali dell'Orbiter della sonda spaziale "Rosetta", č un insieme di 5 strumenti i quali condividono una comune "interfaccia" elettronica e "dati", progettati per effettuare misurazioni tra loro "complementari" del cosiddetto "plasma" nell'immediato ambiente intorno al "nucleo" della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
L'RCP-MAG sviluppato da Karl-Heinz Glaßmeier, Principal Investigator e Direttore dello Space Physics and Space Sensorics della Technische Universität di Braunschweig, Germania, ha scoperto in questo "plasma" - cioč il quarto "stato" della materia dopo "solido", "liquido" e "gassoso", ovvero un gas elettricamente "conduttivo" in grado di trasportare campi "magnetici" e correnti "elettriche" - qualcosa di completamente inaspettato, che ha preso gli scienziati davvero alla sprovvista, una misteriosa modulazione o "canto" che la cometa 67P /Churyumov-Gerasimenko emette nello spazio. |
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Il pacchetto di strumenti RCP č progettato per studiare una serie di fenomeni, tra cui:
- l'interazione della cometa con il "vento solare", un flusso continuo di plasma emesso dal Sole
- i "cambiamenti" di attivitŕ della cometa
- la "struttura" e la "dinamica" del tenue plasma nell'"atmosfera" della cometa, conosciuta come "chioma"
- le proprietŕ "fisiche" del nucleo cometario e della sua "superficie". |
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La sonda spaziale Rosetta riceve da Terra il comando di rilascio del modulo lander Philae al cui confermato atterrraggio sul nucleo della cometa 67P/Churyumov- Gerasimenko nel Centro di controllo dell'Agenzia Spaziale Europea a Darmstadt, in Germania, gli scienziati faticano a trattenere la propria euforica gioia in un'atmosfera di entusiasmo che ricorda da vicino le storiche missioni lunari "Apollo" degli Anni Sessanta. |
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Il calendario della missione |
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Tappa/Evento |
Data |
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Lancio di Rosetta con un Ariane 5G+ dal Centre Spatial Guyanais di Kourou, Guiana Francese sull'Oceano Atlantico |
2 marzo 2004 |
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Prima assistenza gravitazionale dal Pianeta Terra |
4 marzo 2005 |
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Assistenza gravitazionale dal Pianeta Marte |
25 febbraio 2007 |
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Seconda assistenza gravitazionale dal Pianeta Terra |
13 novembre 2007 |
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Rosetta sorvola e documenta l'asteroide (2867) Šteins |
5 settembre 2008 |
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Scoperto nel 1969 da Nikolaj Stepanovič Černych, "2867 Šteins" č un asteroide o "pianeta minore" della cosiddetta Fascia Principale tra le orbite di Marte e Giove.
Classificato nella poco comune classe spettrale "E" - cioč di ridotte dimensioni, orbitante principalmente nella parte interna della fascia e con probabili origini dal mantello di asteroidi piů grandi distrutti in tempi molto remoti - delle dimensioni di circa 6 × 4 km ed un periodo di rotazione di poco piů di 6 ore.
Qui in una sequeza fotografica del 2008 eseguita da Rosetta transitando a circa 800 km dalla sua superficie. |
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Terza assistenza gravitazionale dal Pianeta Terra |
13 novembre 2009 |
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Rosetta sorvola e documenta l'asteroide (21) Lutetia |
10 luglio 2010 |
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Della Fascia Principale anche "21 Lutetia", asteroide minore della classe spettrale "M", molti dei quali di tipo metallico, scoperto giŕ nel 1852 dall'astronomo dilettante Hermann Mayer Salomon Goldschmidt da Parigi ("Lutetia" ne č infatti il nome latino).
