La home page del sito dell'UAAR

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

U.A.A.R. - L'Unione degli Atei

 

                                   

e degli Agnostici Razionalisti

 

                                   

 

                                   

Una presentazione

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Nessuno va del tutto libero da irrazionali

prevenzioni verso "gli altri" al di fuori del proprio

gruppo sociale, mostrando spesso in automatico

 

"pregiudizi" attraverso

ostilità"emotive"

 

"stereotipi" attraverso

ostilità "cognitive"

 

"discriminazioni"attraverso

ostilità "comportamentali"

 

le peggiori!

 

 

Fino a ieri più "apertamente" esplicitati poi, a

partire dal secolo scorso, sempre più abilmente

"camuffati" e sottilmente messi in atto in modo

ambiguo e ambivalente, solo perché ufficialmente

"meno accettabili", di fatto non solo socialmente

"diffusi", ma anzi "consolidati" ed "abusati"

come mai.

 

                                   

 

                                   

Questo dell'UAAR è un qualcosa di "paradossalmente"

emblematico, che mi ha particolarmente colpito:

loro "eretici" che discriminano altri "diversamente da loro eretici" -

non può essere vero...

 

Ho conosciuto l'UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici

Razionalisti, attraverso il lavoro dell'astrofisica e divulgatrice

scientifica Margherita Hack, icona del pensiero "libero" e

dell'"anticonformismo", tra l'altro Presidente Onoraria

dell'associazione dal 2002 alla sua morte nel 2013, e mio cugino

Pietro Barlesi, docente di Filosofia, diciamo "'na bella capoccia" di

ateo "convinto", "libero" pensatore e "scatenato" (pure lui)

opinionista.

 

 

Con gli anni sono anche diventato "simpatizzante"

dell'associazione (anche se non "socio", solo in quanto e perché

lasciarmi "inquadrare" in raggruppamenti "organizzati" - di

qualsivoglia natura - non combacerebbe con il mio modus vivendi,

insofferentemente "anarchico" più che basti!) essendo questa

l'unica a livello "nazionale" di promozione "sociale" dei diritti dei

Cittadini atei ed agnostici.

 

Oltretutto asetticamente "indipendente" da palesi "opportunismi"

di partiti politici e da scontati "fanatismi" di gruppi di pressione

vari, ispirata nudo e crudo a "razionalità", "laicismo", "rispetto"

dei diritti umani, "libertà" di coscienza e principio di "pari"

opportunità, quello autentico, cioè senza distinzioni alcune di

"genere", "orientamento" sessuale, concezioni "filosofiche" e

tantomeno "religiose".

 

 

L'associazione "dichiara" infatti di voler semplicemente:

 

- "tutelare" i diritti "civili" dei Cittadini non professanti una

religione né appartenenti ad una Chiesa

 

- (ri)"affermare" e "difendere" sempre, in tutte le istanze e in tutti

modi la laicità "sacra" dello Stato

 

e a questo fine

 

- farsi promotrice di importanti iniziative "legali" al riguardo

 

- offrire in questo ambito consulenza "giuridica" gratuita a tutti i

Cittadini che ne facciano richiesta

 

- avviare campagne di pubblica "informazione" e

"sensibilizzazione" su temi inerenti.

 

                                   

 

                                   

                                   

 

                                   

Il "profilo" mai pubblicato

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Premetto che per mia ereditata genetica e ambientale natura sono

acutamente "allergico" ai ciarlatani, ipersensibilità che mi viene,

come tanto altro di quanto io reputi più prezioso, da mio nonno

"Peppe".

 

Non proprio uomo dalla "chiacchiera" facile, anzi per lo più non

parlava quasi affatto (!), quando però lo faceva, guardandoti

magari serio dal profondo dei suoi occhi verdastri dritti dentro i

tuoi, beh allora già sapevi che ti avrebbe regalato una di quelle

"scossarelle", qualcosa da custodire gelosamente nel tuo "cuore"

e mettere al sicuro nel tuo "cervello", tanto per poterci tornare a

"pensare", "ripensare" e "rifletterci" su, di volta in volta

scoprendone nuova sostanza e sfumature.

 

Una di quelle frasi, che mi porto dentro da sempre e ad ogni

occasione regolarmente m'arieggia "fresca" lo spirito:

 

                                   

 

                                   

"'Ciane' ('Cianetto, "Lucianino"),

la vita s'ha' da pija' de petto:

 

li guitti tijelli sempre lontano armeno 'n parmo,  

scansete da la politica de li magna-magna e,

dioceneguardi... nun te fida' mmai de li pretacci!"

