pont max

[(DIVVS) PONT(IFEX) MAX(IMVS)

sommo sacerdote dell'antica

religione romana a capo del

Collegium Pontificum il Collegio

dei Pontefici custodi di ponti

fra cielo e terra e fra terre e terre

i Greci Ὀδυσσεύς Odisseús

Odisseo o Ulisse da ὀδός viaggio

e ουδείς nessuno Σκύλλα Skýlla

Scilla e Χάρυβδις Káribdis

Cariddi tre enormi incubi di cui

due marini e uno solo tont max]

 

 

tra Scylla e Charybdis

novellantìco Nessuno

 

alcuni mostri restano

altri fortunatamente no

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

                                   

 

                                   

Richard Wagner

"Walkürenritt" o "Ritt der Walküren"

"Cavalcata delle Valchirie"

 

Dal terzo atto dell'opera "Die Walküre", "La  Valchiria"

dal ciclo di quattro epici drammi musicali o Tetralogia

"Der Ring des Nibelungen", "L'anello del Nibelungo", 1856

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Scilla e Cariddi

 

 

Leggende delle gesta mitologiche di dei e mortali nello specchio

d'acqua dello Stretto di Messina, racconta della bellissima ninfa

Scilla trasformata dalla maga Circe in un orrendo mostro a sei

teste, che per secoli devasterà le acque dello Stretto di Messina,

e di Cariddi, altra devastante creatura marina creata da Zeus,

capace di inghiottire e risputare l'acqua del mare provocando

vortici mortali.

 

 

Racconta Ovidio nelle sue Metamorfosi che presso gli scogli di

Zancle vivesse Glauco, pescatore beoto, trasformato in divinità

marina - metà uomo e metà pesce - mangiando l'erba che dava vita

ai suoi pesci, poi iniziato alla divina arte profetica da Oceano e

Teti.

 

Un giorno la ninfa Scilla incontrò Glauco e la visione del mostro la

terrorizzò a tal punto da farla scappare, Glauco invece rimase così

affascinato dalla pura bellezza di Scilla da innamorarsene

all'istante, cercando invano di trattenerla gridandole il suo amore

e raccontandole la sua drammatica storia.

 

Spinto dalla disperazione, Glauco chiese allora aiuto alla maga

Circe, figlia di Elio e della ninfa Perseide, famosa per i suoi

incantesimi capaci di cambiare l'aspetto degli umani, ma così

facendo Glauco scatenò la gelosia della maga la quale prima

cercò di sedurlo e respinta riversò la sua furia vendicativa sulla

povera Scilla, trasformandola in un mostro feroce con sei teste di

cane.

 

Secondo la leggenda ancora oggi Scilla si rifugia disperata e

rabbiosa in una grotta sotto la fortezza di Scilla, in Calabria,

mentre vicino all'opposta sponda sicula vive l'altro mostro,

Cariddi.

 

Secondo un'altra leggenda, Cariddi era una ninfa dall'insaziabile

voracità che, per aver rubato i buoi ad Eracle, fu trasformata da

Zeus in mostro che tre volte al giorno deve ingoiare e rigurgitare

le acque dello stretto, inghiottendo tutto ciò che si trovava sopra

e sotto il mare.

 

I due esseri sono condannati a vivere per sempre uno di fronte

all'altro e l'origine delle leggende sono dovute al fatto che durante

le tempeste le imbarcazioni vengono spinte contro le rocce

sottostanti la fortezza calabra, mentre vicino alla sponda siciliana

le fortissime correnti marine generano gorghi e vortici così

violenti da inghiottire spesso i natanti causando terribili naufragi.

 

Al ritorno ciclico della politica bufala del "Ponte sullo Stretto",

scienza, tradizione e buonsenso ribadiscono di nuovo come in

ogni caso il collegamento, oltre ad impattare pesantemente

sull'ambiente senza fornire alcuna utilità pratica, semplicemente o

non si possa fare o sia comunque altamente sconsigliabile.

 

Né nella più volte proposta versione a piloni né nell’ultima

versione a campata unica di quasi 3 chilometri e mezzo né,

tantomeno, nelle definitivamente già bocciate soluzioni in tunnel,

subalveo o sotterraneo, e questo proprio per le condizioni sismo-

tettoniche, meteo-climatiche e marine delle correnti e delle maree

nello Stretto di Messina (vedi i modelli barotropico e baroclino

forniti dallo studio dell'ENEA "Ricerca di sistema elettrico", per un

molto ecologico e sì strategico sfruttamento delle correnti tra i

Mari Tirreno e Ionio, la "circolazione di marea" e le "circolazioni

residue" nello stretto!)...