La sua composizione anomala, povera di metalli, lascia perplessi gli astronomi, unico asteroide di questo tipo studiato e documentato da vicino da una sonda spaziale, delle dimensioni di circa 100 chilometri di diametro, una velocitŕ di fuga di oltre 50 m/s, un periodo di rotazione di poco piů di 8 ore e una temperatura superficiale media di circa 172 K, "gradi Kelvin", pari a oltre 100°C sotto zero.
Qui fotografato nel 2010 da Rosetta durante la sua indagine da una distanza minima di circa 3.000 km. |
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Rosetta entra in ibernazione nello spazio profondo |
8 giugno 2011 |
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Rosetta viene risvegliata dall'ibernazione al suo ritorno dallo spazio profondo |
20 gennaio 2014 |
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Inizia la fase finale di caccia alla cometa |
7 maggio 2014 |
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Rosetta raggiunge la cometa |
6 agosto 2014 |
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DIl nucleo della cometa, conosciuta scientificamente come "67P/Churyumov- Gerasimenko" dal nome dei suoi due scopritori, fotografato dalla sonda spaziale europea Rosetta nell'autunno 2014.
Un blocco coperto da un guscio di ghiaccio estremamente duro e completamente nero, che mostra inoltre - questa sě conferma straordinaria di avanzate teorie - evidenti tracce di molecole organiche, contenenti cioč quel carbonio di cui si compone la base strutturale biochimica di tutti gli esseri viventi - noi compresi - dove con "vita" definiamo l'unica sua forma a noi umani terrestri finora conosciuta. |
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Inizia l'attivitŕ di rilevamento topografico e volumetrico del corpo celeste |
10 settembre 2014 |
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Il lander Philae scende sul nucleo della cometa |
12 novembre 2014 |
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Nella sua rivoluzione ellittica la cometa con Rosetta e Philae ne passa il perielio, cioč la sua distanza minima dal Sole |
13 agosto 2015 |
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Pianificata conclusione della missione |
Settembre 2016 |
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La "mappa" della missione |
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La preparazione del distacco e della discesa di Philae |
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Il definitivo distacco di Philae verso il nucleo della cometa |
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I rischi dell'"accometaggio" |
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Il Sistema Solare č solcato da comete, alcune che si rimangono con le loro orbite nella sua parte piů interna, altre che si muovono fino alla sua zona esterna, altre ancora che si avventurano ai suoi confini estremi, poche che solo lo attraversano per mai piů tornarvi.
Le dimensioni di questi corpi celesti variano notevolmente, cosě anche la loro appariscienza nel cielo stellato, destando fin dagli albori dell'Umanitŕ particolare interesse insieme alle stelle cadenti e dando quindi luogo ad interpretazioni pre- scientifiche, soprattutto di natura religiosa e pseudo-religiosa, miti e credenze popolari.
Pur non cosě rari, questi eventi naturali rimangono nell'immaginario collettivo come qualcosa di "straordinario", cosě l'apparizione di una stella cometa o di una cadente viene ancora oggi associata a forti sentimenti di stupore, fortuna o sfortuna, perché giŕ nell'antichitŕ la vista di meteore, comete e altri fenomeni temporanei vengono interpretati come una malaugurante alterazione dell'immutabilitŕ della volta celeste.
Astrologi cinesi registrano stelle comete e cadenti fin dal VI sec aC e la tradizione cristiana fa suoi concetti medio-orientali e greco-latini mettendoci comunque dentro qualcosa di positivo in stile con la "buona novella" - alle scintille della graticola di San Lorenzo si puň chiedere una grazia e la cometa di Natale non annuncia disgrazie, ma la nascita di un Salvatore... |
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Un viaggio di oltre 10 anni e |
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6 miliardi e mezzo di chilometri |
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Sono le 17.04 ora italiana del 12 novembre 2014 quando per la prima volta qualcosa "costruito" da esseri umani "atterra" su una cometa...
"Philae", il piccolo lander della sonda spaziale europea "Rosetta" raggiunge la accidentatissima superficie della cometa dopo una lenta discesa della durata di oltre 7 ore.
