Ancora la sonda spaziale europea Rosetta con il suo modulo lander Philae, questa volta

in forma di un particolareggiato e coloratissimo tatuaggio sulla coscia di un ragazzone,

un vero orco buono in pantaloncini bermuda e una vistosa camicia hawaiana "à la

Boris", l'astrofisico dell'ESA Matt Taylor, che lo mostra con prorompente orgoglio al

fotografo.

Twitter ha "condannato" lo scienziato per aver indossato questa camicetta "sessista"

durante l'intervista per il suo successo personale e di gruppo nel brillantemente

assolto compito di far "atterrare" su una cometa un oggetto costruito da mani umane. 

Il perduto senso del limite

Matt Taylor

Matthew Graham George Thaddeus Taylor nasce a Manor Park,

Londra, Inghilterra, nel 1973, figlio di un muratore, ed è oggi

felicemente sposato con Luanne da cui ha avuto due meravigliosi

figli, LilyAnne e Harry, i primi e sicuramente i più "entusiasti"

sostenitori di papà e del suo particolare quanto affascinante

lavoro di ricerca.

Matt è un giovane astrofisico britannico, oggi membro del

Progetto "Rosetta" dell'ESA - European Space Agency o Agenzia

Spaziale Europea, laureato in fisica all'Università di Liverpool con

un master conseguito presso l'Imperial College London.

La prestigiosa università con sede a Londra, ufficialmente "The

Imperial College of Science, Technology and Medicine",

specializzata in scienza, tecnologia, medicina ed economia, è in

assoluto una delle migliori al mondo, superando anche Oxford e

Cambridge, nel 2014 addirittura seconda a livello planetario negli

QS World University Rankings  - "punte di diamante" ingegneria e

tecnologia.

La brillante carriera di Matt si è andata focalizzando sulla

misurazione del "plasma" cosmico, portandolo a pubblicarsi quasi

un centinaio di volte oltre che a lavorare in contesti di altissimo

livello in Europa e negli Stati Uniti d'America, tra gli altri nei

progetti d'avanguardia dell'ESA.

Tra questi ruoli appunto quello di responsabile scientifico

dell'intera Missione "Rosetta", progetto ESA il cui apice viene

raggiunto proprio con il riuscito "atterraggio" o "accometaggio"

del modulo lander "Philae" sul nucleo della cometa 67P 

/Churyumov-Gerasimenko per analizzarne tra le altre cose la

struttura "biochimica" in cerca di molecole "organiche", a

conferma della teoria che le vede "portatrici di vita" nell'intero

Universo. 

L'improbabile camicia e la sua creatrice

Matt, oltre che "geniale" nel suo ambito professionale, è però

anche una persona comune, un ragazzone esuberante, tra l'altro

fan di musica rock "heavy metal", in particolare del genere "death

metal", e fanaticamente appassionato di "tatuaggi" di cui si copre

l'intero corpo (incluso appunto quello sopra della sonda spaziale

Rosetta e il suo lander Phlilae in bella vista sulla coscia).

Nello "studio" di tatuaggi di cui Matt è cliente lavora anche Elly

Prizeman, una ragazza "eccentrica" almeno quanto lui (e meno

male che ne esistono!) se non addirittura di più, capelli rosso

fuoco anche lei supertatuata oltre che tatuatrice professionista e

sarta di tendenza, col tempo diventata anche sua buona amica.

Proprio in occasione del giorno più "memorabile" della carriera

dell'amico Matt, avvicinandosi un momento "irripetibile"

dell'intera sua vita, Elly decide di fargli un regalo davvero

"speciale" confezionandogli con le proprie mani una camicia da

knockout.

Qualcosa da non poter evitare di vedere e da ricordare, soprattutto

qualcosa di "allegro", "colorato", "sdramatizzante" dal punto di

vista cerimonioso-ufficiale, "popolarizzante" dal punto di vista

scientifico, soprattutto per i giovani, ed "esaltante" al tempo

stesso...

Così giorno dell'"apoteosi", nell'affermazione del pieno successo

di una missione durata ben oltre 10 anni, l'"entusiasmo" di Matt

non conosce limiti ed "esplode" con una "spontaneità" che solo

grandi rimasti "bambini" possono ancora provare e mostrare

senza inibizioni.