 

                                   

 

                                   

Che dire - per me bamboccio de 'n regazzino un "malloppo" di

boccone bello pesantuccio e pure alquanto "criptato", data la

tenera età e tutta l'ingenuità che giustamente gli appartiene.

 

Però di tanto in tanto me lo rirumino con rinnovato gusto e da

allora piano piano - dai una, due, dieci, cento volte - vuoi la certa

maturità bene o male raggiunta e le inevitabili esperienze di vita

"tra cap'e ccollo", sto finendo per assimilarlo sempre meglio...

 

 

Tornando a noi, ora, visto che l'UAAR "invita" dal suo sito a

"dichiararsi" pubblicamente come "non-credenti" - una specie di

coming out intellettuale - sotto la rubrica "Ecco gli atei e gli

agnostici", aperta a "soci" e "simpatizzanti", siano essi "atei" e

"agnostici" o semplicemente "laici"...

 

L'iniziativa mi piace, decido di aderirvi, compilo e carico

autonomamente il mio "profilo" riportato in originale più sotto e...

 

 

Attendo per mesi la sua pubblicazione, ma quello che non so

ancora è come necessiti di una sorta di, a dire il vero alquanto

"sorprendente", "nihil obstat" da parte di un "censore" o, se

volete, un "imprimatur", sì quel classico "nessun impedimento a

che sia pubblicato" dell'emerita vecchia censura "clericale", solo

che questa volta viene da parte di una autonominata "piccola

autorità laica", senza peraltro opportunità di "contraddittorio"!

 

 

Atteso più che a lungo e mai apparso il profilo, da ciò ovviamente

"incuriosito" provo allora a chiederne "spiegazione" e a

sollecitarne la pubblicazione, ma ad oggi quale unico segno di

vita la seguente "stizzita" reazione:

 

"Salve, le chiedo di 'rispettare' il nostro lavoro:

non c'è alcuna 'censura' sul suo profilo, semplicemente la coda di

'approvazione' è un po' in ritardo".

 

 

Non ho potuto fare altro che "congratularmi" con la Redazione

dell'UAAR.it per la "valanga" di adesioni alla campagna che li deve

aver letteralmente "affogati" di lavoro (anche se dal loro sito non

sembri così).

 

A fronte di una non troppo "speranzosa" ulteriore attesa di

"nullaosta", non mi resta che decidere di "ritirare" la richiesta di

pubblicazione del profilo e, a questo punto "pe' nun sape' né

legge né scrive" pubblicarmelo da solo!

 

 

Ecco quindi il modulo del profilo in originale, come compilato e

caricato sul sito dell'UAAR senza venir mai pubblicato...:

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Luciano Russo

 

Anno di nascita:

1946

 

Luogo:

Nato a Bracciano, Roma, vivo tra Svezia, Italia e Croazia

 

Anno di passaggio all'incredulità:

Gradualmente dal 1965 al 1995 e da allora testata, validata e

sempre più convinta

 

Tipo di incredulità:

Diversamente credente

 

Perché non credo:

Credo, eccome: tanto nei miei dubbi quanto nelle mie convinzioni!

(Mi connoto "diversamente credente" perché a definizioni trappola

dei linguaggi del potere, con le loro privative alfa come in

a-gnostico o a-teo, preferisco usare parole e pensiero alternativi)

 

Professione:

Intraprenditore, consulente aziendale

 

Occupazioni preferite:

Quelle sia per evidenza che per scelta senza alcun senso,

decisamente più liberatorie, salutari e gratificanti di tutte le altre a

cui cerchiamo invano di darne uno

 

Sogno nel cassetto (realizzabile):

[Sogni zero] Progetti sempre e tanti

 

Sogno nel cassetto (irrealizzabile):

Sogni zero [Progetti sempre e tanti]

 

Un aggettivo per definire l'Italia:

Surreale

 

Una battaglia culturale assolutamente da combattere:

Estirpare il concetto stesso di "normalità" a beneficio di una ovvia

uguaglianza sociale nella nostra naturale diversità

 

Una battaglia laica assolutamente da combattere:

Per uno Stato "laico", sempre che credessi nello "Stato"...