Una discesa tutta in "silenzio radio", salvo un "segnale" di conferma del "distacco", e piena di "incognite", data l'"imprevedibilitŕ" sul punto esatto su cui potersi posare.
Il distacco giŕ alle 9.35, ma confermato solo intorno alle 10, poiché la trasmissione dalla zona in cui si trova la cometa impiega 28 minuti e passa per raggiungere la Terra, e solo poco dopo le 12 anche il primo "messaggio" di una autotestata sana e salva Philae.
Certamente il momento piů mediaticamente "spettacolare" di una missione "storica" peraltro assolutamente "sottotono", che ha luogo a oltre mezzo miliardo di chilometri dal Pianeta Terra, dopo aver attraversato in lungo e largo l'intero Sistema Solare.
Una discesa "pianificata" attimo per attimo nei minimi particolari, ma comunque enormemente "rischiosa", come devono ricordare piů volte gli esperti dell'ESA - l'Agenzia Spaziale Europea, una prima "assoluta" nella storia e un risultato scientifico di primissimo piano.
Una cometa č come un cavallo "imbizzarrito", viene sottolineato, un oggetto estremamente "difficile" e "rischioso" da avvicinare, che nessuno prima neppure mai "pensato" di poter avvicinare e, tanto meno, raggiungere fisicamente.
La missione di Rosetta verso la cometa č un'avventura "tecnologica" e "scientifica" frutto di oltre 20 anni di "ricerche" e di "preparazione", di cui il lungo "viaggio", disseminato di inaspettate sorprese e mai precedentemente affrontati ostacoli, rappresenta solo la metŕ del cammino.
Il "progetto" viene infatti approvato dall'ESA nel 1993: la azzardata - per non dire "fantascientifica" - idea č di lanciare una sonda "a caccia" di comete e non per capriccio scientifico, ma per comprendere i presupposti e i processi che portano alla "nascita" della vita stessa sulla Terra.
A dire il vero l'"idea" iniziale risale addirittura a 30 anni fa e non prevede affatto di atterrare sul nucleo di una cometa, ma "solo" di raccoglierne campioni di "polvere" dalla coda da analizzare in laboratori a terra, come nel caso delle missioni lunari a cavallo degli Anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, poi, esclusivamente per motivi "economici", sviluppata in missione di analisi bio-chimiche "in situ" a mezzo di un piccolo modulo laboratorio. |
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La rotta della sonda spaziale europea Rosetta e del suo modulo lander Philae, da marzo 2004 a dicembre 2015.
Tra l'altro con una "fiondata" di energia accumulata ruotando fra Terra e Marte dal 2007 al 2009 per poi attraversare nei due sensi sia l'anello di detriti al di fuori della zona "interna", cioč quella asteroidale principale tra i suoi pianeti rocciosi e gassosi, dei rispettivi satelliti naturali, dei pianeti nani e dei miliardi di corpi minori a comprende la cintura estrema del Sistema Solare, attraverso cui entrano comete, meteoroidi e polvere interplanetaria, zona delimitata dalla cosiddetta "fascia di Kuiper", il grandioso anello esterno di detriti simile alla fascia interna degli asteroidi, ma composto principalmente di corpi ghiacciosi. |
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La sequenza di "avvicinamento" |
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La sequenza di "orbitaggio" |
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Sopra la rappresentazione dinamica delle manovre inziali di orbitaggio, da agosto ad ottobre 2012, mentre, sotto, quella statica ed in scala espansa delle sue fasi conclusive, da fine ottobre a fine novembre dello stesso anno, con il punto di distacco da Rosetta e la taiettoria di accometaggio di Philae marcati in rosso |
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La fase SDL - Separation, Descent and Landing rimarrŕ uno dei momenti piů emozionanti della missione, il controllo "da remoto" di Rosetta, una procedura non certo per deboli di cuore, con al suo culmine lo "sganciamento" e l'"atterraggio" o "accometaggio" di Philae sul nucleo della cometa.