Intervistato da una stazione televisiva per dare un aggiornamento

in tempo "reale" su "Rosetta", lo scienzato indossa - guarda caso

e del tutto ingenuamente (forse, perché no, anche un po'

"stupidamente"...) - dei "bermuda" e quella sua "camicia" del

cuore, il dono "portafortuna" ricevuto dall'amica Elly, ignaro delle

"catastrofiche conseguenze" di lì a poco!

La decisione di Matt di indossare "quella" camicia in una

conferenza stampa vista da milioni e milioni di persone in tutto il

mondo attira da subito forti "critiche" da un certo numero di

"commentatori" di professione, a cui si andrà ad innescare su

Twitter una vera campagna mediatica al "linciaggio" da parte di

chi in quella sua attitudine "poco seria" vorrebbe vedere il riflesso

di una "cultura" in cui le donne non sono bene "accette" in campi

di ricerca scientifici.

Per fortuna c'è anche gente più "intelli-gente" di così, tra cui

moltissime donne, che afferma al contrario:

"Non biasimo il femminismo per le

sproporzionatamente esagerate lamentele e grida

allo scandalo da parte di alcuni idioti per la

camicia di un brillante scienziato.

Il vero femminismo è molto più grande e molto

meglio di così!"

Matt Taylor nella sala conferenze stampa dell'Agenzia Spaziale Europea - ESA con una

collega addetta alle pubbliche relazioni:

fino a quel momento solo grande entusiasmo, enorme soddisfazione, espressioni di

legittimo orgoglio da parte di tutti i membri del progetto in una atmosfera di condivisa

vittoria...

La "fatidica" intervista

Un progetto costato 20 anni di lavoro da parte del fior fiore di

"scienziati", "matematici", "ingegneri" ed altri "specialisti" di tutto

il mondo, un budget di circa 1 miliardo e mezzo di euro, pari cioè

al costo di più di 4 Airbus 380, una ardita missione spaziale

completata con successo al termine di una caccia "interplanetaria"

durata oltre 10 anni, una delle più grandi imprese scientifiche del

decennio.

L'umanità fa "atterrare" una sonda su una cometa (o più

precisamente il Dottor Matt Taylor e il suo team lo hanno fatto)!

Purtroppo, di tutto questo esistono serie e maggiori probabilità di

aver sentito solo quale "tipo" di camicia il Dottor Matt Taylor

indossasse in un'apparizione televisiva, e, purtroppo, non è uno

scherzo.

Invece di venire "riconosciuto" ed "omaggiato" come una delle

grandi "menti" del nostro tempo, sembra che lo scienziato

responsabile della missione sarà ora conosciuto e ricordato come

"il ragazzo che indossava una 'indecente' camicia hawaiana",

sepolto sotto le maleodoranti rovine di un insignificante incidente

poi "supermediacizzato".

Un'immagine dalla breve intervista di aggiornamento rilasciata da Matt Taylor durante

la quale il cameraman ed il regista sembrano dilettarsi del tutto fuori luogo ad

evidenziare i "particolari" della camicia incriminata

E qui un'altra immagine, questa volta dal video che segue di forzate pubbliche scuse

cui l'umiliato Dottor Matt Tayler si sente costretto "per aver offeso molte persone" -

questa sì vergognosa e da dimenticare!

La cosa più brutta di tutta la storia è proprio quel "giorno dopo", quel venerdì nero, con

uno scienziato a capo chino davanti a "potenti" e plebaglia, che piange e si scusa, ma

inoltre con ogni centimetro tatuato del corpo ipocritamente censurato e fatto

impacchettare sotto pantaloni lunghi ed una felpa nera con tanto di cappuccio

"penitenziale"...

Tristissime reminescenze di un Giordano Bruno,

che brucia vivo a Campo de' Fiori con la lingua

serrata da una mordacchia, e di un ormai anziano

tal Galileo Galei, costretto a girare per le strade

di Roma con lunghe orecchie d'asino in testa,

balenano tetre davanti agli occhi...

Da far accapponare la pelle!

I giorni seguenti all'"accometaggio" di Philae "rimbalzato" chissà

dove sulla cometa, Matt Taylor deve dare nuovi "aggiornamenti"

sullo stato delle ricerche del modulo,  questa volta intervistato da

una collega, la divulgatrice scientifica del progetto Rosetta Emily

Baldwin, in un pannello di esperti.

