amante

[innamoratellucio che vieni

innamortacci che vai

da amante (verrai) tradito

da amante perduto (andrai)]

 

 

costruttiva decostruzione

aspettative paure esperienze

 

passato presente di relazioni

senza crescita personale

 

 

contro noia terminale

in controcultura incontro cultura

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Controcultura, valori, comportamenti e consuetudini devianti da

o opposti a quelli sociali al momento prevalenti o dominanti, con

etica e aspirazioni di "opposizione", fino a creare massa critica

innescando cambiamenti generali anche drammatici.

 

La cultura diventa identificabile e compresibile proprio attraverso

il contrasto con la sua controcultura, come oggi contro la "cultura

di massa", "cultura dei media", "cultura della classe media", rifiuto

esplicito di valori generazionali osceni, critica e spesso rifiuto di

istituzionalizzazioni canaglia, contro ogni autoritarismo, la voglia

e la speranza di una vita migliore in una società umana più giusta.

 

Senza controcultura nessun vero sviluppo culturale, pericolosi

equilibri di stasi ineludibilemente portano dominante involuzione

di valori divenuti fondamentali che, criticati, sfidati e modificati in

simbiosi antitetica di cultura prevalente e controcultura, cambiano

essenziali comportamenti ormai non più appropriati.

 

Comprensione della controcultura e della sua vivificante funzione

/azione sociale ne toglie lo stampo di underground "sottocultura",

la sua prospettiva "utopica" sull'oggi evidenzia il patologicamente

"distopico" di un evitabile domani.

 

Verso un mondo di pensiero più moderno aiuta molto l'arte, la

fotografia pittura scultura musica letteratura, con attacchi alle loro

stesse convenzioni, specchio di quelle della società in cui si

generano, scuotendo i fruitori e stimolandoli a riflettere sui temi

attualizzati, una potente espressione di "anarchismo" contro il

considerato "accettabile", solo perché ormai conforme allo status

quo, e quello che "dà fastidio", solo perché non lo è.

 

Scontato che gruppi minoritari, artisti di controcultura già tabù

per mettere a nudo scomode realtà sociopolitiche, subiranno

anche loro l'inesorabile "assimilazione per commercializzazione",

divenendo popolari, accettati, addirittura "mitizzati", icone della

"nuova" cultura, non più causa di generale panico morale per

ormai decaduti argomenti controversi di sfida, ora tendenze "di

moda" in processi di "domesticazione", spesso senza aver di fatto

intaccato quel pensiero di base che hanno cercato di combattere.