Un evento storico non soltanto per quanti - scienziati, ingegneri, costruttori, piloti - direttamente coinvolti, ma per l'Umanitŕ intera!
Dopo decenni di "proposte", "definizione" dei requisiti, "costruzione" e "risoluzione" dei problemi, attivitŕ di "integrazione" del tutto e lancio della sonda, per l'"unicitŕ" della missione e la "crucialitŕ" della procedura l'avvio della fase dell'"orbitaggio" č pienamente paragonabile alla rottura delle acque durante un parto, l'avvio della nascita di un "nuovo" essere umano. |
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La sequenza di "accometaggio" |
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7 interminabili ore, le piů lunghe di tutta una missione durata oltre 10 anni (!), per il tele- pilota ed i suoi collaboratori.
Giŕ dalla notte precedente il team dell'ESOC - European Space Operations Centre, verificatane la correttezza dell'orbita, inviano infatti alla sonda i comandi finali per il distacco del modulo lander Philae e la sua conseguente discesa sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
La sequenza di impulsi deve coprire una distanza di 500 milioni di chilometri e quindi ciascun comando impiega mezz'ora per raggiungere la sonda e un'altra mezza per venirne confermato a terra, in altre parole questo rende impossibile pilotare "in diretta" il lander, il quale deve autocorreggersi scendendo in automatico dopo l'ultima serie di controlli che ne definiscono la probabilitŕ di successo al 70%. |
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Un rocambolesco "ruzzolone" fuori controllo |
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Quando ormai non rimane altro da fare che attendere aggiornamenti dal lander in discesa "libera" verso il nucleo della cometa, una serie di manovre comunque giŕ di per sé molto rischiose, gli esperti sanno che la discesa sarŕ resa ancora piů complicata del previsto da inaspettati problemi ai razzi di stabilizzazione di Philae, riscontrati proprio durante le ultime verifiche.
Dato il bassissimo campo gravitazionale del nucleo, gli ugelli di frenaggio e compensazione sono fondamentali per un impatto dolce in posizione verticale controllata, per cui uno dei piů seri rischi all'impatto con la superficie del corpo celeste č proprio la malaugurata eventualitŕ di un violento rimbalzo del lander, nella peggiore delle ipotesi tale da riscagliarlo verso lo spazio dove andrebbe definitivamente perso - unica speranza ora il perfetto funzionamento degli arpioni di ancoraggio del modulo.
Questa discesa "a piuma" alla velocitŕ di circa 1 metro per secondo, cioč 3,6 chilometri all'ora, sul nucleo della cometa - che tra l'altro si muove ad una velocitŕ di 20-40 chilometri al secondo, compiendo una rotazione completa su se stessa ogni 12 ore e mezzo - del modulo Philae, un congegno dalle dimensioni sě di una lavatrice, ma con un peso in quel contesto pari ad appena 1 solo grammo, fa paragonare gli scienziati il suo accometaggio al "primo bacio" di adolescenti per la delicatezza del contatto... |
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Ma dov'č finito il piccolo Philae? |
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Parallelamente alle finali autocorrezioni di rotta del modulo lander Philae durante la sua discesa sulla cometa, gli strumenti di bordo CIVA - Comet Infrared and Visible Analyser e ROLIS - Rosetta Lander Imaging System iniziano a inviarne immagini sempre piů ravvicinate e sempre piů nitide della superficie, questo almeno fino al momento decisivo del contatto con il nucleo...
Finalmente alle ore 17.04 il segnale che Philae invia per avvisare di essere arrivato a destinazione "sano e salvo", anche se fa restare gli scienziati col fiato sospeso il fatto che il modulo non risulti perfettamente ancorato e con il conseguente rischio di distaccarsi in qualsiasi momento.