Naturalmente, "esterefatto" e "schiacciato" dal gran "chiasso"

mediatico creatosi intorno alla sua "camicia",  piuttosto che

dovuti encomi e congratulazioni per gli incredibili risultati

"scientifici" ottenuti, si sentirà in "dovere" di "scusarsi" (!?)

davanti al pubblico, ai colleghi scienziati e all'intero gruppo

progettuale iniziando con:

"Durante questa trascorsa settimana ho

evidentemente commesso un grosso errore, fatto

qualcosa di molto stupido che ha offeso molte

persone.

Me ne dispiace profondamente e me ne scuso!..."

... Per poi nascondere il viso con la mano asciugandosi gli occhi

dopo non aver potuto più trattenere le lacrime.

Alcuni momenti di "fortissima" emozione per lo scienziato e dei

"profondi" respiri prima di continuare, supportato con delle

leggere pacche sulla spalla da un commosso e, come tutti del

resto, anche visibilmente "imbarazzato" Andrea Accomazzo, il

pilota spaziale italo-svizzero, Flight Director o Direttore di volo del

Flight Control Team della sonda spaziale "Rosetta" e del suo

lander "Philae".

Le reazioni

Per "agganciare" e "centrare" con questa "esattezza" degli

scienziati della Missione "Rosetta" una cometa, che viaggia nello

spazio ad una velocità di quasi 40 chilometri al secondo o circa

85 mila miglia all'ora, occorre una precisione tale ancora più

elevata che per colpire in aria "un proiettile" sparato con un'arma

da fuoco sparandogli "un altro proiettile" da una seconda arma da

fuoco!...

Per "infangare" un uomo di indubbio valore con

pretestuose "accuse" basta spararle grosse e

alla cieca!

ATTENZIONE!

L'immagine che seguirà

potrebbe urtare la vostra sensibilità

Ci sentiamo quindi in dovere di raccomandarvi

di rispettare le seguenti istruzioni:

 1 

Nel vostro stesso interesse

per salvaguardare al meglio la vostra salute mentale

lasciate immediatamente la pagina

preferibilmente ad occhi chiusi!

 2 

Qualora aveste anche solo

curiosato velocemente con una sbirciatina

rivolgetevi quanto prima ad uno specialista

per gli accertamenti cautelativi del caso!

Luciano Russo Online

declina ogni responsabilità!

La Redazione

"One small shirt for a man

one giant leap backward for women"

"Una piccola camicia per un uomo

un gigantesco salto indietro per le donne" 

USA Today

Sarcastica l'immediata risposta del quotidiano statunitense agli

autori dell'articolo pubblicato il 13 novembre 2014 sul blog "The

Verge" - leggi Chris Plante, commentatore scientifico (!?), e Arielle

Duhaime-Ross - parafrasandone il titolo:

"I don't care if you landed a spacecraft on a

comet, your shirt is sexist and ostracizing

That's one small step for man

three steps back for humankind"

ovvero

"Non mi importa se hai fatto atterrare una sonda

spaziale su una cometa, la tua camicia rimane

comunque sessista e ostracizzante

Un piccolo passo per un uomo

tre passi indietro per il genere umano"

È infatti proprio questo l'articolo che metterà in moto e farà

scatenare a "valanga" la macchina del fango contro il Dottor Matt

Taylor.

Ed ecco in dettaglio la "galeotta fu la stoffa" stampata della camicia di Matt Taylor

- raffigurante donnine del mondo dei fumetti, giovani, sexy, generosamente sbottonate

e addirittura con in mano delle armi da fuoco! - da lui malauguratamente indossata

durante un'intervista televisiva quale Responsabile Scientifico della Missione Spaziale

Europea "Rosetta" - 2004-2015, in occasione del riuscito "accometaggio"

Incredibile ma vero - una delle più strabilianti imprese scientifiche

e tecnologiche dell'Umanità "oscurata" da una camicia hawaiana,

che un paio di "malpensanti" o "non-pensanti" giudicano

osé-mente sessista...!

