smascherate

[la neo-cretinocrazia non paga

disuguaglianze peggio che mai

nella pattumiera della storia ben

meritato il suo posto]

 

 

politiche sociali umane

non fanno accumulare

 

redistribuiscono equamente

ricchezze bene comune 

 

 

sinistra del compromesso

di compro in messo

 

de-sinistrata aspettando

conversioni impossibili

 

 

liberismo ipocrita e cinico

fatto buonismo interclassista

 

abbaglio fatale di

socialdemocrazie suicide

 

 

vedo ascolto e tiro dritto

pazzo pazzo per la mia

 

trasvestimenti solo

a saturnali e dionisiache

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Le mille balle e più

 

Un antico crocevia multiculturale tra civiltà l'evoluzione storica di

festività, anche il Carnevale creduto tradizione cristiano-cattolica,

il suo nome un Latino carnem levare "togliere la carne" la sua fine

precedendo i quaresimali digiuno e astinenza dalla carne, in effetti

molto più antica celebrazione pagana in onore di Iside a 40 giorni

dal Navigium Isidis, il suo nome da carrus navalis "naviglio di

Iside", festività al primo plenilunio dopo l'Equinozio di primavera,

solo dopo secoli se non millenni sostituita dalla Pasqua cristiana

ancora oggi mantenendone comunque l'esatta coincidenza

astronomica.

 

Parate in costume, veglioni, balli in maschera, sfilate di carri

allegorici ed eccentriche ritualità ludiche non rientrano affatto

nella tradizione cultuale e liturgica cattolica, ma appartengono ad

una festa che chiaramente affonda le sue radici in celebrazioni

molto più antiche di carattere pagano, sregolato godimento di

cibi, bevande e sesso e totale sovvertimento dell'ordine sociale

la maschera a nascondere le rispettive identità, almeno fino alla

morte dell'allegorico solito capro espiatorio responsabile di tutti i

mali dell'anno precedente.



Tutte usanze tipiche di festività pagane greco-romane molto 

antiche, come Ἀνθεστήρια le Antesterie "fiorire di Primavera" in

onore di Dioniso dedicate a vino e piaceri, celebrate con danze

estatiche da μαίνομαι mainomai menadi esseri folli, translato dai

Latini in "Baccanali" e "baccanti" in onore di Bacco dio di

vegetazione, fertilità, uva, vino, eccessi e trasgressioni, l'opposto

dell'armonia orfico-apollinea, la vita umana difficile sintesi

temporanea di apollinea spiritualità equilibrante e dionisiaca

dissolutezza animalesca.

 

Dioniso ubriaco e folle, unico dio ad ammettere donne e schiavi

ai suoi riti, simbolo di rottura delle barriere tra divino e umano,

inselvatichiti fedeli incoraggiati sfrenatamente a vino, violenza,

perversioni, grida, deliri, esaltazioni, esasperazioni, eccessi,

estasi, i travestimenti maschili per lo più da femmina o schiavo a

sconvolgere leggi, costumi e gerarchie sociali, tutto per rivivere il

tragico destino del dio, figlio adulterino di Zeus con una umana e

per questo perseguitato da Era fino alla follia e la morte.

 

Oltre ai Baccanali nel mondo romano anche i Saturnali sciolgono

gli obblighi sociali a favore di dissolutezza, confusione e scherzi,

sette giorni di festeggiamenti pazzi banchetti, danze e oscenità a

propiziare raccolti abbondanti, benessere e felicità, come per il

Carnevale con un re dei Saturnali e simile fantoccio sacrificato in

segno di purificazione collettiva, e anche i Lupercali con riti di

fecondazione e purificazione fra situazioni grottesche, trambusti

tutti legati alla Mesopotamia, culla di Civiltà e religioni, le divinità

sumero-babilonesi imponendo un periodo di rinnovamento al

passaggio da inverno a primavera, quando ai lavori agricoli si

sostuiscono feste collettive, con grossi carri simboleggianti Luna

e Sole che sfilano per le strade a rappresentare la creazione del

mondo.

 

Non a caso tutto a luogo a febbraio, febrarius da februare frustare

nel senso di "purificare", da cui anche "febbre", maschere e

travestimenti permettendo di infrangere norme socialmente

accettate per scadere nel tabù di comportamenti estremamente

profani, violenze e deviazioni a incarnare energie di forze naturali

e divine, relazione tra umano e Fato, passaggio tra Inferno e la

terra abitata, prestito di provvisori corpi mascherati agli spiriti per

accattivarsele, scongiurando ed esorcizzando il maligno.

 

Festa di "liberazione" quindi, da vincoli, obblighi, impegni e

inibizioni, senza più consapevolezza del reale, un lecito "lasciarsi

andare", spirito della festa livellare l'ordine delle cose, ribaltare la

realtà con la fantasia, travestirsi da ciò che non si è ma forse si

vorrebbe essere, così mascherati irriconoscibile il ricco, il povero,

lo schiavo, il popolano, il potente, lo scemo del villaggio, il re, il

maschio e la femmina, facendo scomparire almeno per un po' le

differenze e le ingiustizie sociali, il rigore e l'ordine oppressivo

dettati dalla società, semel in anno licet insanire "una volta l'anno

è lecito impazzire", necessario per poi tornare a sopportare le

pene e i tormenti del quotidiano!