Ancora peggio: il modulo non č neppure piů visibile sulla superfichie della cometa e come primo e a lungo unico segno della sua presenza rimarrŕ quella macchia scura provocata dall'impatto, finché calcoli ed accurate ricerche non lo ritroveranno ben lontano da quel punto pianeggiante, rimbalzato piů volte verso un crepaccio e lě incastratosi. |
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Ancora oltre |
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Approfondimenti |
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Per chi fosse interessato agli aspetti "scientifici" e "tecnologici" della Missione Rosetta ancor piů della camicia stampata a donnine di Matt Taylor, raccomandiamo il blog dell'ESA Rosetta (in Inglese), la pagina web "ROSETTA - Atterrare su una cometa per studiare l'origine del Sistema Solare" sul sito dell'ASI - Agenzia Spaziale Italiana e i continui "aggiornamenti" (in Inglese) sul sito dell'ESA - European Space Agency, l'Agenzia Spaziale Europea . |
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"Cosa" ha scoperto Philae? |
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Gestito dall'Agenzia Spaziale Europea - ESA come fonte non "ufficiale" ma approfondita di informazione, viene aggiornato dai redattori di "ESA Space Science" ed "ESA Human Spaceflight & Operations" con input diretto dagli scienziati e ingegneri della Missione "Rosetta".
Quindi qui le informazioni sicuramente piů "aggiornate", ma rigorosamente su base "non ufficiale", il altre parole massimo sforzo per fornire aggiornamenti "veloci", senza perň garantire l'"assoluta" correttezza di notizie, commenti e pareri in attesa di definitiva conferma, questa sě precisa e ufficiale al termine di piů "lunghe", "approfondite" ed "esaustive" analisi.
Per le notizie "ufficiali" finali bisognerŕ attendere la loro pubblicazione sul portale principale ESA Web . |
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Per seguire i risultati aggiornati delle analisi dei dati inviati da Philae cliccare qui o sulla miniatura sopra |
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"Dov'č" Rosetta? |
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L'immagine "tridimensionale" del nostro Sistema Solare in una sequenza "completa" - dal lancio della sonda spaziale Rosetta nel 2004 al suo rendezvous cosmico con la cometa 67P/Churyumov- Gerasimenko nel 2014 e alla discesa sul suo nucleo del modulo lander Philae e oltre fino al dicembre 2015, data del ad oggi pianificato "termine" della missione spaziale, quando la cometa si riallontanerŕ dal Sole verso ed oltre i lontani confini del suo Sistema.
L'immagine č "interattiva" e puň quindi essere facilmente ed "intuitivamente" manipolata attraverso l'interfaccia di comando del mouse:
- cliccando sul tasto sinistro e spostandolo rispetto ai due assi delle coordinate si otterrŕ la relativa e totalmente libera "rotazione" dello spazio cosmico
- mentre usandone la rotella si determinerŕ l'effetto "zoom" di "avvicinamento"/"allontanamento" del punto di osservazione. |
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Per seguire l'intera avventura di Rosetta e Philae cliccare qui o sulla miniatura sopra |
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"Come" appare la cometa? |
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L'immagine 3-dimensionale del "nucleo" della cometa 67P /Churyumov-Gerasimenko, come dettagliatamente ricostruito grazie alle immagini inviate dalla sonda madre orbiter "Rosetta" e completate ad alta "risoluzione" nei minimi particolari - almeno per la maggior parte della superficie - dal modulo lander "Philae".
L'immagine č "interattiva" e puň quindi essere facilmente ed "intuitivamente" manipolata attraverso l'interfaccia di comando del mouse:
- cliccando sul tasto "sinistro" e spostandolo rispetto ai due assi delle coordinate si otterrŕ la relativa e totalmente "libera rotazione" del volume
- mentre usandone la "rotella" si determinerŕ l'effetto zoom di "avvicinamento"/"allontanamento" del punto di osservazione. |
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Per studiare il nucleo della cometa da vicino clicca qui o sulla miniatura sopra |
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