Neanche in tempi cosmici smesso di scheggiare pietruzze,

facciamo atterrare un nostro "manufatto" su una cometa e un'orda

di "idioti" si mette in movimento - non è davvero una questione

"sociale" né di "genere" né tantomeno di "orientamento" sessuale,

ma di cervello!

Starnazzano contro il massimo responsabile scientifico di un

progetto il cui pienamente raggiunto obiettivo è

nientepopodimenoche "rincorrere" una cometa in vertiginoso

movimento nel Cosmo, per poi addirittura atterrarvi ed il cui

risultato può essere indubbiamente considerato "senza

precedenti" per la scienza, la tecnologia e l'ingegno umani.

Decidere di "spostare" l'attenzione planetaria il più lontano

possibile dagli aspetti "strabilianti" dell'impresa e focalizzarla

invece su qualcosa di così banale come quale genere di

"abbigliamento" una persona indossi al momento di un'intervista,

mettendo in moto su Twitter l'ormai affatto insolita "valanga" di

insulti impacchettata in una sorta di ennesima "guerra santa"

delle nullità ha anche questo dello "strabiliante".

Per una "disgustosa" gaffe sartoriale di un malcapitato scienziato,

dar vita ad una cosiddetta "tempesta" mediatica sul web, nella

prima "fase" denominata semplicemente "#shirtstorm" o

"Tempesta della camicia" e poi, non bastasse, con nome e

cognome della vittima "#shirtgate.matt taylor" (manca solo

l'indirizzo della sua abitazione per organizzarne il "linciaggio"

fisico...), fa piuttosto di questa iniziativa una "shit storm", un

nudo e crudo "polverone di merda"!

Mentre alcuni potrebbero pensare di combattere per i diritti delle

donne nel denunciare il comportamento (sotto alcuni aspetti

"improprio" e senz'altro - ma volutamente - "fuori etichetta" o al

massimo di possibile disprezzo "senza gusto") del Dottor Matt

Taylor, personaggio tutt'al più e nel peggiore dei casi simile ai

protagonisti della serie comica di enorme successo The Big Bang

Theory - cosa che assolutamente non è - stanno di fatto facendo

un pessimo servizio al Movimento Femminista.

Infine l'intervista a difesa dell'amico Matt da parte di una sorpresa, orgogliosa quanto

costernata Elly Prizeman, la tatuatrice e sarta che, confezionando con artistica

creatività ed ingenuità la camicia dello scandalo, poi da alcuni definita "sessista", entra

nella storia come involontaria causa di tutta la vicenda, proprio lei donna, inclusa la

conseguente polemica "femminista".

Ad amor del vero molti giornalisti hanno espresso, come del resto

"obiettivamente" dovuto, grande "apprezzamento" per il lavoro

svolto dal team di specialisti di Rosetta e da Matt Taylor

personalmente, come altri hanno avuto parole positive per le sue

pubbliche scuse.

Ma, a parte le reazioni dei professionisti dell'informazione,

indicativo è il supporto ricevuto dalla gente "comune", la

stragrande maggioranza dei fruitori dei social media.

Un esempio fra tutti la campagna lanciata significativamente da

una donna sul sito di crowdfunding o "finanziamento collettivo"

"Indiegogo" per la raccolta di 3.000 dollari per comprare al Dottor

Matt Taylor un "regalo", quale simbolico indennizzo per gli

ingiustificati "maltrattamenti" subiti attraverso i mezzi di

informazione e anche come segno di stima da parte del pubblico

per tutto il lavoro svolto da lui e dalla sua squadra.

La campagna chiuderà con la inaspettata "raccolta" di oltre

24 mila dollari, di cui 23 mila sono stati donati su richiesta dello

stesso Taylor ad UNAWE, un progetto internazionale che mira a

stimolare i bambini allo studio e la comprensione del Cosmo -

"Universe Awareness - Inspiring every childwith our wonderful

cosmos", il cui sito è anche tradotto in Italiano, "I bambini e le

meraviglie dell'Universo".

Solo i restanti 1.000 dollari investiti in una targa commemorativa

della missione.

A ciascuno il suo!

Affinché una delle più grandi imprese "scientifiche" e

"tecnologiche" in assoluto del genere umano non rischi di

rimanere nella nostra memoria collettiva oscurata da qualche

donnina da fumetto comico stampata su una camicia hawaiana

apparsa per pochi minuti in una intervista televisiva, rendiamo qui

dovuto onore e merito alle comunità scientifiche, le industrie, le

donne e gli uomini tutti che ne hanno contribuito al successo.

Le industrie di "avanguardia"

dietro la missione

Tuttә

le donne e gli uomini di scienza

dentro la missione

Team Members

Mission Management

Mission Manager

Patrick Martin

Project Scientist

Matt Taylor

Principal Investigators

Rosetta Orbiter

Alice

Alan Stern

Southwest Research

Institute Boulder

Colorado, USA

CONSERT

Wlodek Kofman

Institut de Planétologie et

d'Astrophysique de

Grenoble

Grenoble, France

COSIMA

Martin Hilchenbach

Max Planck Institut für

Sonnensystemforschung

Katlenburg-Lindau,

Germany 

GIADA

Alessandra

Rotundi

Università degli Studi di

Napoli "Parthenope"

Naples, Italy

MIDAS

Mark Bentley

Institut für

Weltraumforschung

Graz, Austria

MIRO

Mark Hofstadter

Jet Propulsion

Laboratory

Pasadena, California,

USA

OSIRIS

Holger Sierks

Max Planck Institut für

Sonnensystemforschung

Katlenburg-Lindau,

Germany

ROSINA

Kathrin Altwegg

Universität Bern

Bern, Switzerland

RPC/ICA

Hans Nilsson

Institutet för rymdfysik

Kiruna, Sweden

RPC/IES

James Burch

Southwest Research

Institute

San Antonio, Texas, USA

RPC/LAP

Anders Eriksson

Institutet för rymdfysik

Uppsala, Sweden

RPC/MAG

Karl-Heinz

Glassmeier

Technische Universität

Braunschweig, Germany

RPC/MIP

Pierre Henri

Laboratoire de Physique

et Chimie de

l'Environnement et de

l'Espace

Orléans, France

RPC/PIU

Christopher Carr

Imperial College of

Science, Technology and

Medicine

London, United Kingdom

RSI

Martin Pätzold

Rheinisches Institut für

Umweltforschung an der

Universität zu Köln (RIU-

PF)

Cologne, Germany

VIRTIS

Fabrizio

Capaccioni

Istituto di Astrofisica e

Planetologia Spaziali

Rome, Italy

Rosetta Lander

APXS

Göstar Klingelhöfer

Johannes Gutenberg

Universität

Mainz, Germany

CIVA

Jean-Pierre Bibring

Institut d'Astrophysique

Spatiale, Université Paris

Sud

Orsay, France  

CONSERT

Wlodek Kofman

Institut de Planétologie

et d'Astrophysique de

Grenoble

Grenoble, France

COSAC

Fred Goesmann

Max Planck Institut für

Sonnensystemforschung

Katlenburg-Lindau,

Germany

MODULUS

PTOLEMY

Ian Wright

Open University

Milton Keynes, UK

MUPUS

Tilman Spohn

Institut für Planeten-

forschung, Deutsches

Zentrum für Luft- und

Raumfahrt

Berlin, Germany

ROLIS

Stefano Mottola

Deutsches Zentrum für

Luft- und Raumfahrt

Berlin, Germany

ROMAP

Hans-Ulrich Auster

Technische Universität

Braunschweig, Germany 

István Apáthy

KFKI

Budapest, Hungary

SD2

Amalia Ercoli-Finzi

Politecnico di Milano

Milan, Italy

SESAME/

CASSE

Klaus

Seidensticker

Deutsches Zentrum für

Luft- und Raumfahrt

Institute of Planetary

Research, Asteroids

and Comets

Berlin, Germany

(also PI for the SESAME

consortium)

SESAME/

DIM

Harald Krüger

Max Planck Institut für

Sonnensystemforschung

Göttingen, Germany

SESAME/PP

Walter Schmidt

Finnish Meteorological

Institute

Helsinki, Finland

Lead Scientists

Rosetta Lander

Hermann

Böhnhardt

Max Planck Institut für

Sonnensystemforschung

Katlenburg-Lindau,

Germany

Jean-Pierre Bibring

Institut d'Astrophysique

Spatiale, Université Paris

Sud

Orsay, France